"Arlecchino muto per spavento" di Stivalaccio Teatro a Vignola
La compagnia Stivalaccio Teatro, affermata a livello nazionale internazionale e di recente vincitrice del Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro - ANCT 2023 per la sezione teatro popolare, commedia dell'arte, teatro ragazzi e arte di strada, sabato 17 febbraio alle ore 20.30 arriva sul palco del Teatro Ermanno Fabbri di Vignola con Arlecchino muto per spavento, pièce ispirata a uno dei canovacci più rappresentati nella Parigi di primo ‘700, Arlequin muet par crainte del drammaturgo Luigi Riccoboni, in arte Lelio.
Tommaso Visentini, l’Arlecchino vicentino che avrebbe sostituito lo scomparso e amato Evaristo Gherardi nella troupe guidata da Riccoboni in Francia, non parlava la lingua francese: per ovviare a questo problema, il capocomico inventa un canovaccio in cui il noto servo bergamasco diviene “muto per spavento”.
Con il soggetto originale e la regia di Marco Zoppello, la versione di Stivalaccio Teatro rappresenta un omaggio alla Commedia dell’Arte, affrontata con una lettura e un’interpretazione moderne. La poetica del gruppo, infatti, non si limita alla tutela della grande tradizione del teatro italiano, ma si caratterizza per una continua ricerca attorno all’evoluzione degli stilemi della Commedia nella scena contemporanea. La tradizione viene smontata e rimontata, per «uno spettacolo in cui gioco, invenzione, amore, paura e dramma si mescolano, celati dalle smorfie inamovibili delle maschere e dall’abilità degli interpreti», racconta il regista. Il risultato è un’ambientazione in un mondo surreale e fantastico, punteggiato da momenti comici e da altri di coinvolgente poesia.
La trama è quella “classica” della Commedia dell’Arte, con intrighi d’amore, lazzi e improvvisazioni lasciate ai personaggi e alle maschere che portano in scena. Si narra del giovane Lelio che, lasciata Venezia, giunge a Milano, chiedendo che venga fatta giustizia: follemente innamorato di Flamminia, figlia di Pantalone De’ Bisognosi, il loro amore è ostacolato dal padre di lei che l’ha promessa in sposa a Mario, figlio di Stramonia Lanternani, che però ama Silvia. Lelio è a Milano per ricondurre Mario alla ragione o, in alternativa, sfidarlo a duello. La notizia avrebbe dovuto rimanere nascosta, ma Arlecchino, servitore di Lelio, rivela il piano a chiunque incontri. Per ridurlo al silenzio il suo padrone gli gioca un tranello: finge che un demonio sia imprigionato nel proprio anello e, se Arlecchino parlerà, il demonio lo decapiterà. Arlecchino decide dunque di tacere, ma nonostante ciò riuscirà a innamorarsi della servetta di Stramonia, Violetta, a fare baruffa con Trappola, anche lui innamorato della giovinetta, e a combinare un sacco di guai.
«Questo Arlecchino – commenta il regista Marco Zoppello – sicuramente originale per la scelta del canovaccio inedito e per la volontà di riportare alla ribalta, dopo almeno vent’anni anni di silenzio, la Commedia dell’Arte con il suo “repertorio” di strumenti del mestiere come la recitazione, il canto, la danza, il combattimento scenico, i lazzi e l’improvvisazione, testimonia la scelta di voler fare un “teatro d’arte per tutti”, come la vera e profonda vocazione di Stivalaccio Teatro.
Un “canovaccio moderno”, per utilizzare le parole di Eugenio Allegri, a cui è dedicato questo debutto, che va “alla ricerca della propria origine, della propria storia, del proprio presente per ritrovare la ‘memoria attiva’ di un discorso sul teatro e, attraverso il teatro, di un discorso sulla società”. Una trama in cui gli intrecci si ingarbugliano sugli equivoci, ma che lentamente si dipanano tra le gesta dei personaggi. E se queste esili vicende, ambientate in un mondo surreale e fantastico, echi dello splendore teatrale italiano di tempi lontani, riusciranno ancora a strappare un sorriso, forse in quel preciso istante potrà rinascere la poesia del teatro, per troppo tempo silente e muta».
