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Bilancio Hera. Ricavi in calo, ma margini in crescita. Al Comune di Modena dividendi per 13,5 milioni

Nel 2023 l'utile netto di pertinenza degli azionisti sale a 375,2 milioni di euro (+16,5% sull'anno precedente)

Calano i ricavi, ma non la marginalità per Hera, che chiude il bilancio 2023 superando con tre anni di anticipo gli obiettivi del piano strategico al 2026. In rialzo, dunque, la proposta di dividendo: 14 centesimi per azione (+12%).
La multiservizi basata a Bologna lo scorso anno ha totalizzato ricavi per 14,8 miliardi, in calo rispetto ai 20,082 miliardi del 2022 (-25,8%), principalmente per la normalizzazione dei prezzi delle commodities energetiche e dei volumi gas, delle minori attività di intermediazione e a causa clima mite registrato nella prima parte dell'anno. Questa contrazione è stata in parte mitigata dai maggiori volumi venduti di energia elettrica.

Il margine operativo lordo si attesta a 1,4 miliardi (+15,4%9, mentre l'utile netto di pertinenza degli azionisti sale a 375,2 milioni di euro (+16,5%). Nel corso dell'anno la società ha realizzato investimenti operativi lordi per 815,8 milioni di euro (+15%). In miglioramento l'indebitamento finanziario netto, a 3,8 miliardi (-10%).

"Chiudiamo il 2023 con una performance record dei principali indicatori economici e finanziari, ottenuti in un contesto macroeconomico ancora volatile e incerto. Il valore economico distribuito agli stakeholder dei territori nei quali operiamo ha raggiunto i 2,3 miliardi di euro, in crescita del 36%. Risultati che abbiamo raggiunto soprattutto grazie al contributo dell'area ambiente e dell'area energy. In particolare, in questa filiera abbiamo conseguito una crescita significativa supportata dallo sviluppo commerciale, dai mercati di ultima istanza e dai servizi di efficientamento energetico", spiega il presidente esecutivo, Christian Fabbri.

"I risultati del 2023 riconfermano, quindi, la validità della visione strategica del nostro Gruppo e costituiscono il primo tassello del nostro piano industriale approvato a gennaio", aggiunge il numero uno di Hera. "Nel 2023, l'incremento del Mol, che si attesta a quasi 1,5 miliardi di euro, ci ha portato a raggiungere con 3 anni di anticipo, superandoli, gli obiettivi fissati dal precedente Piano per il 2026. La normalizzazione dei prezzi energetici ha permesso di ridurre il capitale circolante netto e di abbassare l'indebitamento finanziario netto del 10%, ottenendo così un significativo miglioramento della struttura patrimoniale e finanziaria", sottolinea l'ad, Orazio Iacono. "Il gruppo ha quindi riguadagnato l'usuale flessibilità finanziaria, per continuare a cogliere le opportunità di crescita nei mercati di riferimento ancora altamente frammentati. Ne sono evidenza le operazioni eseguite nel 2023 che confermano anche la nostra attenzione a generare una crescita sostenibile dei territori serviti", prosegue Iacono.

La distribuzione del dividendo di Hera, che sarà messo in pagamento dal 26 giugno, porta nelle casse dei Comuni e degli enti pubblici azionisti un fiume di denaro. La cedola staccata dalla multiservizi cresce quest'anno del 12% e arriva a 14 centesimi: per il Comune di Bologna, primo azionista pubblico con l'8,40% delle quote, l'incasso dovrebbe aggirarsi attorno ai 17,5 milioni di euro. Dividendo ricco anche nell'imolese, dove a detenere le azioni di Hera è il Consorzio Conami, che incamererà circa 15,1 milioni. La quota di utile destinata al Comune di Modena sarà di circa 13,5 milioni, mentre Ravenna Holding riceverà quasi 11 milioni. Il dividendo per il Comune di Cesena sarà attorno ai 2,3 milioni, per Forlì di poco superiore ai 2,5 milioni. A Ferrara, con oltre 25 milioni di azioni di Hera, detenute per lo più attraverso la controllata al 100% Ferrara Tua, arriveranno circa 3,5 milioni. Per Rimini Holding l'incasso sarà circa di tre milioni di euro. (DIRE)

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