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Sciopero nazionale Usb, possibili disagi anche a Modena per il trasporto pubblico

Il sindacato di base manifesta anche nei bacini Seta di Modena, Reggio Emilia e Piacenza

Venerdì 11 novembre è stato proclamato uno sciopero nazionale di 4 ore da parte dell'Organizzazione Sindacale USB-Lavoro Privato. L'adesione allo sciopero da parte dei lavoratori SETA potrebbe dar luogo a disagi per quanto riguarda la regolarità del servizio, con le seguenti modalità:

  • Servizio urbano: possibili astensioni dalle ore 17:30 alle ore 21:30 
  • Servizio extraurbano: possibili astensioni dalle ore 16:30 alle ore 20:30

Il servizio riprenderà regolarmente con le corse che inizieranno dopo il termine delle eventuali astensioni dal lavoro. Le corse garantite anche in caso di sciopero sono indicate nelle tabelle orarie pubblicate nelle sezioni "Linee" del sito web.

Unione Sindacale di Base - Lavoro Privato motiva così la scelta: "Una mobilitazione per rivendicare la centralità dei trasporti pubblici e del ruolo degli autoferrotranvieri, principali vittime della mattanza delle privatizzazioni selvagge, dei continui ricorsi ad appalti e subaffidamenti che alimentano sfruttamento e precarizzazione, del susseguirsi di rinnovi contrattuali “farsa” e di aumenti salariali irrisori in cambio della crescente svendita dei diritti. Nonostante il trasporto pubblico rappresenti una delle principali voci di spesa dei bilanci regionali, sorretto da ingenti risorse pubbliche sia a copertura del 70% dei costi dei servizi, sia per interventi mirati al rinnovamento del parco rotabile e delle infrastrutture, le ricette sinora messe in campo si stanno dimostrando tutt’altro che efficaci: mancano reali investimenti per l’implementazione dei servizi, l’adeguamento degli attuali tempi di percorrenza che le aziende si ostinano a non riesaminare, l’efficientamento dei mezzi e la sicurezza sui posti di lavoro, in barba al diritto alla mobilità dei cittadini che subiscono continui disservizi".

"I deficit organizzativi e gestionali delle aziende sono sotto gli occhi di tutti: tra continui ritardi, soppressioni, file alle biglietterie e disservizi per i disabili, si preferisce proseguire sulla strada dello svilimento delle risorse umane, ricorrendo ai tagli sulle retribuzioni, alla disdetta unilaterale degli accordi, al mancato riconoscimento di diritti - prosegue il sindacato - Poi ci sono i lavoratori, sui quali si riversano tutte le conseguenze di un servizio che fa acqua da tutte le parte, costretti a districarsi tra pesanti carichi di lavoro, il mancato rispetto delle più basilari normative sulla sicurezza ed i tempi di riposo, la gravosa responsabilità della mansione e le penalizzazioni economiche dettate da contratti capestro e somministrazione di lavoro interinale, rese ancor più pesanti dall’attuale crisi economica. E l’attuale emorragia di conducenti ed autoferrotranvieri in genere su tutto il territorio nazionale è palese testimonianza dell'ormai evidente indisponibilità a sottostare a determinate condizioni".

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