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Cronaca Pievepelago

Elicottero disperso, ricerche senza sosta. In funzione la campana sonica

Uno strumento arrivato dal Trentino e pensato per cercare i dispersi sotto le valanche aiuterà i soccorritori sull'Appennino modenese. Un video testimonierebbe la violenta tempesta in cui il velivolo è incappato

Quando siamo a metà mattina del terzo giorno di ricerche, ancora non vi sono tracce dell'elicottero che si ipotizza sia precipitato sull'Appennino modenese. Le ricerche sono proseguite anche durante la notte, ma hanno ovviamente ripreso vigore con le luci del giorno. Dopo il primo sorvolo fda parte del "drago" dei Vigili del Fuoco decollato da Bologna, è stato il turno del velivolo dell'Aeronautica Militare che sta facendo la spola da Cesena al Frignano.

Il dispositivo vede in prima fila molte componenti, coordinate dalle Prefetture di Modena e Lucca. Le ricerche riguardano infatti entrambi i versanti del crinale appenninico, ma si concentrano in particolar modo su quello modenese. Proprio a Pievepelago è stato istituito, presso il centro di Protezione Civile, il campo base dove sono radunati i soccorritori, che di volta in volta partono per le diverse zone di ricerca. E' stato attivato anche un ulteriore PCA a Frassinoro, nella frazione di Piandelagotti. Fanno parte delle ricerche i Vigili del Fuoco, il Soccorso Alpino, i Carabinieri, la Guardia di F.nanza e i volontari di protezione civile.

Le squadre di ricerca terrestre sono state ulteriormente potenziate e attualmente superano le 100 unità. Sul campo sono attive squadre dei Vigili del Fuoco, del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza nonché 26 unità del volontariato della Protezione Civile Regionale.

VIDEO | Elicottero disperso. Vigili del fuoco e Aeronautica partecipano alle ricerche

Una campana sonica per cercare metalli

Il Nucleo elicotteri del Trentino ha inviato sul posto un ‘B3’ con a bordo tre operatori (pilota, tecnico e personale del Soccorso alpino). La notizia è stata divulgata dalla PaT nel pomeriggio di ieri. Le ricerche vengono quindi effettuate grazie all’impiego di una campana sonica, utilizzata solitamente in caso di valanghe. L’intervento della Protezione civile trentina è stato richiesto dai colleghi dell’Emilia Romagna, vista l'impossibilità di individuare - almeno finora - tracce ben visibili del velivolo sui pendii boscosi.

La campana sonica "Recco" viene messa in funzione da un’altezza di circa 100 metri: le onde emanate raggiungono una superficie ampia 200 metri quadrati e segnalano l’eventuale presenza di materiale metallico.

Dati che fanno capire come lo strumento si concentri in un'area piuttosto ristretta, soprattutto se paragonata alla vastità del territorio nel quale si son concentrate le ricerche, che riguarda almeno 50 chilometri quadrati, con pendii scoscesi e fitto bosco incontaminato.

campana Recco-2

La cella telefonica

Le ricerche si basano su un unico dato finora rilevato, quello di una cella telefonica nell'area del Cimone che ha "agganciato" il telefono cellulare di una delle persone a bordo. Un flebile segnale che fornisce ai soccorritori un'area di ricerche piuttosto vasta e soprattutto impervia e con una bassa antropizzazione. In base a questo dato sono state individuate tre aree: quella di Pievepelago e del massiccio del Cimone, fino al crinale toscano, quella di Piadelagotti di Frassinoro e si San Pellegrino in Alpe e infine quella del versante della Garfagnana, battuta dai soccorritori lucchesi.

Un territorio vasto e boscoso, che viene scandagliato per quadranti, sia dal cielo, che con squadre di terra. Anche i cani addestrati per la ericerca di persone sono stati dispiegati fra i boschi.

Un video nella tempesta

Secondo quanto riportato oggi dalla Gazzetta di Modena, uno degli stranieri a bordo avrebbe girato un video con il proprio telefono, poi girato come messaggio privato ad un proprio famigliare nel paese d'origine. Il video ritrarrebbe il volo attraverso un forte temporale, con pioggia e fulmini. Sarebbe l'ultima testimonianza tangibile dell'elicottero e confermerebbe quindi il ruolo cruciale del maltempo. 

Restano però molti interrogativi sulle circostanze dell'eventuale caduta del velivolo e soprattutto sul totale blackout dei sistemi elettronici di bordo. Molte domande che potranno trovare risposta solamente quando l'Agusta 119 sarà individuato.

La ricostruzione

A bordo del velivolo si trovavano 7 persone: il pilota e sei passeggeri. Si tratta di quattro cittadini turchi e due libanesi, oltre al pilota italiano, Corrado Levori. Il velivolo privato era decollato ieri mattina intorno alle 10 dall'aeroporto di Capannori-Tassignano ed era diretto a Castelminio di Resana, nel Trevigiano. L'elicottero da tre giorni faceva la spola tra Lucca e il trevigiano per portare alcuni buyer in azienda nell'ambito di un eventi promozionale della Roto-Cart Spa. Un evento internazionale dedicato all'eccellenza tecnologica del settore cartario. Portava gruppi di potenziali acquirenti stranieri in Veneto a vedere alcuni macchinari.

Questo pomeriggio il Prefetto di Modena Alessandra Camporota, che sta personalmente coordinando le attività di ricerca, ha ricevuto una delegazione diplomatica della Turchia guidata dall’Ambasciatore Ömer Gücük, nonché l’Ambasciatrice libanese Mira Daher, appositamente giunti da Roma per assistere alle attività di ricerca dei propri connazionali.

Chi è il pilota 

E' il padovano Corrado Levorin, l'elicotterista di 32 anni di cui si sono perse le tracce in un volo. Tra i primi ad apprendere dell'emergenza in volo è stato il sindaco Alice Bulgarello, prima cittadina di Polverara di cui Levorin è originario. "Non può essere vero, Corrado è un pilota esperto. È impossiile che sia accaduto qualcosa di grave". La notizia ha fatto ben presto il giro del piccolo territorio padovano.

Bulgarello ha proseguito: "Ho avuto modo di conoscere Corrado sin da quando era giovanissimo ed ero la sua animatrice in parrocchia, poi crescendo le strade ti portano in percorsi diversi, ma l'affetto resta negli anni immutato. Ho parlato con il suo papà da poco. Il momento è delicato, ma fino all'ultimo tutta la nostra comunità confida nel miracolo. Non ci resta che pregare e sperare di ritrovarlo al più presto. Corrado è un bravissimo ragazzo, un professionista, un meticoloso, ore di volo accumulate, non voglio neppure pensare che gli sia capitato qualcosa di irreparabile". Per il momento la famiglia è trincerata in casa incollata al telefono in attesa di notizie: è naturale che in questi casi ogni piccolo dettaglio può fare la differenza.

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