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Il Tar blocca Mirandola, per ora dovrà restare nell'Unione

L'uscita di Mirandola dall'Ucman è, per lo meno, rimandata. Lo ha stabilito il Tar dell'Emilia-Romagna, fissando una nuova udienza in febbraio

La spinta "indipendentista" del Comune di Mirandola subisce una battuta di arresto. Il Tar ha infatti sospeso il provvedimento adottato nei mesi scorsi con il quale Mirandola avrebbe dovuto dire addio all'unione dei Comuni dell'Area Nord. Un'uscita che si sarebbe dovuta concretizzare dal 1 gennaio 2021, ma che al momento è rimandata, se non addirittura cancallata.

A deciderlo sarà infatti lo stesso Tar dopo una seconda udienza fissata per il 9 febbraio, nel corso della quale il Comune mirandolese potrà provare a far valere le proprie ragioni.

Alla base della pronuncia del Tribunale Amministrativo c'è il principio secondo il quale il conferimento dei servizi all'Unione per il periodo di 5 anni non può essere ritrattato. In sostanza, l'attuale Amministrazione non può venire meno all'impegno preso in precedenza, ma deve attendere la scadenza naturale.

Ricordiamo che il ricorso contro la decisione unilaterale di Mirandola era stato avviato in agosto su iniziativa dei sindaci dei Comuni dell’Area Nord di Camposanto, Cavezzo, Concordia, Finale Emilia, Medolla, San Felice sul Panaro, San Possidonio e San Prospero.

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