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Cronaca Via Giovanni Palatucci

Operazione anti-pedofilia online: un arresto anche a Modena

Fra gli otto arrestati dell'operazione anti-pedofilia condotta dalla PolPost di Catania figura anche un modenese: alcuni file tracciati dagli investigatori hanno consentito di inviduare chi divulgava foto e video

Figura anche un arrestato in flagranza a Modena per l'operazione anti-pedopornografia online coordinata dalla Procura di Catania e condotta in tutta Italia dalla Polizia Postale etnea in sinergia con i colleghi tedeschi. In totale, sono stati 109 i denunciati in tutta Italia ritenuti responsabili di divulgazione e detenzione di immagini di pornografia minorile. Oltre a Modena, altre sette persone sono state tratte in arresto a Siracusa, Napoli, Firenze, Massa Carrara e Bolzano.

INDAGINI - Avviata nel 2010, l'operazione "Strike" ha visto convergere due diverse attività di contrasto del fenomeno, avvalendosi della collaborazione dell'Interpol. Gli investigatori hanno individuato un sito web ubicato in Germania che diffondeva immagini pedopornografiche acquisite da utenti italiani che sono stati via via identificati. In meno di due mesi, il sito web aveva avuto oltre 44 mila accessi nella sezione nominata "Teen group", contenente centinaia di immagini di bambini coinvolti in atti sessuali. Allo stesso tempo, per alcuni mesi, unitamente ai colleghi tedeschi, la polizia italiana ha monitorato le tracce telematiche di utenti che sulla rete eDonkey2000 avevano divulgato video dal contenuto pedo-pornografico. Per lo scopo, gli investigatori hanno utilizzato un sistema che consente di monitorare le reti e individuare coloro che diffondono determinati file. La successiva analisi dei dati informatici, condivisi dalla polizia postale con i colleghi teutonici, ha consentito di identificare gli attuali 109 indagati italiani. Ma migliaia sono stati gli utenti, residenti in vari paesi del mondo, sospettati di avere divulgato o, comunque, acquisito video di pornografia minorile.

MATERIALE SEQUESTRATO - I video pedopornografici, alcuni dei quali di quasi trenta minuti, ritraevano bambini costretti ad atti sessuali, anche con adulti e in moltissimi casi i soggetti ripresi erano in età preadolescenziale. Gli arrestati detenevano e, in alcuni casi, divulgavano ingenti quantità di materiale pedopornografico. In particolare, l'arrestato di Napoli, oltre all'ingente quantitativo di file multimediali di cui è stato trovato in possesso, gli investigatori hanno rinvenuto immagini autoprodotte raffiguranti adolescenti e minori ripresi nel bagno di casa con le parti intime scoperte, mentre espletavano attività fisiologiche. Un altro degli arrestati, invece, ha tentato la fuga portando con sé alcuni hard disk e un altro ancora era in possesso di oltre 436mila file di pornografia minorile. Avviata un'attività di approfondimento tecnico-investigativo finalizzato a verificare se nelle immagini siano coinvolti bambini italiani.

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