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Maserati, i lavoratori ancora in piazza per protestare contro l'incertezza occupazionale

Presidio in concomitanza con incontro su prospettive del Tridente con le istituzioni locali in Piazza Grande

Sono tornati in piazza oggi pomeriggio a partire dalle 16 i lavoratori di Maserati Auto. Un picchetto sindacale in Piazza Grande in concomitanza dell'incontro fra i sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil e gli amministratori locali sulle prospettive della casa automobilistica del Tridente a Modena, alla luce dei lunghi periodi di cassa integrazione prospettati dall'azienda.

All'incontro sindacati-istituzioni previsto intorno alle 17 di oggi, partecipano il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e l'assessore regionale al Lavoro Vincenzo Colla, che riceveranno le preoccupazioni dei rappresentanti dei lavoratori.

Preoccupazioni in un certo senso non affievolite dalle pur incoraggianti posizioni Carlos Tavares, ceo di Stellantis, rilasciate in un'intervista al Sole24ore. "Il dialogo che abbiamo con i sindacati e il nostro personale in Italia e' eccellente e siamo molto grati per la comprensione del cambiamento che dobbiamo mettere in atto per assicurare la sostenibilita' del gruppo e delle nostre le attività in Italia", afferma il manager, "tutti sanno che Stellantis poggia su tre pilastri storici per crescere. L'Italia è un pilastro con Fiat. Gli Stati Uniti sono un altro pilastro con Chrysler. E Francia e' un altro pilastro con Peugeot. Siamo molto consapevoli del fatto che nei Paesi in cui abbiamo le nostre radici è sempre meglio essere in linea con quanto è richiesto dai rispettivi governi".

"Voglio ricordare, pero', che le decisioni che stiamo prendendo sono una conseguenza delle scelte del Parlamento europeo", spiega Tavares, "questa è una delle ragioni per le quali abbiamo un dialogo davvero buono con le parti sociali in Italia. Loro capiscono che noi - dipendenti, sindacati e azienda - dobbiamo gestire una transizione che non abbiamo deciso noi. E la stiamo mettendo in atto. Credo, quindi, che Gianni Agnelli avesse assolutamente ragione: l'interesse dell'azienda è l'interesse dell'Italia e viceversa".

I sindacati, tuttavia, lamentano l'assenza di prospettive occupazionali chiare, come testimonia la vicenda modenese della cassa integrazione prolungata per lo stabilimento di via Divisione Acqui. Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità, dichiara: "Le dichiarazioni dell'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, non corrispondono alla realtà che vivono ogni giorno le lavoratrici e i lavoratori degli stabilimenti italiani. È da tempo che abbiamo chiesto unitariamente un confronto con l'amministratore delegato e la Presidente del Consiglio. In realtà stiamo assistendo ad una lenta dismissione degli stabilimenti Stellantis attraverso uscite incentivate delle lavoratrici e dei lavoratori e il continuo utilizzo degli ammortizzatori sociali. Come si costruisce il futuro se ad oggi non ci sono state assunzioni di donne e giovani per creare, progettare e produrre in Italia. Gli investimenti che creano occupazione vengono fatti in altri Paesi basta vedere la situazione di tutti i siti e della ricerca e sviluppo".

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