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Chiude il magazzino Nippon Express di Bomporto, scioperano i lavoratori

La multinazionale stravolge ancora la sua presenza sul territorio. Mobilitazione della Filt Cgil Modena

All’inizio del 2020 Nippon Express, multinazionale giapponese leader mondiale nei servizi logistici per i grandi marchi della moda, procede ad un ultima fusione per incorporazione delle società Traconf e Franco Vago (società italiane leader che portavano in dote un pacchetto di clienti di alto profilo), svuotando in parte il territorio e chiudendo due magazzini (siti in Campogalliano e Soliera) delocalizzando parte della produzione sul territorio veronese.

Vennero effettuati vari incontri con i sindacati e la Nippon, che nel frattempo apriva un nuovo magazzino su Bomporto, trasferendo lì una parte di lavoratori (principalmente però cittadini del carpigiano), garantì il massimo interesse e impegno a mantenere un presidio logistico, ma anche commerciale, sul territorio data l’importanza del distretto tessile nostrano e la strategicità della prossimità, anche fisica, ai quartieri generali di alcuni dei principali player del settore, appunto siti nella zona del carpigiano.

A tracciare questa vicenda è la Filt Cgil di Modena, alle prese con una doccia fredda. Nei giorni scorsi i lavoratori residui operanti sul sito di Bomporto - 22 persone di cui 7 dipendenti diretti di Nippon Express e 15 lavoratori in appalto con la ditta Dorado srl - hanno appreso (dapprima solo a livello verbale), della probabile chiusura dello stabilimento e dell’attività sul territorio, in totale spregio dell’occupazione di queste persone, dell’importanza del lavoro svolto e delle millantate ipotesi strategiche e di vicinanza e contatto con il territorio da parte dell’azienda.

I lavoratori che, insieme alla Filt Cgil di Modena, avevano già aperto lo stato di agitazione a fronte delle mancate risposte aziendali, a seguito di questa comunicazione formale giunta solo ieri l’altro si sono riuniti in assemblea ieri 27 ottobre 2020 e hanno deciso la proclamazione di un primo pacchetto di 24 ore di sciopero, da decidere nelle sue modalità nelle prossime ore e giorni.

"Non è tollerabile questo continuo e indiscriminato shopping di aziende nostrane da parte delle multinazionali che non tiene in minima considerazione il lavoro e la vita delle persone (alcune di queste operano nel settore da  decenni), l’importanza sociale di un bacino territoriale fatto di specificità e professionalità che hanno fatto grande un distretto e l’economia di un territorio", commenta il sindacato. "Contestiamo e denunciamo con fermezza un modello di svilimento e depauperamento insostenibile e rivendicano il loro diritto al lavoro e alla dignità e importanza del ruolo che le professionalità logistiche svolgono all’interno della filiera del tessile e della moda.

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