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Martedì, 30 Aprile 2024
Economia

L'inesorabile abbandono del centro storico, chiude un negozio ogni 20 giorni

Secondo i dati Confcommercio, la città ha perso in 10 anni 350 esercizi commerciali e 80 bar. Dimezzati anche gli ambulanti

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Dal 2012 al 2023, a Modena, hanno chiuso quasi 350 negozi e oltre 80 bar, mentre sono cresciuti di oltre 60 unità i ristoranti e di 40 le attività ricettive diverse dagli hotel. È quanto emerge da un'indagine dell'ufficio studi di Confcommercio Modena, su dati del centro studi delle Camere di Commercio Tagliacarne.

Risulta che il commercio al dettaglio è calato, nel periodo 2012-2023, di 349 unità, passando da 1.738 a 1.380 imprese, con una riduzione consistente avvenuta in centro storico, dove sono state abbassate 175 serrande (erano 691 nel 2012 e sono state 516 nel 2023) di cui 38 solo nel 2023.

"Un vero tracollo", osserva Confcommercio, c'è stato per i negozi specializzati (abbigliamento, mobili, giocattoli, libri, calzature), passati da 626 del 2012 a 443 del 2023: appaiono volatilizzate 183 attività, di cui oltre la metà in centro storico (103) e di cui 42 solo nel periodo 2019-2023. Va male anche il commercio ambulante, che ha perso quasi il 40% delle imprese attive nel 2012, passate così da 179 a 112.

Per bar e ristoranti, il quadro è stazionario, visto che si è passati da 859 imprese del 2012 a 837 del 2023, anche se nel centro storico ed in periferia è cresciuto il numero di ristoranti (+61), passati da 444 del 2012 a 555 del 2022, mentre continuano a calare i bar: -83, di cui 15 in centro e 68 in periferia. Sulla ricettività il saldo continua ad essere positivo: le imprese sono aumentate da 53 del 2012 a 83 del 2022, ma i numeri non devono trarre in inganno perché, nota Confcommercio, "nella grandissima parte dei casi non siamo di fronte a nuove imprese, ma ad attività di piccolissima taglia (b&b e room&breakfast), come quelle affiliate al circuito Airbnb

Sono "attività non imprenditoriali, quelle degli affitti brevi, cresciute come funghi - le definisce Tommaso Leone, presidente provinciale di Confcommercio - che non solo fanno concorrenza sleale ai nostri hotel, ma che generano un effetto distorsivo sul mercato delle locazioni, sottraendo un numero sempre più cospicuo di immobili alla domanda di chi viene a Modena per lavorare in settori strategici come quelli della sicurezza, della sanità e dell'automotive". Aggiunge Leone: "Per ciò che riguarda il commercio, Modena è purtroppo in linea con l'andamento nazionale: negli ultimi 11 anni, complice la riduzione dei consumi, sono scomparsi a livello nazionale oltre 110.000 negozi fisici, di cui oltre 4.500 spariti durante la pandemia".

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