Amori disperati in tempo di guerre, Balasso fa Ruzante al Teatro Fabbri
Sul palco del Teatro Ermanno Fabbri di Vignola mercoledì 13 marzo alle ore 20.30 arriva Balasso fa Ruzante (amori disperati in tempo di guerre), di e con l’autore, comico e attore di teatro, cinema e televisione Natalino Balasso, affiancato da Andrea Collavino e Marta Cortellazzo Wiel. Diretta da Marta Dalla Via, raffinata caratterista e profonda conoscitrice delle corde espressive di Balasso, la pièce è una coproduzione di Teatro Stabile di Bolzano e Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale.
In questo testo, Balasso evoca alcune delle opere di Angelo Beolco, attore e commediografo veneto del Rinascimento, famoso per aver dato vita al personaggio di Ruzante, un contadino padovano ruspante, famelico e poltrone. L’universo a cui si ispirano le sue opere – una vera e propria eccezione nella letteratura rinascimentale – è popolato da villani rudi ed elementari ed è improntato su un’esaltazione semiseria dell’energia grezza degli istinti. La forza delle sue commedie nasce dalla comicità vitale e allo stesso tempo amara che le pervade e dal dirompente realismo espressivo.
«Accarezzavo il sogno di portare in scena il Ruzante da tempo – afferma Natalino Balasso – nel 2001 Marco Paolini me lo aveva consigliato. A distanza di 20 anni…eccomi qui. Ho riletto le opere del Ruzante e ho scritto un testo nuovo che condensava lo spirito ruzantiano. In questa commedia i registri sono molteplici: il plot vede i tre personaggi Ruzante, Gnua e Menato attraversare tre mondi e quindi tre fasi differenti. Quello dell’eros campestre che racconta amori crudeli, un erotismo fatto di carnalità e di possesso. Poi il quadro drammatico delle guerre, della scoperta dell’altro. Infine un quadro cinico, cittadino, quando al ritorno dalla guerra Ruzante arriva a Venezia, città di mercanti, che è tutto un altro mondo».
La lingua inventata da Balasso per questo testo evoca il linguaggio Cinquecentesco di Ruzante unendo fiorentino a espressioni venete, sempre dell’epoca. «Ho voluto - prosegue l’attore - che il linguaggio fosse il fiorentino per dare l'idea di una lingua antica, e l’ho intessuto di venetismi che ho filtrato attraverso il diario di Antonio Pigafetta, navigatore vicentino contemporaneo al Ruzante che scriveva in un fiorentino intessuto da molti venetismi».
«Balasso è riuscito a ricreare un neo-dialetto obliquo, abbondante e spassoso – commenta Dalla Via - che rende concrete tre figure toccanti: l’amico rivale Menato, Gnua donna sottoposta eppure dominante e lo stesso Ruzante, un uomo contemporaneamente furbo e credulone, pavido eppure capace di uccidere, un eroe comico dentro il quale scorre qualcosa di primitivo che lo rende immortale»
Natalino Balasso autore, comico e attore di teatro, televisione e cinema. Scrive e rappresenta numerosi spettacoli tra cui la commedia Dammi il tuo cuore, mi serve (2003) i monologhi Ercole in Polesine (2004), La tosa e lo storione (2007), L’idiota di Galilea (2011), Stand Up Balasso (2011), Velodimaya (2014) e insieme a una giovane compagnia rappresenta Fog Theatre, un colossal teatrale di dieci spettacoli (2009). Dal 2021 è autore e interprete di Balasso fa Ruzante (amori disperati in tempo di guerre), coprodotto da Teatro Stabile di Bolzano e ERT / Teatro Nazionale. Nello stesso anno scrive e interpreta il monologo Dizionario Balasso (colpi di tag). Si confronta con le opere di Carlo Goldoni, nelle quali è in scena o ne cura la riscrittura. Ha pubblicato una raccolta di racconti (Operazione buco nell’acqua, Sperling & Kupfer 1993), tre romanzi (L’anno prossimo si sta a casa, Mondadori 2004, Livello di guardia, Mondadori 2007, Il figlio rubato, Kellermann 2010) e altri testi come Dio c’è ma non esiste (Editore Riuniti Internazionali, 2012), Il Grande Libro del Scritore (pubblicazione indipendente, 2020). Al cinema lavora con Gabriele Salvatores, Alice Rohrwacher, Gianni Zanasi, Carlo Mazzacurati, Massimo Venier, Federico Rizzo. Nel 2020, inizia la produzione di “cinema fatto in casa” con il suo primo mediometraggio Io sono io, io non sono gli altri condiviso sul canale Telebalasso di YouTube. Nello stesso anno esce il suo primo lungometraggio La Super-Massa, nel 2021 il film Il Conte Nikolaus e nel 2022 Baldus. Nel 2021 produce video in abbonamento con l’iniziativa Circolo Balasso, sulla piattaforma Patreon.com. Nel 2023 scrive e interpreta lo sceneggiato web Bols. Per la televisione è nel cast della fiction Padri e Figli, nel film Il segreto dell’acqua, nella serie tv 1992, nello spettacolo Adrian di Adriano Celentano, nel programma satirico Stati generali di Serena Dandini.
Marta Dalla Via si diploma presso la Scuola di Teatro Alessandra Galante Garrone di Bologna, in seguito si forma seguendo Angela Malfitano e Francesca Mazza all’interno dell’associazione Tra un atto e l’altro e partecipando a laboratori con, tra gli altri, Laura Curino, Pippo Delbono, Mark Ravenhill, Renata Molinari, Stefano Massini. Ha recitato per e con varie compagnie tra cui: Pantakin, Accademia degli Artefatti, Teatro Gioco Vita, Teatro delle Briciole, Bassano Opera Estate, Teatro Stabile del Veneto, Teatro Stabile di Bolzano, Piccionaia Centro di Produzione Teatrale.
É fondatrice della compagnia Fratelli Dalla Via (Premio Hystrio 2014), con cui ha creato Piccolo Mondo Alpino, vincitore del Premio Kantor 2010 e Mio figlio era come un padre per me, che ha ottenuto il Premio Scenario 2013. Tra gli altri spettacoli, Drammatica Elementare e Walter, i boschi a nord del futuro, sono ancora in tour. Dalla Via ha inoltre collaborato come attrice, autrice e regista con molti protagonisti della scena italiana come Corrado Augias, Serena Sinigaglia, Fabrizio Arcuri, Giulio Casale, Tiziano Scarpa, Natalino Balasso, Petra Magoni, Ferruccio Spinetti, Piergiorgio Odifreddi, Babilonia Teatri.
Nel 2019 ha ricevuto il Premio Melato per il teatro.
Informazioni
Teatro Ermanno Fabbri
Via Pietro Minghelli 11 – Vignola
tel. 059 9120911 | vignola.emiliaromagnateatro.com
Orari biglietteria martedì, giovedì e sabato ore 10.30-14
info.biglietteria@emiliaromagnateatro.com | www.vivaticket.it