Al Comunale di Bomporto la 'natura selvaggia' di Caravaggio
La vita e l’anima tormentate di Michelangelo Merisi da Caravaggio prende vita sul palcoscenico del Cinema Teatro Comunale di Bomporto. Sabato 9 marzo alle 21 - nell’ambito della Stagione teatrale 2023/2024 curata da ATER Fondazione in collaborazione con l’Amministrazione comunale – va in scena lo spettacolo di prosa "Caravaggio – di chiaro e di oscuro" di Francesco Niccolini con Luigi D’Elia, diretto da Enzo Vetrano e Stefano Randisi.
Francesco Niccolini e Luigi D’Elia raccontano a modo loro un altro frammento della natura selvaggia che sta a loro tanto a cuore. Dopo “Zanna Bianca”, “Moby Dick” e “Tarzan”, si allontanano dalla grande letteratura per sprofondare nella pittura più sublime e abissale, quella di Caravaggio. È il terzo racconto biografico della loro produzione, dopo “André e Dorine” e “Cammelli a Barbiana”. Realizzano questo nuovo lavoro insieme a Enzo Vetrano e Stefano Randisi, che per la prima volta si cimentano nella regia di un monologo.
Tutti insieme provano ad attraversare l’epoca d’oro della cultura italiana ed europea, quel primo Seicento che ha visto sbocciare i capolavori e le rivoluzioni più grandi del pensiero, dell’arte e della scienza occidentale: Shakespeare, Galileo, Cervantes, Gesualdo da Venosa e Caravaggio. Tutti insieme. Nati e morti tutti negli stessi anni. Tutti mossi dallo stesso scandaloso ardore.
"Da diverso tempo - raccontano i registi - siamo attratti dal lato oscuro della mente umana, quello che si manifesta con gesti inconsulti, violenti, apparentemente ingiustificabili, socialmente inaccettabili. Ci interessa studiare la complessità di questi comportamenti, che fa convivere violenza e fragilità, isolamento e bisogno di relazione, odio spietato e tenerezza. Quando Francesco e Luigi ci hanno proposto di partecipare a questo progetto abbiamo subito capito che questo lavoro ci avrebbe permesso di approfondire, attraverso un Artista dal fascino irresistibile, la nostra ricerca. Caravaggio incarna perfettamente questa duplicità inscindibile: nelle sue tele, attraverso il colore e il buio, la sacralità dei temi e l’umanità dei corpi che la rappresentano, e nella sua vita, un intreccio di passioni, tradimenti, violenze e fughe. Ma in tutto questo la cosa più importante è la verità. Verità artistica, che significa credibilità, rendere vicino ciò che sembra lontano. Nei suoi quadri Caravaggio cerca e trova questa verità, la rende concreta, visibile e tangibile. La stessa verità noi cerchiamo nel nostro lavoro", concludono.