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Attualità Maranello / Via Cappella

Un Ospedale di Comunità con 15 posti letto nelle campagne di Gorzano di Maranello

Presentato il progetto per il Distretto di Sassuolo. A fine marzo il via ai lavori per realizzare la struttura. Contributo di Ferrari Spa e Fondazione di Modena per le opere di urbanizzazione esterne di un campo agricolo

E’ stato presentato ieri mattina il progetto del nuovo Ospedale di Comunità (Osco) del Distretto sanitario di Sassuolo, in accordo con tutte le amministrazioni dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico. La struttura verrà realizzata in via Cappella, una zona abbastanza isolata sulle prime colline di Gorzano di Maranello, su un terreno oggi ad uso agricolo: si svilupperà su una superficie di 1300 metri quadrati e andrà ad arricchire e potenziare la rete di cure intermedie - tra il ricovero in ospedale e l’assistenza domiciliare - che vede attivi già tre Osco in provincia a Fanano, Novi di Modena e Castelfranco Emilia, oltre a quello che verrà realizzato a Modena, il cui cantiere è in corso d’avvio.

Si tratta di un intervento finanziato con fondi PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) per un totale di quasi 4,1 milioni di euro e la cui procedura di gara è stata condotta da Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa. I lavori sono già stati affidati e inizieranno a fine marzo 2024 per concludersi ed attivare la struttura a fine 2025.

Determinante, per la realizzazione dell’Osco dell’area di Sassuolo, è stata la collaborazione con il Comune di Maranello che ha concesso all’Ausl a titolo gratuito il diritto di superficie sul terreno nella frazione di Gorzano per una durata di cinquant’anni. Sempre l’Amministrazione di Maranello, in virtù di una convenzione stipulata con gli altri Comuni dell’Unione, si occuperà del completamento dell’area esterna e delle opere di urbanizzazione necessarie al funzionamento della struttura, anche grazie alle donazioni di Ferrari SpA e Fondazione di Modena.

L’Osco del Distretto di Sassuolo potrà ospitare fino a 15 pazienti e garantirà una gestione infermieristica con la presenza giornaliera dei medici di medicina generale. Le persone assistite saranno prevalentemente cittadini che, per un limitato periodo di tempo, necessitano di cure difficilmente gestibili a domicilio o hanno malattie croniche che richiedono controlli periodici e terapie particolari. Sono ricoverati negli Osco, ad esempio, persone affette da patologie che improvvisamente hanno una riacutizzazione ma il ricovero in ospedale non è necessario, oppure pazienti dimessi dall’ospedale che necessitano un periodo di assistenza infermieristica continua o un supporto riabilitativo-educativo prima di poter tornare a casa o, ancora, pazienti che hanno bisogno di assistenza nella somministrazione di farmaci o nella gestione di presidi e dispositivi.

A selezionarli sarà, come sempre, il coordinamento tra i professionisti ospedalieri e territoriali, secondo specifiche procedure operative per garantire la continuità assistenziale e la tempestività degli interventi, valorizzando la funzione di raccordo che oggi viene garantita anche grazie al lavoro delle Cot, Centrali operative territoriali. 

Le dichiarazioni

“Di fronte all'indebolimento della sanità pubblica, in Emilia-Romagna rispondiamo con azioni concrete, progettando nuove strutture al servizio delle comunità- commenta Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna-. Crediamo infatti che un modello di sanità universalistica sia uno dei pilastri di una società giusta e inclusiva. La salute è un bene prezioso, di tutti e per tutti. Ma servono investimenti. Nel futuro che stiamo progettando, centri come questo saranno fondamentali per assicurare le giuste cure vicino a casa, senza lasciare indietro nessuno. E ringrazio Ferrari e Fondazione Modena che, con il loro importante contributo, hanno dimostrato di credere come noi nel valore dell’assistenza per la crescita e il benessere delle comunità”.

“Tra i compiti più importanti della sanità locale e della nostra azienda c’è quello di rafforzare costantemente l’assistenza territoriale per i nostri cittadini – dichiara Anna Maria Petrini, Direttrice dell’Azienda USL di Modena -. L’avvio dei lavori e la futura apertura dell’Osco a servizio del Distretto Sanitario di Sassuolo rappresenta un ulteriore passo avanti per assicurare alla popolazione una presa in carico di prossimità, capace di evitare ricoveri ospedalieri non necessari e, al contempo, garantire dimissioni protette in contesti idonei ai fabbisogni socio-sanitari delle persone, il tutto strettamente collegato agli altri servizi del territorio: i servizi sociali, le associazioni, la rete delle cure primarie, la specialistica ambulatoriale e l’emergenza-urgenza. Ringrazio, infine, il Comune di Maranello per l’importante collaborazione e sinergia, oltre alle altre amministrazioni del Distretto Ceramico che hanno condiviso la progettualità e l’ubicazione dell’Osco e i nostri donatori che ancora una volta ci sostengono nello sviluppo della sanità territoriale”.

“Di fronte alla necessità di potenziare ulteriormente la sanità pubblica territoriale, il nostro Distretto risponde in modo concreto alle esigenze dei cittadini anche attraverso questo progetto, grazie ad un gioco di squadra che ha visto istituzioni, imprese e fondazioni private collaborare al meglio per il bene comune – afferma il presidente dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico e sindaco di Maranello, Luigi Zironi -. Avere un Ospedale di Comunità a servizio di un territorio significa innanzitutto dare un supporto alle famiglie che all’improvviso si trovano ad affrontare un periodo di difficoltà legato all’assistenza dei propri cari. Strutture come questa possono fare davvero la differenza nella quotidianità dei cittadini”. 

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