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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Idrovore di Mondine, Consorzio al lavoro per ripristinare un impianto cruciale

Ormai completato il ripristino dell'impianto del Consorzio dell’Emilia Centrale, che ha visto un investimento di circa 20 milioni. Un'opera fondamentale per il territorio agroindustriale al confine tra Modena, Mantova e Reggio Emilia

Una mattinata interamente dedicata, nonostante la pioggia battente, a scoprire i rinnovati benefici che l’impianto idrovoro di Mondine - situato nel Comune di Moglia in provincia di Mantova - ma con dirette ed evidenti ripercussioni sui territori modenesi , reggiani e mantovani. assicurerà di nuovo ad oltre 200mila abitanti che risiedono nell’esteso comprensorio di circa 50 mila ettari complessivi pesantemente colpito dal sisma del 2012. In questo territorio alcune ferite infrastrutturali sono tutt’ora aperte e per la comunità locale ritrovare un punto fermo che possa fornire rinnovate certezze sia sotto il profilo della sicurezza idraulica sia sotto l’aspetto maggiormente legato alle garanzie che l’impianto offre all’economia locale non è cosa da poco e una giornata come questa diventa motivo di gioia e condivisione.

In seguito ai sismi del 20 e 29 maggio 2012, numerose opere di bonifica hanno subiti rilevanti danni, in particolare appunto il nodo idraulico di Mondine. I manufatti storici (Idrovora, chiavica emissaria e chiavica sfioratore) sono stati fatti inizialmente oggetto di interventi di messa in sicurezza e di ripristino, finalizzati al parziale recupero del loro funzionamento, per complessivi € 781.300. Successivamente sono stati eseguiti i lavori di riparazione per complessivi € 1.400.000. Tali interventi non sono però risultati sufficienti a garantire la piena sicurezza idraulica di un comprensorio così esteso e popolato, stante la loro vetustà e la gravità dei danni subiti a causa del terremoto, per cui i tecnici del 

Consorzio hanno avviato ben presto la fattibilità e la progettazione dei nuovi impianti, ed in particolare la realizzazione di un nuovo impianto idrovoro per lo scolo meccanico delle acque per 12 milioni di euro, un nuovo impianto irriguo per 3 milioni e una nuova chiavica emissaria. I lavori sono attualmente in corso ed il completamento delle idrovore è stimato entro la fine dell'annp, mentre nella prima metà del 2017 verranno completate le altre opere. Complessivamente al nodo idraulico di Mondine sono state investite risorse per 20,70 milioni di euro, in gran parte finanziate dalla Regione Emilia-Romagna. Ciò nonostante il fatto che il nodo sia collocato in Lombardia, in quanto serve il territorio emiliano.

“La mattinata di oggi – ha commentato il Commissario Straordinario Regione Emilia Romagna del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale Franco Zambelli - è stata molto importante perché l’inaugurazione del ripristino funzionale di questo impianto, che ha una importanza fondamentale per le persone e per gli equilibri socio-economici di un ‘area di oltre 50 mila ettari, non è cosa di tutti giorni. Non era scontato che si potesse intervenire in questo modo a nemmeno 4 anni dal grave sisma.  Il Consorzio dell’Emilia Centrale che oggi rappresento ha svolto un’opera di ideazione ed esecuzione straordinaria e stamane, insieme alle imprese , ai professionisti e ai funzionari delle diverse amministrazioni che hanno collaborato, siamo qui per raccogliere i frutti di un lavoro che ha pagato e che sarà ulteriormente ultimato nei prossimi mesi”.  

Il direttore generale del Consorzio dell’Emilia Centrale Domenica Turazza che aveva vissuto in prima persona quei momenti difficili durante i giorni del sisma si sente ora soddisfatto e coglie l’occasione del sopralluogo di questo rilevante ripristino delle funzioni per ringraziare anche il proprio staff tecnico che - coordinato dall’ingegner Paola Zanetti  insieme ad alcuni esperti professionisti - ha assicurato il risultato oggi sotto gli occhi di tutti “in house” , e cioè attraverso le specifiche e approfondite competenze consortili nel campo della progettazione ed esecuzione dei lavori. “Voglio anche aggiungere - ha sottolineato Turazza- che questo tipo di ripristino, oltre a quello che garantirà in termini di sicurezza al territorio, ha dato occupazione ad un centinaio di persone tra tecnici, operai ed imprese esecutrici e in questi tempi anche questo elemento non è da considerarsi secondario”.

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