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Cronaca

Ndrangheta Aemilia, convalidato il fermo di Carmine Sarcone

Il 38enne cutrese fermato dai Carabinieri resta in carcere. Su lui grava l'accusa di essere il reggente del gruppo emiliano al centro del processo Aemilia

L'attesa decisione del giudice è arrivata nel pomeriggio di oggi: Carmine Sarcone, fermato a inizio settimana dai Carabinieri presso l'abitazione di alcuni famigliari a Cutro, resterà in carcere. Il 38enne cutrese, trapiantato a Bibbiano di Reggio Emilia, è accusato di essere diventato la figura di riferimento sul territorio della ndrangheta emiliana, longa manus della cosca Grande Aracri dopo l'incarcerazione dei fratelli avvenuta ormai tre anni fa.

Le prove raccolte dagli investigatori dell'Arma di Modena nell'indagine coordinata dalla Direzione Antimafia regionale hanno dunque retto il primo vaglio da parte del Tribunale, aprendo di fatto l'iter giudiziario che dovrebbe portare al processo nei confronti di Carmine Sarcone. A suo carico hanno pesato sia un passato burrascoso che lo ha visto legato agli ambienti criminali fin da adolescente, sia - e soprattutto - il recente coinvolgimento negli affari della famiglia che sono proseguiti parallelamente al processo Aemilia.

Sarcone dovrà quindi rispondere di intimidazioni ai testi coinvolti nelle udienze a Reggio Emilia e del fatto di aver tentato di mantenere in vita l'organizzazione criminale anche grazie alle direttive impartite dai fratelli rinchiusi in carcere.

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