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Ospedale di Mirandola, presentato un piano. Ma il problema resta il personale

In commissione Sanità è stata approvata la relazione di risposta alla petizione popolare che chiede un potenziamento del presidio ospedaliero del Santa Maria Bianca

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Medicina d’urgenza e terapia semintensiva in funzione dall’estate, una nuova risonanza magnetica in arrivo oltre ad apparecchiature per le radiografie e la mammografia, possibilità di gestire dialisi a domicilio grazie alla collaborazione col Tecnopolo. Sono le novità che interesseranno l’ospedale di Mirandola contenute nella relazione di risposta alla petizione popolare (corredata da 1.500 firme) che chiede un potenziamento del presidio e dei servizi per il Distretto socio-sanitario della Bassa Modenese.

La relazione è stata illustrata dal direttore della rete ospedaliera di Modena e approvata in commissione Sanità, presieduta da Ottavia Soncini.

Entrando nel dettaglio, nel reparto di cardiologia c’è la possibilità di trattare la branca dell’elettrofisiologia dando risposte ai pazienti con problematiche di aritmia, in pneumologia gli specialisti prendono in carico direttamente i pazienti indicati dai medici di base, in chirurgia sono state azzerate le liste d’attesa sospese nel periodo Covid con 2.200 interventi eseguiti nel 2023 di cui il 10% di alta complessità. Sull’ostetricia è prevista assistenza ai momenti che precedono il parto e la presa in carico della rete territoriale nel post-parto, dopo la nota chiusura del Punto nascite. 

Tra le criticità resta quella del personale, difficile da reperire su tutto il territorio provinciale e ancora di più nella zona della Bassa. Su questo nodo si giocherà gran parte del futuro della struttura mirandolese.

Valentina Castaldini (Forza Italia) ha commentato: “Esiste una petizione per cui bisogna capire come mai l’organizzazione descritta dai tecnici viene percepita in maniera errata. Anche il centro sinistra nel 2021 presentò una raccolta firme per potenziare l’ospedale di Mirandola. Abbiamo bisogno di numeri, in particolare bisogna chiarire il numero dei posti letto”.

Per Palma Costi (Partito democratico): “La petizione chiede certezze sulla programmazione. Molte delle richieste hanno avuto nel frattempo un esito positivo: oggi l’ospedale di Mirandola e i servizi territoriali rispondono in larga parte alle richieste. Resta il problema della carenza di personale anche perché il sistema sanitario pubblico è poco attrattivo. Occorre inoltre fare chiarezza sui posti letto, sullo spostamento ‘temporaneo’ di posti letto della cardiologia all’ospedale di Carpi e dare certezze sulla riapertura del punto nascite. Positivo il potenziamento dei servizi distrettuali, come i punti prelievi, e la casa di comunità quasi completata”.

Simone Pelloni (Rete Civica) ha sottolineato: “Sul tema della sanità a Mirandola c’è sempre stata ampia partecipazione. L’ospedale di Mirandola è ben lontano dai servizi e dalle funzioni dell’ospedale di Carpi. Serve provare a dare una programmazione coerente per portare benefici nel medio-lungo periodo. La petizione chiede un potenziamento dell’ospedale: evidentemente i cittadini hanno la percezione che ciò che si sta erogando è al di sotto di uno standard di attese”.

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