Torturato e picchiato per 16 ore in una spedizione punitiva, orrore tra Vignola e Savigno
La vittima è un 31enne albanese, aggredito da tre connazionali e un italiano, pare per il debito riconducibile ad un conoscente comune. I carabinieri hanno arrestato quattro persone
Rapito da casa nel cuore della notte. Picchiato a sangue per ore e poi liberato in gravi condizioni. È quello che è successo ad un 31enne albanese che abita a Bologna in zona Borgo Panigale. Il 18 agosto scorso, intorno all’una, un amico ha suonato alla sua porta. Quando l’uomo ha aperto, però, si è trovato davanti quattro persone che, sotto la minaccia di una pistola, lo hanno obbligato a seguirle.
Gli aggressori – un 28enne italiano che abita in provincia di Ancona, due 26enni e un 38enne albanesi che vivono nel Bolognese – avrebbero così tentato di sapere dalla vittima dove si trovasse un altro uomo di origine albanese. L’obiettivo era farsi restituire dei soldi che quest’uomo doveva loro. A quanto ammontava il debito e per che cos’era? Sono alcuni degli elementi sui quali i carabinieri del nucleo investigativo di Bologna e i colleghi di Vignola stanno ancora indagando.
Ma gli interrogativi in questa storia non si fermano qui. E i quattro aggressori, tutti arrestati due giorni fa per i reati di sequestro di persona, tortura, lesioni detenzione illegale di arma da fuoco e rapina, per il momento non hanno dato agli investigatori elementi decisivi per risolvere il caso.
Sedici ore di torture
Secondo la ricostruzione degli investigatori, la notte del blitz, i quattro hanno costretto il 31enne a salire sulla loro auto e hanno portato via anche la sua macchina. Prima hanno raggiunto un garage di Vignola, dove hanno iniziato a malmenarlo. Poi, vedendo che l’uomo non parlava, lo hanno portato in un casolare abbandonato a Savigno, in Valsamoggia. E qui si sono accaniti su di lui. Dopo averlo legato mani e piedi ad una seggiola con un cavo elettrico, che gli hanno anche stretto anche intorno al collo, lo hanno preso a pugni, calci e bastonate. Lo hanno colpito al copro e al viso, rompendogli l’orbita occipitale sinistra e le mandibole. I pestaggi sono andati avanti per oltre 16 ore. La banda, poi, ha abbandonato l’uomo per strada, dove un amico lo ha raggiunto e lo ha portato in ospedale. E proprio i medici del pronto soccorso, vedendo le ferite del 31enne, hanno intuito quello che era successo e hanno avvertito i carabinieri.
Le indagini vanno avanti
Le indagini sono proseguire diversi mesi e hanno portato fino ai quattro uomini, finiti 48 ore fa nel carcere della Dozza. Gli investigatori stanno ancora cercando, invece, l’uomo che era il vero obiettivo della spedizione punitiva. E stanno tentando di capire se il debito – “dai 10mila euro in su” – sia legato al mondo della droga o, più in generale, della criminalità. Gli arrestati, infatti, hanno precedenti per droga e rapine. Due di loro facevano anche parte di un gruppo che nel 2020 aveva svaligiato una gioielleria al centro Meridiana di Casalecchio. (fonte Bolognatoday.it)