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Cronaca

Un furto al giorno nelle isole ecologiche, sette nomadi arrestati per 323 colpi

Un'operazione dei Carabinieri ha permesso, in collaborazione stretta con Hera, di arrestare gli autori di una serie di furti sistematici avvenuti nell'arco di 15 mesi ai centri di raccolta La Calamita e Il Magnete

Arrivavano di solito in coppia, a bordo di furgoni come normali utenti, entravano nelle isole ecologiche ed invece che scaricare rifiuti li prelevavano. Caricavano sui loro mezzi materiale ferroso, elettrodomestici, batterie esauste, poi ripartivano. Tutto sotto gli occhi degli addetti di Hera che provavano a fermarli, ma venivano minacciati e non potevano materialmente fermarli. 

E' la sintesi di quanto accaduto con una frequenza disarmante tra il marzo del 2018 e il giugno del 2019 presso le isole ecologhce "La Calamita" di via Divisione Acqui e "Il Magnete" di viale dello Sport: 15 mesi in cui i ladri agivano con cadenza quotidiana, arrivando ad accumulare decine e decine di tonnellate di materiale di recupero, con il quale evidentemente riuscivano a intascare denaro sul mercato nero.

Una serie di ruberie talmenti palesi che non potevano passare inosservate e per le quali Hera ha contattato i Carabinieri di Modena fornendo molti elementi utili: una lista dei colpi, le targhe dei veicoli utilizzati e il riconoscimento visivo delle persone protagoniste dei crimini. Grazie a questi elemento il Nucleo Operativo dell'Arma ha condotto un'inchiesta dettagliata - coordinata dal sostituto procuratore Giuseppe Amara - che lo scorso venerdì ha portato all'arresto di sette persone.

Il 15 maggio, infatti, ben 50 militari sono stati impegnati nelle perquisizioni e nelle esecuzioni delle misure cautelari, con anche il supporto dei Carabinieri Forestali e dell'Elinucleo di Forlì. Sono stati perquesiti tre appartamenti tra Modena e Castelnuovo, oltre a due campi nomadi di Modena. In manette sono finiti sette esponenti di famiglie nomadi stanziate da tempo sul territorio: un 30enne, un 26enne, un 24enne, un 25enne, un 47enne e due 46enni, alcuni dei quali imparentati fra loro. Cinque si trovano in carcere in quanto pregiudicati per reati analoghi, mentre altri due sono ai domiciliari. Sono accusati di furto aggravato in concorso.

Sono stati sequestrati 4 autocarri usati per i furti, ma al momento del blitz gli uomini dell'Arma hanno ritrovato pochissima refurtiva, anche in virtù del fatto che ad un anno di stanza la merce era probabilmente già stata ricettata. Veramente impressionante il numero di furti contestati ai sette nomadi: ben 323 in 15 mesi, di cui due trasformatisi in rapina impropria per l'opposizione degli addetti Hera.

"Si tratta di una condotta particolarmente lesiva per la comunità - ha sottolineato il Procuratore Paolo Giovagnoli commentando l'indagine - da un lato perchè le isole ecologiche sono luoghi per la raccolta di materiali che possono essere valorizzati e riutilizzati, dall'altro perchè vi sono materiali pericolosi per l'ambiente, che devono essere gestiti con particolare attenzione, in particolare le batterie di automobili. Si tratta di un vero e proprio servizio pubblico che è stato oggetto di aggressione,  per cercare di lucrare su prezzi alti di alcuni materiali, tra cui il rame. Non è un caso che dal 2015 l'ordinamento italiano abbia introdotto un'aggravante specifica. Quello che ha colpito - ha aggiunto il magistrato - è la particolare gravità dell'atteggiamento di impunità che gli autori dei furti manifestavano".

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