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Attualità Torrazzi / Via F. Malavolti

Terza giornata di sciopero alla Sixtema per solidarietà ai colleghi licenziati

Questa mattina un nuovo presidio animato dalla Filcams Cgil di Modena in via Malavolti, dove ha sede l'azienda

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Hanno incrociato le braccia anche questa mattina i lavoratori di Sixtema, l’azienda di oltre 120 dipendenti coinvolta nella vertenza sindacale aperta il 29 gennaio scorso a causa di sette licenziamenti. In concomitanza con la prima procedura di conciliazione presso l’ispettorato del lavoro di Ancona (una delle sedi dove sono avvenuti i licenziamenti, le altre sono Firenze e la principale, ovviamente, Modena) prevista dalla normativa Fornero per gli assunti pre Jobs Act, le lavoratrici ed i lavoratori di tutto il Gruppo Sixtema si sono fermati per 4 ore, per mostrare solidarietà e dimostrare che lo stato di agitazione non si ferma.

“In assemblea le colleghe e i colleghi lo hanno definito un atto dovuto - dice Alessandro Santini che segue la vicenda per Filcams Cgil di Modena con delega nazionale per la vertenza Sixtema - e quindi si fermeranno ancora per mandare l’ennesimo segnale: di solidarietà a chi ha perso il lavoro, di contrarietà a chi ha deciso che questa fosse l’unica modalità di intervento. Ribadiamo all’azienda, di tornare sui suoi passi, anche un attimo prima della procedura, di ritirare i licenziamenti e convocarci ad un tavolo”.

La  Filcams Cgil e i lavoratori non arrestano le proteste. “Se si confermerà anche presso l’ispettorato di Ancona la linea aziendale - continua Santini - credo sarà necessario ribadire comunque il concetto per il quale riteniamo non vi sia lo spazio, né a Modena né altrove, per atteggiamenti di questo tipo, e che la ricomposizione di un tavolo negoziale dovrà inevitabilmente passare da un atteggiamento totalmente diverso da parte dell’impresa che non può appellarsi al singolo episodio, ma dovrà spiegare come e perché si è pensato di agire in modo così brutale”.

“Non saremo noi - concludono dalla Filcams Cgil - a ritirare una posizione che riteniamo sacrosanta. Siamo pronti a chiedere l’intervento delle Istituzioni per discutere dei licenziamenti. Per noi rimane fondamentale tenere viva l’attenzione su un gesto che, in questo momento storico, non deve rappresentare un simbolo da emulare per aziende avventate alle quali deve essere chiaro che si troveranno sempre di fronte alla nostra resistenza”.

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