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Asili nido, rette quasi dimezzate per la maggioranza dei bambini modenesi

La percentuale di sconto diminuisce man mano che cresce il valore Isee. Per gli utenti disabili è prevista un’ulteriore riduzione del 10 per cento

A Modena i servizi educativi per la prima infanzia funzionano a pieni giri da appena una settimana e già dalle prime rette di frequenza molti utenti si troveranno a pagare quote notevolmente ridotte grazie all’applicazione della misura sperimentale di sostegno economico alle famiglie disposta dalla Regione Emilia Romagna. La giunta comunale ha infatti dato il via libera alla proposta del settore Istruzione per permettere alle famiglie dei bambini che nell’anno 2019/2020 frequentano i servizi educativi della prima infanzia comunali o convenzionati di ottenere i benefici del sostegno che a Modena vale complessivamente 976 mila euro. Ma lo sconto potrà essere richiesto anche da chi frequenta un posto privato in nidi convenzionati.

Alla tariffa ordinaria è applicata una percentuale di sconto decrescente al crescere del valore Isee, con una tariffa fissa iniziale e diversi scaglioni fino ai 26mila euro che la Regione ha previsto come tetto massimo per accedere al sostegno.

In particolare, per le famiglie con valore Isee fino a 5.450 euro la tariffa potrà essere abbattuta fino al 50 per cento (60 per cento in caso di utente disabile) con una retta fissa che, per il servizio a tempo pieno, sarà di 50 euro al mese e di 35 euro per il servizio a part time.

Anche per le famiglie con Isee da 5.450 fino a 18.500 euro la quota mensile da pagare sarà dimezzata con sconti da 50 a 161 euro: una famiglia che pagava per il nido 323 euro ne pagherà 161 (113 se usufruisce del part time).

Riduzioni consistenti (del 40 per cento della retta e del 50 per cento nel caso di utenti disabili) per la fascia di popolazione con valore Isee da 18.500 a 21.500: la tariffa minima passerà da 323 a 194 euro (per il part time da 226 a 135 euro) e quella massima da 386 a 231 (da 270 a 162 per il servizio part time).

Infine, per i nuclei con Isee da 21.500 a 26mila euro le tariffe si ridurranno del 30 per cento (che diventa 40 per cento in caso di disabili): verranno cioè applicati sconti da 115 euro a 140 euro per il tempo pieno. Per fare alcuni esempi, chi pagava 386 euro ne pagherà ora 270 (per il part time si passa da 270 euro a 189 euro), mentre la retta massima da 468 si abbassa a 328 euro (da 328 a 229 per servizio part time).

Esempi a parte, lo sconto sarà commisurato alla tariffa di ciascuna famiglia, l’amministrazione modenese applica infatti da tempo tariffe puntuali personalizzate calcolate sulla base del valore Isee. Analogamente gli sconti vengono attuati anche per i bambini che frequentano il nido da privati in strutture educative convenzionate, per i quali la riduzione massima non potrà in ogni caso eccedere in valore assoluto lo sconto massimo previsto per i posti comunali o convenzionati a parità di valore Isee. Il provvedimento potrà riguardare circa due terzi dei frequentanti i nidi comunali e convenzionati e altre decine di bambini iscritti privatamente alle strutture convenzionate; si stima che complessivamente ne beneficeranno circa un migliaio di famiglie.

“Il nostro intento è stato sin dall’inizio cercare di raggiungere il maggior numero possibile di famiglie tra quelle che rientrano nei criteri fissati dalla Regione – afferma l’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi - fornendo un aiuto concreto ai tanti genitori che, pur non avendo alti redditi, devono sostenere una spesa significativa per usufruire del nido. Gli uffici hanno lavorato nei mesi estivi per ottenere questo risultato fin dall’inizio delle scuole”.

Un’attenzione particolare è stata riservata alle famiglie con bambini disabili per i quali viene riconosciuta un’ulteriore maggiorazione del 10% della riduzione, “inoltre, abbiamo adottato criteri che, pur rispettando i vincoli fissati dalla Regione in materia di Isee – aggiunge Baracchi - consentono di applicare la legge nel modo più equo. Rientrano pertanto tra i beneficiari anche quei nuclei familiari che sono ricorsi a posti privati in strutture convenzionate, in considerazione del fatto che non tutti i richiedenti sono riusciti a ottenere un posto comunale o convenzionato.

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