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Economia

Rating legalità, anche l'Antitrust boccia CPL. Male le imprese modenesi

La Cgil punta i fari sulle valutazioni troppo basse delle aziende locali. A maggio maxi sanzione a Chef Express del Gruppo Cremonini. Il sindacato: "Incentivare le adesioni al sistema di rating"

Al di là delle cifre sbandierate nelle comunicazioni ufficiali, sono poche anche in Emilia-Romagna le imprese ammesse al rating di legalità a cura dell'Autorità nazionale antitrust. Lo segnala oggi la Cgil da Modena. Il report dell'Antitrust aggiornato al 2 luglio sulle imprese ammesse, ad esempio, riporta l'esclusione della Cpl Concordia in data 24 aprile 2015 (a seguito dell'esclusione dalla white list prefettizia per via delle vicende di Ischia) dopo che la stessa coop modenese ne fu ammessa lo scorso anno insieme soltanto ad altre due imprese locali, Salvarola Terme srl e Tellure R. spa di Formigine.

Ma oltre alla revoca Cpl, dal report nazionale emerge un secondo aspetto inerente le grandi aziende modenesi: si tratta della "sanzione di ben 8,4 milioni di euro" abbattutasi a metà maggio sulla società Chef Express del Gruppo Cremonini. Questo "per 'grave alterazionè della regolare concorrenza negli appalti per la ristorazione sulle autostrade, a seguito di estesi e ben mirati accertamenti della Guardia di finanza", continua nelle sue segnalazioni la Cgil. A conti fatti, in ogni caso, per il sindacato va "in ogni modo" incentivata l'adesione delle imprese agli elenchi del rating dell'Antitrust. "Purtroppo non c'è però la corsa", osserva il responsabile Legalità della Cgil regionale Franco Zavatti, che continua: "Dalla chiusura 2014 ad oggi, il numero delle ditte iscritte nell'elenco 'buonò è in Italia piu' che raddoppiato.

Ancora meglio le imprese dell'Emilia-Romagna ammesse nel rating legalità, accresciute del 295% e tra i primi posti fra le regioni italiane. Passando però dalle buone tendenze percentuali ai freddi numeri assoluti, ci si rende conto- richiama il responsabile Cgil- della reale dimensione dell'interesse economico, etico e di immagine delle imprese verso questo riconoscimento". Se lo scorso dicembre erano 31 le società emiliano-romagnole ammesse in lista, all'inizio di luglio risultano 93. Così la suddivisione in regione: a Piacenza una, a Parma sette, a Rimini nove, a Forlì-Cesena, a Ferrara e a Reggio 10, a Ravenna 15, a Bologna 18. In provincia di Modena sono 13, per lo piu' residenti in città (cinque) o nel comprensorio sassolese (quattro). In maggioranza sono srl ma ci sono anche due spa e, dopo la revoca Cpl, due società cooperative: la Csc di S.Cesario e la coop sociale Nazareno di Carpi.

"Nessuna raggiunge il massimo del punteggio/rating delle tre stellette con, anzi, una 'medià modenese che si aggira sulle due stellette scarse, ma è pur sempre un buon inizio", tira le somme Zavatti ricordando dunque che "anche il sistema delle istituzioni pubbliche locali può svolgere però un ruolo importante per incentivare la tendenza" a richiedere l'iscrizione all'Antitrust, in primis tramite le buone pratiche sugli appalti nei bandi di gara.

(DIRE)

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