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Servizio mensa dell'Accademia, Dussmann replica: "Accuse non vere"

"Quanto dichiarato dal sindacato SNALV/Confsal risuona pretestuoso e volto solo a strumentalizzare lo sforzo fatto da Dussmann per impattare il meno possibile sui contratti di lavoro dei propri dipendenti"

Dussmann, che fornisce dal 1° gennaio 2019 il servizio di ristorazione dell’Accademia Militare di Modena, replica alle dichiarazioni del sindacato Snalv/Confsal: "L'azienda ha correttamente attivato la procedura di cambio di gestione, disciplinata dagli artt. 224 e ss. del C.C.N.L. per i Dipendenti da Aziende dei Settori Pubblici Esercizi, Ristorazione Collettiva e Commerciale e Turismo sottoscritto in data 8 febbraio 2018. Il cambio di gestione fra le imprese presuppone la risoluzione di rapporti di lavoro da parte dell'impresa cedente con contestuale assunzione ex novo da parte dell’impresa subentrante, circostanza che si è verificata".

Il nuovo gestore della mensa utilizzata quotidianamente dal personale dell'Esercito spiega: "Essendo l’Accademia Militare di Modena una scuola a tutti gli effetti, il numero di pasti prodotti non è costante ma subisce una rilevante fluttuazione in corrispondenza dei periodi di sospensione dell’attività presso l’Accademia medesima. Viene da sé che, nella piena tutela dei lavoratori, si è resa necessaria una riorganizzazione del servizio che tenga conto del calo del numero di pasti prodotti in circoscritti periodi dell’anno rispetto alle ore contrattualizzate. Dussmann ha fin da subito dialogato con le sigle sindacali, promuovendo, nell’ambito del prosieguo della procedura di cambio di gestione, un incontro il 25 gennaio volto a trovare una soluzione organizzativa condivisa con gli interlocutori sindacali rispetto alle esigenze dell’appalto, al fine di proporre soluzioni favorevoli per i lavoratori. A seguito di questo incontro è stata fissata e concordata con le parti una nuova data, il 27 febbraio, per la definizione di eventuali accordi o la ricezione di controproposte".

"La decisione di SNALV/Confsal di attivare la procedura di raffredamento ci coglie, dunque, di sorpresa, ma ci consentirà di dimostrare di fronte al Prefetto la correttezza del comportamento tenuto dall’Azienda e la volontà da noi manifestata di trovare soluzioni in grado di impattare il meno possibile sui nostri dipendenti", chiosa l'azienda.

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