Arlecchino muto per spavento
ispirato al canovaccio Arlequin muet par crainte di Luigi Riccoboni
con (in o.a.) Marie Coutance, Matteo Cremon, Anna De Franceschi, Eleonora Marchiori, Michele Mori, Stefano Rota, Pierdomenico Simone, Maria Luisa Zaltron, Marco Zoppello
soggetto originale e regia Marco Zoppello
scenografia Alberto Nonnato
costumi Licia Lucchese
disegno luci Matteo Pozzobon e Paolo Pollo Rodighiero
maschere Stefano Perocco di Meduna
duelli Massimiliano Cutrera
consulenza musicale Ilaria Fantin
trucco e parrucco Carolina Cubria
assistente alla regia Francesca Botti
assistente mascheraia Tullia Dalle Carbonare
costumi realizzati da Francesca Parisi, Sonia Marianni e Caterina Volpato con particolare attenzione al riutilizzo di stoffe e materiali a basso impatto ambientale
scene realizzate nella Bottega di Stivalaccio Teatro da Roberto Maria Macchi e Matteo Pozzobon
foto e video Serena Pea
progetto grafico Massimo Penzo - renovatio design
responsabile di produzione e distribuzione Federico Corona
amministrazione e organizzazione Ludovica de Luca e Ilaria Meda
produzione Stivalaccio Teatro, Teatro Stabile del Veneto, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile di Verona
con il sostegno di Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e di Fondazione Teatro Civico di Schiosi ringraziano Francesca, Bruna e Tamara
Stivalaccio Teatro è una compagnia di teatro popolare nata nel 2007 dall’incontro tra Michele Mori e Marco Zoppello. Nel 2013 viene rifondata e si uniscono Sara Allevi e Anna De Franceschi e, nel 2017, anche l’organizzatore Federico Corona. Gli spettacoli della compagnia sono ospitati all’interno dei maggiori circuiti di distribuzione, festival e teatri nazionali ed esteri. Nel territorio regionale del Veneto sviluppa e promuove progettualità attraverso l’organizzazione di festival e rassegne, progetti di formazione. Collabora stabilmente con gli enti teatrali del territorio (Teatro Stabile del Veneto, Arteven, OperaEstate Festival, Teatro Comunale di Vicenza, Fondazione Teatro Civico di Schio). Nel 2022 la compagnia è stata riconosciuta dal Ministero della Cultura tra i beneficiari del FUS – Fondo Unico per lo Spettacolo, quale Impresa di Produzione Teatrale per il triennio 2022 / 2024 e dalla Regione Veneto come Impresa Teatrale elegibile ai contributi regionali ai sensi del Bando Annuale “Legge 17”. Arlecchino muto per spavento, spettacolo di Commedia dell’Arte tratto da un canovaccio di Luigi Riccoboni, per la regia di Marco Zoppello, da febbraio 2023 è in tournée in Italia e a marzo 2024 arriva al Théatre Hebertot di Parigi. La produzione Buffoni all’inferno con Matteo Cremon, Michele Mori e Stefano Rota per la regia di Marco Zoppello, ha debuttato nel 2022 al Teatro Olimpico di Vicenza e ha proseguito con altre date tra cui quella all’interno delle celebrazioni per il quarto centenario del Teatro Goldoni di Venezia (progetto Goldoni 400 – Il Teatro Viaggiante). Del 2023 è la performance di Teatro di Strada / Nuovo Circo dal titolo La Famiglia Trombetta. La stagione 2023 / 2024 prevede la ripresa del repertorio legato al teatro popolare e alla commedia dell’arte: la produzione del 2020 Cèa Venessia – odissea nostrana dal nord est all’Australia coprodotta dal Teatro Stabile del Veneto e OperaEstate Festival con il patrocinio di Veneti nel Mondo e Trevisani nel Mondo, da cui è nato l’omonimo libro edito da La Grande Illusion di Pavia; Don Chisciotte tragicommedia dell’arte (giunto alla decima stagione con oltre 300 recite, vedrà alcune recite svolgersi in Francia e Spagna), Romeo e Giulietta l’amore è saltimbanco e Il Malato immaginario l’ultimo viaggio (tre capitoli de La Trilogia dei Commedianti, coprodotti con il Teatro Stabile del Veneto), Arlecchino Furioso (produzione legata alla tradizione della commedia dell’arte, sempre con il Teatro Stabile del Veneto, che nell’estate del 2023 ha raggiunto la Bulgaria). Rispetto all’indagine sui nuovi linguaggi legati al clown, il 2023 ha visto la ripresa del “solo” Super Ginger (recentemente ospitato in Colombia al Carnaval de las Artes di Barranquilla) e di Full Metal Ginger, spettacolo immersivo per piccoli gruppi realizzato con la tecnologia Silent Play da Anna De Franceschi con le musiche originali di Michele Mori. Attraverso il lavoro sul teatro ragazzi Stivalaccio Teatro ha affrontato tematiche importanti attingendo dal repertorio delle fiabe tradizionali e nuove scritture (Raperonzolo, La bella e la bestia, Ucci Ucci Pollicino e altre Fiabe, Tutti giù dal muro, e La principessa sul pisello). La compagnia ha ricevuto il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro - ANCT 2023.