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La "Staffetta della Stella" prosegue il suo impegno benefico sull'asse Modena-Betlemme

Fino al 20 ottobre la maratona benefica in favore dell’ospedale pediatrico e dell’orfanotrofio di Betlemme. Con il ricavato anche una nuova area giochi per i più piccoli

Saranno finanziate le cure ospedaliere di 70 bambini del Caritas Baby Hospital di Betlemme, uno per ogni anno della struttura, oltre a una nuova area giochi per i più piccoli in città, con il ricavato della Staffetta della Stella 2023. Quest’anno, l’iniziativa benefica raddoppia: oltre alla maratona di sport e solidarietà lunga 3.720 chilometri, la distanza che separa Modena da Betlemme, che prende il via in città oggi, sabato 9 settembre, per concludersi il 20 ottobre nella città della Natività, il prossimo lunedì 4 dicembre si terrà anche la storica “Partita della stella”, sospesa a partire dal 2020 a causa dell’emergenza Covid e sostituita, appunto, dalla Staffetta.

L'iniziativa è stata presentata nel corso di una conferenza stampa questa mattina, sabato 9 settembre, al Caseificio 4 Madonne a Lesignana da Stefano Prampolini, di “Un ponte verso Betlemme”, Giorgio Amadessi presidente di “Rock No War”, insieme a Grazia Baracchi assessora allo Sport e Ludovica Carla Ferrari, assessora alla Promozione della città e turismo. Anche quest’anno l’iniziativa è patrocinata dal Comune di Modena, dalla Provincia di Modena e dalla Municipalità di Betlemme.

La Staffetta si concluderà in Terra Santa dove la delegazione modenese, che da tempo ha costruito un ponte di beneficenza con questo luogo, potrà toccare con mano i progetti sviluppati in questi anni. Se a ‘macinare’ gli ultimi tre chilometri sarà il gruppo di 33 modenesi che volerà in Palestina il prossimo 16 ottobre, già da oggi il territorio modenese è chiamato a contribuire alla staffetta simbolica, con i chilometri percorsi, e “benefica”, con le donazioni a cui tutti i cittadini possono partecipare attraverso versamenti sul conto corrente.

Le donazioni sono appunto a favore del Caritas Baby Hospital, ospedale pediatrico che quest’anno proprio a ottobre festeggerà 70 anni di attività e per il quale è stata lanciata una raccolta fondi del valore di 10.500 euro, volta a sostenere le cure di almeno 70 bambini, cui contribuirà anche la Staffetta della Stella; dell’orfanotrofio di Betlemme Hogar Nino Dios e del nuovo progetto “Diventiamo grandi insieme” sostenuto dall’associazione no profit Pro Terra Sancta, presente laddove risiedono i frati francescani in Medio Oriente. Il progetto, per un valore di circa 10 mila euro, prevede di riabilitare l’area giochi che si trova nell’Azione Cattolica, che fino a pochi anni fa era luogo vivo dove quotidianamente si riunivano decine di bambini. Il nuovo parco verrà inaugurato proprio il 20 ottobre alla presenza dei modenesi che parteciperanno alla Staffetta della Stella.

All’iniziativa aderiranno anche il Modena e Sassuolo Calcio e il Modena Volley in occasione delle prossime partite in casa. Oltre ai campioni dello sport modenese, altri 250 atleti sono pronti a correre, indossati maglia dedicata all'evento e scarpette, per aiutare gli organizzatori a raggiungere il traguardo dei 3. 720 chilometri. Nella Staffetta della Stella, sportivi e non, infatti percorreranno 10 o 50 chilometri di corsa e testimonieranno la loro partecipazione con una fotografia. La parte finale della staffetta di circa tre chilometri, appunto, verrà percorsa il 15 ottobre a Betlemme, nel tratto dal Caritas Baby Hospital alla Basilica della Natività: sarà un segno tangibile di vicinanza al popolo palestinese segnato da anni di conflitto.

