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Martedì, 30 Aprile 2024
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Accoglienza, 40 richiedenti asilo alloggiati a Casola di Montefiorino

Una location insolita e decentrata per diversi stranieri giunti tra la metà di settembre e oggi, grazie alla collaborazione con le suore. Insorge la Lega

L'accoglienza dei migranti si allarga anche a zone finora inesplorate. E' il caso della frazione di Casola di Montefiorino, dove la Prefettura ha attivato un centro di accoglienza per richiedenti asilo. E' noto a tutti che il sistema modenese così come gestito fino ad oggi non è più in grado di reggere il ritmo degli arrivi - 1.600 da inizio anno - e che si rendono quindi necessarie soluzioni d'emergenza, come avvenne già alcuni anni or sono. La disponibilità degli Enti locali, della Curia, del mondo dell’associazionismo e del volontariato hanno consentito che in provincia di Modena ad oggi si sia riusciti ad assicurare ai richiedenti asilo una accoglienza abbastanza dignitosa, scongiurando la predisposizione di campi o tendopoli.

Le cooperative e le associazioni che finora hanno gestito l'accoglienza hanno di fatto esaurito gli spazi e le energie - quantomeno alle attuali condizioni economiche - e nel caso specifico la Prefettura è riuscita ad attivare una soluzione insolita. Grazie alla fattiva collaborazione del Sindaco di Montefiorino, con il quale il Prefetto Camporota ha sin da subito avviato una interlocuzione, e alla disponibilità delle suore della Congregazione Figlie della Provvidenza per le Sordomute, è stata individuata in quel territorio una struttura idonea.

Le suore di Casola hanno infatti a disposizione un edificio ambio e vuoto che , per quanto decisamente fuori mano, si presta all'evenienza. Dopo un sopralluogo dei Vigili del Fuoco, l’11 settembre scorso il centro di accoglienza straordinaria per adulti richiedenti la protezione internazionale è stato attivato. Gli inserimenti dei migranti sono stati effettuati gradualmente fino al 29 settembre, data in cui si è raggiunta la quota di quaranta persone. Gli stranieri provengono dal Gambia, Senegal, Camerun, Mali, Sudan, Guinea, Costa d’Avorio e Burkina Faso. Le stanze della struttura sono occupate ciascuna da due migranti, tranne che in tre stanze più grandi occupate da tre persone. Ogni stanza ha il suo bagno e in generale vi sono ampi spazi comuni.

L’organizzazione del Centro di Montefiorino prevede la presenza fissa di un operatore, che dorme in struttura, e la preparazione dei pasti sul posto. la Prefettura fa sapere che per la gestione del centro, oltre alle varie figure previste dal contratto (psicologo, assistente sociale, operatore legale, direttore), è stata specificatamente individuata ed assunta un’ulteriore operatrice proveniente dal territorio di Montefiorino con esperienza pluriennale nel campo sociale. E’ in via di attivazione anche la rete internet che consentirà di avviare le lezioni di italiano in modalità a distanza, in attesa di individuare operatori del territorio che possano essere destinati alle attività di insegnamento. Sono stati avviati inoltre contatti con la parrocchia per l’organizzazione di attività di intrattenimento e socializzazione con gli ospiti.

L'arrivo dei migranti in un contesto montano così isolato e scarsaemtne popolato ha inevitabilmente suscitato dubbi e domande. Tra queste anche la presa di posizione estremamente critica della Lega, con il consigliere comunale di Montefiorino Riccardo Coriani a richiedere la convocazione urgente di un consiglio comunale straordinario per fare luce sulla situazione.

"Come Lega siamo al fianco dei cittadini e i nostri sindaci non accetteranno mai supinamente di ricevere collocamenti di questo tipo. Occorre piena trasparenza sulle risorse economiche messe in campo, sul numero di persone accolte, sui minori coinvolti, sugli enti gestori e sulle modalità di accoglienza - ha dichiarato l'ex senatore eoggi  vicesegretario regionale della Lega Stefano Corti - L'accoglienza diffusa del Pd è un fallimento in tutta la provincia di Modena e i CPR Regionali sono l'unica soluzione - chiude Stefano Corti -. Attraverso i centri è possibile mettere in campo una gestione concreta e lontana da un buonismo che negando il problema lo amplifica".

La prefettura dal canto suo ha fatto sapere in una nota che "per quanto riguarda i paventati rischi per l’ordine e sicurezza pubblica, ad oggi non sono state segnalate particolari problematiche. In ogni caso sono state attivate le necessarie interlocuzioni con l’Arma dei Carabinieri".

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