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Cronaca

Maxi operazione contro la 'ndrangheta, un arresto anche a Modena

Duro colpo agli affari della cosca Farao-Marincola, attiva nel crotonese ma con ramificazioni in tutta Italia e perfino in Germania. Export agroalimentare, rifiuti e accoglienza dei migranti tra gli affari illeciti principali

Sono almeno 169 le persone finite in manette nel corso di un'operazione condotta dai carabinieri del Ros e dal comando provinciale di Crotone, tra persone appartenenti alla 'ndrangheta e diversi affiliati. Al centro delle indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, le attività criminali della cosca Farao-Marincola, una delle più potenti cosche calabresi con ramificazioni anche nel nord Italia (in particolare Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Lombardia) e in Germania.

Documentata l’infiltrazione mafiosa in diversi settori economici e imprenditoriali, sia in Italia sia all’estero, che ha consentito al sodalizio di strutturarsi come una vera e propria holding criminale capace di gestire affari economici per milioni di euro. In particolare, l'associazione imponeva ai ristoratori di origine italiana attivi in diverse città tedesche l'acquisto di prodotti alimentari e di vini di aziende vicine alla cosca.

La 'ndragheta crotonese, come emerso nell'inchiesta coordinata dal Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, si occupava però di altri molti settori: dalla raccolta/riciclo di materie plastiche e dei rifiuti urbani ai servizi portuali, dalle lavanderie industriali al controllo delle aree boschive per il taglio del legname. Inoltre, i mafiosi avevano messo le mani anche sul sistema dell’accoglienza dei migranti: è stata infatti svelata una struttura immobiliare, adibita a centro di accoglienza profughi, gestita da una serie di cooperative compiacenti, i cui rappresentanti fungevano da collegamento con gli enti pubblici per ottenere finanziamenti e autorizzazioni.

Tra le persone finite in manette c'è anche il presidente della Provincia di Crotone, Nicodemo Parrilla, oltre ai sindaci di Strongoli e di Mandatoriccio, insieme con una decina di amministratori pubblici locali. Anche un cittadino residente nel modenese è stato arrestao, ma non sono ancora noti i dettagli del suo coinvolgimento.

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