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Taglio delle pensioni, 70 medici modenesi pronti a lasciare la professione in anticipo

I sindacati di categoria pronti allo sciopero, mentre il presidente dell'Ordine provinciale solidarizza e pone una riflessione sulla carenza di personale

"Come se non bastassero la scarsità di risorse umane disponibili, il blocco del turn over e le aggressioni fisiche, adesso arrivano anche i tagli alle pensioni: quasi un colpo di grazia per la nostra professione. Siamo solidali con le sigle sindacali che valutano lo sciopero. E pensare che fino a due anni fa ci chiamavano eroi, angeli, salvatori." È amara la riflessione del presidente dell'Ordine provinciale dei medici, chirurghi e odontoiatri di Modena Carlo Curatola.

Il presidente modenese è stato interpellato sullo sciopero di 24 ore dei camici bianchi proclamato per il 5 dicembre da alcuni sindacati per protestare contro la riduzione dell’assegno previdenziale in pagamento dal 2024, compresa tra il 5 e 25% l’anno.

"È una stangata che solo a Modena e provincia colpisce circa 900 medici ospedalieri, settanta dei quali – afferma Curatola – hanno già maturato i requisiti e potrebbero decidere di anticipare la pensione per schivare il taglio. In questi giorni amici e colleghi mi confidano che ci stanno pensando seriamente e non posso dar loro torto. Lascio immaginare le conseguenze sull’assistenza e le liste d’attesa anche nella nostra realtà. Già adesso il Sistema sanitario regionale è in sofferenza per la scarsità di organici. Spingere i medici verso la pensione è davvero un autogol inspiegabile".

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"Speravo almeno – continua Curatola – che i parlamentari e amministratori locali modenesi esprimessero posizione sul provvedimento: invece, silenzio assoluto. Siamo delusi, non solo per l’intenzione di adeguare al ribasso le aliquote di rendimento delle pensioni, ma più in generale sull’impostazione complessiva della legge di bilancio, che gioca sulla messa in discussione di un diritto acquisito da molti colleghi e dalle rispettive famiglie. Un Paese che cancella ai medici diritti acquisiti, nel momento della vita in cui la fragilità diventa caratteristica anche del medico, – conclude il presidente dell’Ordine dei medici di Modena – non mi sembra che abbia voglia di mostrare gratitudine verso la nostra professione".

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