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Domenica, 28 Aprile 2024
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Siccità e crisi, "Ma a Modena nella rete idrica si ‘perde’ un terzo dell'acqua"

Secondo un'indagine dell’Ufficio Studi Lapam la nostra provincia sarebbe tra le meno virtuose. E quasi 2.500 imprese necessitano di acqua nel processo produttivo. Anche la Lega solleva il caso

“La siccità è un problema enorme che si sta acuendo e i dati del nostro Ufficio Studi sono molto preoccupanti: non solo c’è scarsità di acqua a causa delle condizioni meteorologiche e dei cambiamenti climatici, ma a Modena più di un terzo dell’acqua viene persa nella rete idrica. Questo non è accettabile”. Gilberto Luppi, Presidente Lapam Confartigianato, tuona: i dati elabrati nell'indagine dell’associazione non lascerebbero spazio a dubbi.

Non tutta l’acqua immessa viene effettivamente erogata agli utenti finali. Secondo la ricerca nel 2020 nei comuni capoluogo di provincia e città metropolitane dell’Emilia-Romagna si è disperso il 29,9% dell’acqua immessa in rete (contro il 36,2% medio nazionale), ma quel che è peggio è che Modena supererebbe addirittura questa media con il 36,7%, la terza peggiore provincia della regione dopo Ferrara e Parma. Numeri che danno il senso di una emergenza che va affrontata in fretta. “E’ proprio così – riprende Luppi – anche perché l’indagine che abbiamo portato avanti sottolinea come siano tante, quasi 2.500, le imprese sul nostro territorio provinciale che hanno bisogno di acqua per produrre. Al di là dell’agricoltura, infatti, sono una decina i comparti manifatturieri che hanno molto bisogno di acqua per poter produrre”.

L’agricoltura, spiega l’Ufficio Studi Lapam, è il più grande utilizzatore di acqua, con consumi destinati in particolare all’irrigazione dei terreni e alla zootecnia. Nella manifattura i settori più idro-esigenti sono quello estrattivo, seguito dal tessile, petrolchimica, farmaceutica, gomma e materie plastiche, vetro ceramica, cemento, carta, prodotti in metallo. In questi dieci comparti manifatturieri con una più elevata intensità di utilizzo dell’acqua, nei quali si concentra il 69,3% dei consumi delle imprese di produzione operano 2.418 imprese modenesi (il 21,3% del totale regionale), con 33.050 addetti (il 23,4% su scala emiliano romagnola). In questo perimetro le imprese artigiane sono 1.439 con 8.197 addetti.

“Il rischio siccità non impatta solo sul settore agricolo – sottolinea il presidente Lapam, Luppi – ed è quanto mai importante tenere accesi i riflettori su questa situazione anche quando, speriamo il prima possibile, le piogge arriveranno a mitigare le cose. Il problema, purtroppo, sta diventando endemico e va affrontato senza indugi”. Luppi chiude con un appello: “Tutto questo non significa certo che si possa abbassare la guardia sul fronte degli sprechi a livello di imprese, di privati cittadini e di amministrazioni: tutti possiamo e dobbiamo fare la nostra parte per preservare un bene prezioso e sempre più scarso”.

Anche la Lega sprona ad intervenire

Nelle scorse ore anche il capogruppo di Lega Modena Alberto Bosi è intervenuto sulla questione più che mai attuale dell’emergenza dovuta alla carenza idrica:  “Perché non cominciare dal risanamento della rete idrica anziché imporre limitazioni ai cittadini nell’uso di acqua potabile? E’ da anni che le nostre tubature - come pure quelle di gran parte del paese - avrebbero bisogno di interventi di ammodernamento e ristrutturazione, visto che sono ormai vecchie e inefficienti, praticamente ridotte allo stato di un colabrodo. Eppure, invece che pensare a soluzioni che potrebbero risolvere gran parte del problema alla radice, si pensa sempre che siano i cittadini a doversi sacrificare: proprio loro che pagano bollette salate per poter usufruire di tali servizi e che si vedono limitati nell’uso di un bene essenziale, specialmente in una stagione come questa.”

“Nelle scorse settimane, tra temperature roventi e piogge estremamente scarse, è scattato l’allarme siccità con annessa richiesta al Governo di stato d’emergenza nazionale da parte di diversi presidenti di regione, tra cui anche il nostro governatore Stefano Bonaccini” ha proseguito il Vicecapogruppo Giovanni Bertoldi. “A questa richiesta - in attesa di risposte dall’alto - hanno poi fatto seguito varie ordinanze emesse a livello locale per limitare l’utilizzo di acqua potabile a cittadini, agricoltori ed esercenti. Sicuramente ancora oggi esistono persone che non prestano particolare attenzione alla riduzione degli sprechi, tuttavia non è possibile né giusto far ricadere sulla sola comunità le responsabilità e le conseguenze di questa grave carenza, che ha in larga parte cause strutturali oltre che climatiche.

Come gruppo Lega Modena” ha concluso Bosi “ci auguriamo che Hera si dia da fare per programmare e poi avviare l’ormai improrogabile ristrutturazione delle tubature di Modena, con operazioni di efficientamento durature e risolutive, non temporanee e a spot come quelle a cui assistiamo spesso da anni. Mettere pezze alla rete non basta più, bisogna metterci le mani in modo serio, così da garantire ai cittadini contribuenti un servizio adeguato di acqua pulita con un limite agli sprechi”.

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