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Traffico di cocaina dalla Germania, maxi retata. A Savignano la base della banda

Un'operazione coordinata dalla DDA con la collaborazione di interpol che ha permesso di eseguire arresti anche in Albania e Germania

Ancora una maxi operazione contro il narcotraffico, con arresti eseguiti anche in Albania e in Germania. Coordinata dal Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Bologna, nonchè dalla DDA di Bologna, mette al palo un organizzazione albanese specializzata nella importazione di notevoli quantitativi di cocaina dalla Germania. Tredici sono al momento le misure cautelari e ventidue le persone indagate.

Nel corso delle indagini, in collaborazione con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e l’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza a Tirana della Direzione Centrale della Polizia Criminale, il Dipartimento della Polizia Criminale (Direzione Investigativa CO e Fast Albania) e l’Ufficio Centrale Nazionale Interpol di Tirana della Polizia di Stato albanese, è stato accertato che i corrieri smistavano ogni settimana su tutto il territorio nazionale, svariati chili di cocaina a numerosi acquirenti, loro connazionali. Era anche in grado di rifornirsi di grossi quantitativi di marijuana.

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Le indagini

Gli investigatori hanno ricostruito la rete attiva in tutto il centro-nord Italia, con base logistica in una frazione di Savignano sul Panaro, gestita da due coniugi albanesi. In posizione apicale, altri tre cittadini albanesi che si avvalevano di altri connazionali per smistare chili di droga, soprattutto cocaina, quindi venduta "all'ingrosso". Tra questi vi era quello che nelle intercettazioni veniva definitivo "il più bravo", quanto a traffico di cocaina. 

Nel corso delle indagini si è proceduto al sequestro complessivo di 26,5 kg di cocaina, di 11 kg di marijuana e sono state arrestate in flagranza di reato 5 persone.

Gli inquirenti hanno documentato diversi viaggi con forniture che andavano settimanalmente dai 250 grammi ai 3 chili, destinati anche alle piazze bolognesi: tra via Malvasia, via dello Scalo e via Pier De Crescenzi, poi via Rimesse, via Corticella e la Bolognina.

Viaggi frequenti in Germania ed Equador

Una vera e propria filiera di affari con altri trafficanti, in Toscana (Massa Carrara), Piemonte (Cuneo) e Lombardia (Milano) "con un grande potenziale di acquisizione e la mediazione di broker che intascava fino a mille euro ogni chilo di cocaina" ha sottolineato il capo della Squadra Mobile. 

Sono infatti stati monitorati numerosi viaggi dei corrieri sia in Germania e persino in Equador, ma anche consegne nel reggiano, riminese, veneziano, ravennate e spezino: "Una attività frenetica" ha confermato Pititto "fino in Equador per importare la cocaina, che veniva venduta a 36.500 euro al chilo, dove uno dei capi si recava con un passaporto 'diplomatico' da giornalista per conto di una testata belga", naturalmente falso. 

Trafficanti scaltri: dal cambio di targa alle auto, una volta passato il confine tedesco, al passaporto diplomatico, fino alla pausa "dagli affari", quando si aveva sentore di essere nel mirino delle forze dell'ordine. 

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