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Cronaca

Guardie volontarie contro caccia e pesca irregolari, 900 i controlli

Bilancio dell'attività delle guardie ittico-venatorie della Provincia di Modena. Sono stati 58 i verbali in un anno di vigilanza. Muzzarelli: "Servizio fondamentale, modello di collaborazione"

Le 70 guardie ittico-venatorie volontarie attive nella provincia di Modena, a supporto dell'attività della Polizia provinciale, hanno effettuato nel 2015 quasi 900 controlli dai quali sono scaturiti 58 verbali in gran parte per il mancato rispetto delle norme contenute nel calendario venatorio. I dati sono emersi nel corso di un recente incontro in Provincia con i volontari al quale hanno partecipato Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, Fabio Leonelli, comandante della Polizia provinciale, e i rappresentanti delle strutture associative coinvolte nella gestione dell'attività venatoria.

«Il contributo dei volontari - ha affermato Muzzarelli - nell'attività di controllo rappresenta un modello positivo, a livello non solo regionale, che intendiamo valorizzare; si tratta di una risorsa fondamentale per garantire sicurezza ed un regolare svolgimento dell'attività venatoria e della pesca». 

L'incontro è stato l'occasione anche per fare il punto sui controlli in queste prime settimane di apertura della caccia dai quali è emerso, come hanno confermato gli interventi di diversi volontari, l'assenza di episodi di particolare gravità anche se permane il problema del mancato rispetto delle distanze di sicurezza da strade e abitazioni (50 metri dalle strade e 100 dalle case con una sanzione per i trasgressori di 206 euro).

Sullo svolgimento dell'attività venatoria sono impegnati i 16 agenti della Polizia provinciale oltre alle guardie volontarie che appartengono alle Gev, alle Gel e altre associazioni, oppure sono collaboratori della Provincia, guardie venatorie degli Atc e delle Aziende faunistico-venatorie (Afv). 

Nel corso dell'incontro i volontari hanno sollecitato una maggiore semplificazione e informazione sul calendario venatorio regionale e, più in generale, hanno evidenziato il forte calo del numero dei cacciatori che in questi ultimi anni sono passati dagli oltre dieci mila del 2000 agli attuali quattro mila con una età media sempre più alta. La Provincia anche dopo il riordino istituzionale, ha mantenuto le competenze sulla vigilanza ittico-venatoria e i piani di controllo per garantire l'equilibrio faunistico.

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