Peregrinatio Mariae, la statua della Madonna di Fatima atterrata a Carpi
Come da programma, nonostante il maltempo incombete, di fronte al Duomo è atterrato alle 18 l'elicottero che trasportava la statua della Vergine. Un momento intenso di preghiera per la comunità cattolica carpigiana che durerà fino al 17 settembre
In concomitanza con il centenario delle apparizioni mariane a Fatima in Portogallo, la Diocesi di Carpi promuove la Peregrinatio Mariae che si terrà dal 7 al 17 settembre prossimi. A visitare il territorio diocesano sarà la statua della Madonna di Fatima che, benedetta da Papa Francesco nel 2013, tramite l’Unitalsi di Roma è già stata accolta in varie regioni d’Italia.
Oggi alle 18, come da programma, la statua è arrivata con un elicottero della Forsetale in piazza Martiri per essere poi trasportata in Cattedrale, dove alle 18.30 il Vescovo monsignor Francesco Cavina ha presieduto la Santa Messa. Qui l’immagine rimarrà durante la giornata di venerdì 8 settembre, memoria liturgica della Natività della Beata Vergine Maria.
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Da sabato inizierà la peregrinatio nelle varie parrocchie della diocesi, secondo un calendario prestabilito: sabato 9 settembre a Limidi, domenica 10 a Concordia, martedì 12 a San Martino Secchia, mercoledì 13 a Rolo, giovedì 14 a Mirandola, venerdì 15 a San Martino Spino, sabato 16 a Santa Croce, domenica 17 presso il Santuario della Madonna dei Ponticelli a San Marino. Il programma completo è consultabile sul sito della Diocesi.
Un’occasione solenne di preghiera, dalla modalità “itinerante”, che è nata dalla proposta rivolta da alcuni laici a monsignor Francesco Cavina e da lui subito accolta. “Attraverso la Peregrinatio - affermano i membri del Gruppo di lavoro che hanno organizzato l'evento - la nostra Chiesa di Carpi intende dare seguito a quel richiamo alla conversione e alla preghiera per la pace che la Madonna rivolse cento anni fa a Fatima e, nello stesso tempo, rispondere all’invito del Vescovo Francesco a proseguire nel legame di comunione e di solidarietà verso i cristiani dell’Iraq perseguitati per la loro fede”.
