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Acqua più "salata", in cinque anni le bollette dei modenesi sono salite del 19,6%

Modena è la provincia con gli aumenti maggiori in regione, dove l'acqua costa già ben oltre la media nazionale. Mentre la dispersione idrica negli acquedotti è del 36%

In Emilia-Romagna l'acqua del rubinetto è diventata più salata negli ultimi cinque anni. Non di sapore, ma di prezzo. Nel 2023 una famiglia in regione ha speso in media 517 euro per la bolletta idrica, in aumento del 1,7% sul 2022 e del 9,4% rispetto a cinque anni fa. I dati sono rilevati dall'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, in occasione della Giornata mondiale dell'acqua.

Anche in Emilia-Romagna sono notevoli le differenze tariffarie fra i singoli capoluoghi di provincia: si va dai 606 euro di Rimini ai 354 euro di Bologna. Guardando gli altri territori dell'Emilia-Romagna la bolletta idrica si attesta in media sui 419 euro a Modena, 498 euro a Reggio Emilia, 507 euro a Piacenza, 515 euro a Ravenna, 554 euro a Forlì e Cesena, 579 euro a Parma e 587 euro a Ferrara.

Gli aumenti più consistenti si registrano a Modena (+5,7% sul 2022 e +19,6% sul 2019). A Bologna (+3,5% sul 2022 e +15,2% sul 2019), a Ferrara (+4,6% sul 2022 e +11,6% sul 2019), a Parma e Piacenza (+3,4% sul 2022 e +17% sul 2019), a Rimini (+3,2% sul 2022 e +18,5% sul 2019). Nel 2023 risultano in calo le bollette rispetto all'anno prima a Cesena, Forlì, Ravenna e Reggio Emilia, con un calo tra l'1 e l'1,5%. La provincia di Ravenna è l'unica a registrare un calo (-4%) anche rispetto al 2019.

La media nazionale della bolletta idrica è di 478 euro, con record in Toscana (732 euro) e bolletta più economica in Molise (226 euro). Nel 2023 si sono registrati aumenti del costo dell'acqua in oltre due terzi dei capoluoghi di provincia italiani. L'incremento maggiore sull'anno precedente, di circa il 16%, si registra a Vibo Valentia, mentre a Isernia la bolletta è praticamente raddoppiata rispetto al 2019. Frosinone resta in testa alla classifica delle province più care con una spesa media annuale di 867 euro, mentre Milano e Cosenza conquistano la palma di capoluoghi più economici con 184 euro.

Il rapporto di Cittadinanzattiva ha preso in esame le tariffe per il servizio idrico integrato applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2023 in riferimento a una famiglia tipo composta da tre persone un consumo annuo di 182 metri cubi. Se il consumo fosse di 150 metri cubi l'anno, il risparmio in media a livello nazionale sarebbe di 101 euro. Una famiglia emiliano-romagnola risparmierebbe invece 114 euro mediamente in un anno. Per le famiglie a basso reddito, infine, il bonus sociale idrico in Emilia Romagna varia dai 147 euro di Ferrara ai 90 euro di Bologna.

Quanto alla dispersione idrica, nei capoluoghi di provincia italiani è pari in media al 36,2% e raggiunge il 42,2% come territorio complessivo nazionale. In alcune aree del Paese, soprattutto al sud e nelle isole, si disperde più della metà dei volumi d'acqua immessi in rete. In Emilia-Romagna, invece, si passa dal 40,2% di dispersione a Ferrara al 18,9% di Piacenza. Modena è seconda con il 36,7%.

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