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Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità Finale Emilia

Benedizione pasquale a scuola, alunni stranieri fatti uscire dalla classe

Fa discutere quanto accaduto in una scuola media di Finale Emilia. La segnalazione al sindacato, ma la scuola smentisce

Un fatto singolare e inevitabilmente destinato a far discutere è stato segnalato dalla Cgil neille scorse ore. L'episodio sarebbe avvenuto in una scuola di Finale Emilia, così come riportato dal segretario Flc Cgil Modena Caludio Riso, che ha pubblicato sui social il messaggio dei un'insegnate, direttamente coinvolta nei fatti.

Scrive la docente: "Vi contatto per chiedervi se è lecito quanto successo oggi, durante la mia ora di lezione, alla scuola media di Finale Emilia. La lezione è stata interrotta da un prete che, accompagnato da una collega, ha invitato i ragazzi stranieri ad uscire dalla classe, ha recitato una preghiera, ha benedetto i restanti compagni di classe e l'aula. Io sono uscita insieme ai ragazzi stranieri perché mi è sembrato bruttissimo che dovessero essere allontanati e sostare lungo il corridoio; è stata una situazione un po' imbarazzante. E' normale un'irruzione durante le lezioni in una scuola pubblica per compiere rituali religiosi?"

Il sindacalista modenese non ha dubbi in merito: "Ovviamente no, non è normale e non è neppure legittimo. Inoltre, il fatto che gli alunni di origine straniera siano stati allontanati (perché solo loro poi? e se ci fossero stati alunni non stranieri - o presunti tali - che non si avvalgono dell'insegnamento della religione cattolica?) ha anche dei tratti di discriminazione che sono piuttosto gravi. Pur nel rispetto delle varie confessioni religiose e delle diverse sensibilità, la scuola - pubblica, laica e aconfessionale - non può essere luogo dove si tengono riti religiosi di alcun tipo, soprattutto non nell'orario scolastico ordinario e durante lo svolgimento delle attività didattiche. Lo dice la legge e negli ultimi anni lo ha ribadito anche il TAR dell'Emilia Romagna e il Consiglio di Stato".

Aldilà della controversia di natura più "legale" legata alle cerimonie religiose, resta ovviamente un problema di opportunità circa l'uscita degli stranieri, che desta non poche perplessità. Riso aggiunge: "Personalmente penso che sia grave "cacciare" da un'aula alunni di origine straniera nel bel mezzo di una lezione per un rito religioso. Qualunque esso sia. Spiegare LE religioni, promuovere incontri tra gli esponenti DELLE religioni, il dialogo tra LE religioni: questo può essere utile fare con i ragazzi a scuola. Imporre riti, discriminare e interrompere la didattica no".

La scuola ha però replicato, smentendo la docente e spiegando che si tratta di una attività che si ripete da anni: "La dirigente ha sempre concesso il permesso in segno di pace e fratellanza che peraltro quest’anno si è svolto come un ulteriore momento di riflessione sulla guerra russo-ucraina. Da sottolineare il fatto che nessun genitore, alunno o docente in tanti anni si è mai opposto a questa nostra tradizione. In primo luogo - ha spiegato alla Gazzetta di Modena la vicepreside del comprensivo Annamaria Luppi - a nessun ragazzo straniero o di altra religione è mai stato chiesto di uscire dall’aula durante il rito, anzi, don Daniele è solito chiedere se alla preghiera cattolica si vogliono aggiungere preghiere di altre religioni e come era già accaduto, anche quest’anno alcuni ragazzini hanno recitato preghiere in rumeno e in arabo leggendo anche alcuni versetti del Corano"

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