Morto in casa di riposo anche Renzo Fontana, scampato alla strage di via Manin
L'uomo, 97 anni, era da tempo non più autosufficiente e si trovava isolato a letto mentre intorno a lui si consumava il dramma
Ad una settimana esatta dalla terribile tragedia che ha devastato la sua famiglia, si è sento anche Renzo Fontana, padre di Simonetta e nonno di Elisa Mulas. L'anziano era l'unico sopravvissuto all'orrore che si è consumato nell'appartamento di via Manin il 17 novembre, dove Nabil Dhahri ha ucciso l'ex compagna, i due figlie e la madre, risparmiando appunto soltanto il 97enne.
Fontana era da tempo costretto a letto e non più autosufficiente, a causa delle malattie e dell'età molto avanzata. Veniva accudito dalla figlia e si trovava a letto, isolato, nel momento in cui intorno a lui si consumava il dramma. Verosimilmente non si è accorto di nulla.
Nelle ore immediatamente successive alla scoperta della strage i sanitari lo avevano prelevato per trasferirlo in una casa di riposo. Già nei mesi precedenti l'uomo era stato ospite di una struttura residenziale a Torre Maina e aveva anche superato il covid.
Fontana era conosciuto in città, specialmente per la propria attività politica e per essere stato per decenni l'addetto alla manutenzione dello stadio "Ricci". Le esequie non sono ancora state fissate e non è chiaro se si svolgeranno insieme a quelle dei famigliari uccisi. Su questo tema, oltre ad attendere gli esiti degli accertamenti legali, non è ancora stata sciolta la riserva sulla possibilità (e opportunità) di svolgere un rito funebre privato, piuttosto che una cerimonia pubblica.