Ad affiancarle nel raggiungimento dell’obiettivo, ci saranno diversi runners della Fratellanza che percorreranno di corsa 50 chilometri a testa, come Martina Cornia, Giulia Cordazzo e Aurora Imperiale; Alessandro Pasquinucci protagonista delle gare in pista e su strada; Giovanni Filippi fresco della convocazione in maglia azzurra ai prossimi mondiali su strada a Riga; Alessandro Giacobazzi, campione italiano in carica di maratona.

Fondamentale in questi anni il sostegno degli sponsor che continuano a credere nel progetto: Bper Banca, Mollificio Modenese, Aceto Balsamico del Duca, Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena, Gep Informatica, Domus Assistenza, Cna, Confesercenti, Lapam Confartigianato, Confcommercio Modena, Confcooperative Terre d'Emilia, Hola Check, Cooperativa Sociale Scai, Caseificio 4 Madonne, Gruppo Assimoco, Tironi Power Transformers, Bulloneria Emiliana, Cantina di Carpi e Sorbara, Tradizione e sapori di Modena, associazione di promozione sociale “La San Nicola”, Modena F.C, Sassuolo Calcio e Modena Volley.

È possibile fare donazioni per il Caritas Baby Hospital di Betlemme, l'Hogar Nino Dios e il progetto di Pro Terra Sancta sul conto corrente aperto presso Bper filiale di Formigine intestato a Rock No War – Un ponte verso Betlemme Iban IT18T0538766781000003081554.

I progetti solidali

È un legame forte quello tra Modena e Betlemme, che non si è mai fermato neanche negli anni segnati dalla pandemia, ma ha proseguito cambiando la modalità del progetto. Fino al 2019 infatti l’evento cardine del progetto era la Partita della Stella al PalaPanini, che in questi anni ha visto la presenza di decine di campioni dello sport. Nel 2020, 2021 e 2022, per non interrompere il progetto a causa della pandemia da Covid, si è deciso di cambiare formula, passando alla Staffetta della Stella. L'obiettivo è però sempre lo stesso: raccogliere fondi a favore del Caritas Baby Hospital e dell’Hogar Ninos Dios di Betlemme, ospedale pediatrico e orfanotrofio che da anni offrono assistenza ai bambini palestinesi, cui quest’anno si aggiunge il sostegno al nuovo progetto “Diventiamo grandi insieme” per la realizzazione di una nuova area giochi per bambini sostenuto da Pro Terra Sancta, associazione no profit a servizio della Custodia di Terra Santa, presente dove risiedono i frati francescani in Medio Oriente e ufficialmente riconosciuta dal Ministero italiano degli Affari esteri.

Il Caritas Baby Hospital di Betlemme è l’unica struttura ospedaliera pediatrica presente in territorio palestinese, situata accanto al muro di divisione fra la città della Natività e Gerusalemme, e accoglie bambini bisognosi di cure senza distinzione di religione o nazionalità. Privo di sovvenzioni governative, vive unicamente grazie a donazioni private. L’ospedale, che conta 40mila visite ogni anno e 82 posti letto, ospita e cura bambini per lo più colpiti da malattie gastrointestinali, dovute all’acqua non potabile nei campi profughi, cardio-respiratorie, conseguenza della mancanza di riscaldamento nei mesi invernali e malformazioni, frequenti a causa dell’unione in matrimonio di primi cugini. Dal 1952 questo luogo, situato a pochi passi dal muro che Israele ha costruito per dividersi dai territori palestinesi, ha salvato la vita di migliaia di bambini, che non avrebbero altro posto in cui essere curati in una situazione di continua difficoltà a causa del muro di cemento alto 9 metri e lungo più di 900 chilometri, dove al check point devono fermarsi anche le ambulanze.

