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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Il caffè arriva anche a 1,30 euro nei bar modenesi, la difesa dei commercianti

Fiepet Confesercenti Modena replica alle accuse di Federconsumatori: "Aumenti del 9,4% e non del 20%". Inflazione e caro energia incidono parecchio sui pubblici esercizi"

La crescita del prezzo del caffè al bar ha da sempre un significato forte, anche simbolico.Il tema è stato affrontato in città in queste ore: "Rispetto alla presa di posizione di una associazione di consumatori - spiega Fiepet Confesercenti Modena - ribadiamo che la Commissione di Controllo dei prezzi del Comune di Modena, che segue un accurato lavoro di raccolta e analisi dati ha certificato che l'aumento annuo nel Comune di Modena per il comparto "Alberghi e Pubblici esercizi" è stato del 9,4%. Non abbiamo quindi modo di ritenere che l'aumento medio nei bar sia superiore". 

Confesercenti replica così alle dichiarazioni di ieri di Federconsumatori Modena, che aveva sollevato il tema: "Si può stimare che il complesso degli aumenti abbia fatto crescere i prezzi, in alcune realtà, tra il 15 ed il 20%. Una percentuale che va ben oltre il livello di inflazione generale registrato da ISTAT, che nel 2022 a Modena si è attestato all’8,3%. Inoltre il Servizio Statistico del Comune di Modena ha definito in un prudentissimo 9,4% l’incremento dei prezzi, nel corso del 2022, nei pubblici esercizi (bar e ristoranti) di Modena".

"Che Modena faccia registrare prezzi alle stelle nei bar è cosa notoria; da noi si sono superati i prezzi applicati in città ad economia turistica, dove certamente i costi degli affitti, dell’energia e degli alimenti non sono minori di quelli modenesi. Siamo in una provincia dove, con rare eccezioni, non è certo sui prezzi che si esercita la concorrenza in questo settore. Stupisce poi l’uniformità dei prezzi tra centro e periferie, tra aree turistiche e bar di piccoli centri.  
Sono ancora tanti, in questo momento, i bar della nostra provincia che hanno contenuto gli aumenti, ma che nei prossimi giorni potrebbero essere tentati di adeguare i propri listini", aveva attaccato Federconsumatori, chiedendo uno stop dei rincari.

I commercianti replicano in aggiunta: "Vorremmo ricordare  che tale aumento è dovuto in particolare all'incremento della bolletta energetica che mediamente per le imprese del settore è stata del 120% e incide per il 12% del totale dei costi dei pubblici esercizi (era al 4% nel 2020). Vi sono stati anche aumenti di varie materie prime (ricordiamo che sempre secondo la commissione comunale di controllo dei prezzi l'aumento dei prodotti alimentari è stato mediamente del 13%)- aggiunge Fiepet - Infine, ci teniamo a sottolineare che le imprese del comparto dei pubblici esercizi avrebbero potuto ritoccare i prezzi per recuperare tutti gli aumenti di costo subiti nel corso del 2022 e invece hanno mantenuto gli aumenti al di sotto dell'inflazione che hanno subito i prodotti e i servizi da loro acquistati".

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