Luci e ombre della maternità con Adriana Cavarero e il suo libro "Donne che allattano cuccioli di lupo"
Cosa significa essere madri? Avere un corpo che genera e si rigenera? Cosa se ne fanno le donne del potere della gravidanza e della procreazione? Per scandagliare luci e ombre del mare magnum del materno, l’Associazione femminista Blu Bramante assieme al collettivo PartiAmo Insieme, ha invitato a Modena la filosofa Adriana Cavarero per la presentazione del suo libro "Donne che allattano cuccioli di lupo. Icone dell’ipermaterno".
L’incontro è previsto per giovedì 14 marzo al teatro Drama di via Buon Pastore 57 a partire dalle 18,15. Insieme all’autrice anche Franca Ferrari, presidente di Blu Bramante, la storica Paola Nava e Caterina Zanfi, filosofa. Il testo, pubblicato da Castelvecchi editore, riporta alla sua dimensione corporale il concetto di Vita e sfida la filosofia a farsi più vicina alla dimensione viscerale del nascere. Attraverso incursioni nell’antropologia, nella letteratura, nella biologia e nella teoria critica femminista, Cavarero rifiuta ogni discorso rassicurante per svelare il versante buio della gravidanza come verità essenziale della condizione umana.
Ripercorrendo uno dei testi fondamentali dell’antichità, le Baccanti di Euripide, un inno alla vita indistruttibile, mette in luce quanto la «sfera del nascere» mostri la complicità delle donne con la natura, e riveli un potere tramandato di madre in figlia che rende possibile la rigenerazione continua della vita. Ma cosa sarà della maternità all’epoca dei rapidi sviluppi bio-tecnologici che permettono di “produrre” gameti femminili e maschili da cellule staminali, saltando, almeno in linea di principio, la mediazione di un corpo di donna? Come scriveva la filosofa statunitense Adrienne Rich: “Sappiamo molto di più dei mari che navighiamo che della maternità”.
Adriana Cavarero, nota al pubblico modenese per la sua partecipazione a diverse edizioni del Festival Flosofia, è professoressa onoraria di Filosofia politica presso l’Università di Verona. È stata visiting professor in molte università negli Stati Uniti e in Inghilterra. Tra le fondatrici del pensiero della differenza sessuale, con le sue ricerche ha fatto emergere le irrisolte questioni di genere nella tradizione filosofica. L’incontro è patrocinato dal Comune di Modena.