Dal 2017 l'associazione “Un ponte verso Betlemme” ha deciso di donare parte dei fondi raccolti, oltre che all’ospedale pediatrico, anche all'orfanotrofio Hogar Nino Dios a pochi chilometri di distanza dal Baby Hospital. Anche questa struttura, gestita con amore dalle suore del Verbo Incarnato, vive di Provvidenza e senza alcun sostentamento pubblico. Nella Casa sono accolti in via permanente bambini e ragazzi che intraprendono anche un percorso assistenziale e riabilitativo. In un contesto già povero e caratterizzato da una situazione endemica di violenza e tensione come quello palestinese, i bambini disabili e affetti da malformazioni spesso vengono abbandonati dalle famiglie che vedono nell’handicap un disonore. Le madri non sanno come far fronte alle disabilità dei figli a causa della mancanza di una cultura dell’assistenza verso i più deboli e sfavoriti.

In questi due luoghi, negli ultimi anni, sono arrivati 300 mila euro, raccolti grazie alle iniziative organizzate a Modena dall’associazione “Un ponte verso Betlemme” e da Rock No War.

Il progetto dell’associazione Pro Terra Sancta mira a sostenere il centro pastorale e sociale dell’Azione Cattolica e la comunità di Betlemme a partire dai più piccoli, che rappresentano la fascia di popolazione più vulnerabile e sofferente rispetto al contesto sociale e politico.

Tanti fondi raccolti in 15 anni

Modena è stata molto attiva per Betlemme in questi anni, con tante iniziative di “Un ponte verso Betlemme” e “Rock No War” che hanno permesso di raccogliere complessivamente 300 mila euro. Alcuni modenesi hanno conosciuto le realtà ospedaliere in occasione della prima Maratona della Pace Betlemme – Gerusalemme: una gara non competitiva altamente simbolica, nata per unire, attraverso lo sport, due città simbolo, oggi divise da un muro che continua ad essere costruito. Un incontro durante il quale hanno potuto toccare con mano l’importanza del lavoro portato avanti per anni dalle suore benedettine di Padova all’ospedale, e ora dalle Suore della Carità, dette di Maria Bambina e il loro impegno per i bambini. Da quell’incontro, ogni anno la delegazione modenese, con il progetto “Un Ponte verso Betlemme”, porta all’ospedale i fondi ricavati da varie iniziative organizzate.

Nel 2008 e 2009 grazie al progetto “Seguendo la Stella”, asta di presepi artigianali, sono stati donati all’ospedale rispettivamente 4 mila e 7 mila 200 euro. Nel 2010, poi, con una sottoscrizione interna a premi organizzata dalla società Maritain di Modena sono stati raccolti altri 2 mila 500 euro. A queste iniziative sono seguite due aste di beneficenza. La prima, che si è svolta il 19 dicembre 2010 all’ex cinema Principe, ha potuto contare su 30 artisti modenesi che, donando le loro opere, hanno permesso di raccogliere 10 mila 400 euro. L’evento è stato replicato il 27 novembre 2011 al Caffè Concerto, dove sono stati raccolti 17 mila 500 euro, utilizzati per l’acquisto di un apparecchio radiologico portatile. Alla somma si aggiungono i proventi della vendita del libro "Nato a Betlemme" di Valentina Lanzilli e Luigi Ottani, che racconta le storie di chi ogni giorno vive sulla propria pelle le conseguenze del conflitto israeliano-palestinese. Nel 2013 un assegno da 19 mila euro è stato consegnato a suor Donatella Lessio dall’arcivescovo Antonio Lanfranchi. Nello stesso anno si è pensato a un evento che unisse lo sport alla solidarietà e nacque la “Partita della Stella”: un quadrangolare di calcetto tra vecchie e nuove glorie dello sport. Nella prima edizione sono stati raccolti 17 mila euro, 19 mila 500 nella seconda (2014). Nel 2015 (terza edizione) le donazioni hanno raggiunto i 24 mila euro, nel 2016 20 mila, nel 2017 22mila, nel 2018 27mila, nel 2019 24mila. A questa cifra si sono poi sommati i proventi della Staffetta della Stella: 26mila del 2020, 27mila nel 2021 e 33 mila nel 2022.

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