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Cronaca Caduti in Guerra

Camici sporchi, i professionisti modenesi: "Rimettere al centro l'etica"

Il Comitato Unitario delle Professioni: "Piena fiducia nell’operato della Magistratura: la sanità pubblica modenese possieda già al suo interno gli anticorpi necessari a sconfiggere questi fenomeni degenerativi"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Con riferimento all’inchiesta denominata “Camici sporchi” che vede coinvolti diversi esponenti della sanità pubblica locale, il Gruppo di lavoro sul contrasto alle mafie ed alla corruzione costituito all’interno del C.U.P. (Comitato Unitario delle Professioni) esprime a nome degli oltre 15mila professionisti modenesi piena fiducia nell’operato della Magistratura, che ha il compito di accertare i fatti e sanzionare chi sarà eventualmente ritenuto responsabile di comportamenti illeciti.

I rappresentanti dei professionisti modenesi sono certi che verrà fatta chiarezza anche da parte degli organismi interni di controllo, sia per quanto riguarda le strutture sanitarie coinvolte sia da parte dell’Ordine dei Medici, che sono i soli a possedere le competenze tecniche necessarie a verificare la corretta condotta professionale degli indagati.

Nonostante questa dolorosa vicenda, riteniamo che la sanità pubblica modenese conservi quei caratteri d’eccellenza che da lungo tempo le vengono unanimemente riconosciuti e che nemmeno questa inchiesta potrà scalfire. Siamo altresì convinti che questi avvenimenti confermino come la buona sanità sia tale solo quando viene coniugata con l’etica: l’alta qualità delle prestazioni - da sola - non può bastare a rendere esemplare un sistema di attività professionali che deve garantire in primo luogo la salute dei cittadini.

Da diverso tempo il C.U.P. di Modena sta lavorando per ribadire il valore prioritario dell’etica nella condotta professionale. Non è nostro compito giudicare i colleghi coinvolti in questa vicenda e non possediamo elementi per farlo, ma qualora le responsabilità fossero accertate saremmo in presenza di comportamenti che offendono la correttezza dei migliaia di medici modenesi che lavorano con onestà ed integrità.

Quando la sanità ha ben presente il valore dell’etica è capace di fare chiarezza, mettendo alla porta la sanità immorale e corrotta che offende e danneggia la buona sanità. A ben vedere, l’inchiesta sul reparto di Cardiologia del Policlinico è nata proprio grazie alla diffusa e profonda cultura dell’etica e della legalità che contraddistingue questo territorio, tanto nel mondo professionale quanto nella società civile.

Siamo convinti che la sanità pubblica modenese possieda già al suo interno gli anticorpi necessari a sconfiggere questi fenomeni degenerativi, e non abbiamo motivo di dubitare che un valido sostegno le verrà anche da parte dei cittadini modenesi, da sempre impegnati nella difesa dei valori più nobili che stanno alla base di una società civile.

 

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