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Cronaca

Gruppo Fiat, Fiom attacca Fim e Uilm | "Siamo di fronte a una pagliacciata"

Fim e Uilm hanno effettuato la votazione sull'estensione del contratto di Pomigliano, ripetendo due volte le procedure e arrivando ad un'approvazione del 60% degli aventi diritto al voto. Fiom si scatena e attacca pesantemente

Come anticipato, i delegati Fim e Uilm di Modena hanno proceduto a votare il nuovo contratto del gruppo Fiat raggiungendo il 60% dei voti favorevoli degli aventi diritto, esclusa la Fiom che non ha partecipato. Cisl e Uil, esprimono grande soddisfazione per l'esito del voto sul nuovo contratto nazionale siglato il 13 dicembre scorso da tutte le organizzazione sindacali a esclusione della Fiom-Cgil. La votazione però è stata ripetuta una seconda volta, perché la prima consultazione è stata invalidata per la mancanza del numero legale degli aventi diritto. Nell'occasione i delegati Fiom si sono limitati a rilasciare dichiarazioni di contrarietà al voto: "Ora non potranno sostenere che non li abbiamo coinvolti - sostiene il segretario provinciale della Fim, Claudio Mattiello - li abbiamo convocati e invitati al voto. La loro decisione, per quanto legittima, resta a mio parere incomprensibile". Secondo lo stesso Mattiello infatti vi sarebbe il consenso a maggioranza in quasi tutti gli stabilimenti italiani del gruppo. La palla passa ora alla Fiat, secondo quanto riportato dal segretario provinciale della Cisl, William Ballotta: "L'esito del voto rappresenta un segnale di speranza alla vigilia di un nuovo anno che si presenta difficile sia a livello locale che nazionale. L'ok all'intesa - dice - può essere la premessa per il rilancio dell'occupazione, soprattutto giovanile, a Modena e nel Paese. Adesso - conclude Ballotta - tocca alla Fiat confermare gli investimenti promessi".

A rovinare però le feste a Fim e Uilm, nel pieno della loro soddisfazione, arrivano le pesanti parole di Giordano Fiorani. Secondo il Segretario generale Fiom di Modena, queste votazioni 'ripetute' non sono state altro che un tentativo di lavarsi la coscienza come sempre hanno fatto nella storia "i governi più autoritari e reazionari con processi di falsa democrazia attraverso elezioni farsa, guidate e manipolate da vari faccendieri che avevano il compito di confermare l'esito elettorale voluto dal potere con ogni mezzo". A chi ha fatto vanto di aver coinvolto anche Fiom e di aver ripetuto la votazione nel rispetto delle regole, Fiorani risponde che "sono state elezioni carbonare dove non si sono informate tutte le RSU, non c'è stato nessun controllo, sono state ripetute dicendo che in quelle del giorno prima non era stato raggiunto il quorum, quando da nessuna parte si prevede il voto delle Rsu su un Contratto Nazionale. Ma di quale quorum stiamo parlando?"

Si parla di effetti negativi che si riverseranno sui lavoratori: "Fim e Uilm hanno sostenuto che si tornava a votare perché le RSU dovevano esprimersi in ogni singolo stabilimento e non con un voto complessivo com'era stato organizzato da loro nella prima votazione. Ciò - si chiede Fiorani - vuole dire che stante il voto contrario dei delegati di Ferrari (7 su 9) lì non si applicherà l'accordo del 13 dicembre? Non sarà così, è che siamo di fronte a una farsa, a una pagliacciata". Fiorani inoltre sottolinea come, parlando della stessa votazione, Fim dichiari il 60% dei voti favorevoli, mentre Uilm l'80%. "A fronte di tutto ciò - conclude il Segretario Fiom - confermo l'invito a tutti i lavoratori ad aderire alla raccolta firme promossa dalla Fiom/Cgil per creare le condizioni per effettuare il referendum abrogativo sull'Accordo del 13 dicembre 2011, in modo da coinvolgere liberamente e in modo trasparente tutti i lavoratori interessati".

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