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Cultura

Irene Grandi inaugura il festival 'L'altro suono'

Dal 14 maggio al 25 luglio al Teatro Comunale, al Cortile del Melograno e al Parco XXII Aprile un programma che spazia dall'elettronica ai suoni dal mondo

"Un evento che respira, che apre la città, che offre ai cittadini la possibilità, attraverso l'arte, di ritrovare bellezza": con queste parole il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha dato il 'la' alla presentazione del festival 'L'altro suono'  in programma dal 14 maggio al 25 luglio al Teatro Comunale Pavarotti-Freni, al Cortile del Melograno e, novità di quest’anno, al Parco XXII Aprile con due concerti a ingresso libero. Un festival che unisce territori, generi musicali e linguaggi differenti e che quest'anno ha scelto come filo rosso i 'Suoni dal Sud' - "considerando il sud in quanto archetipo", specifica il direttore della Fondazione Teatro Comunale di Modena Aldo Sisillo - con un programma che è un mix sapiente di musiche e culture da Africa, Stati Uniti, Sud America e, ovviamente, dal Mediterraneo. 

Il programma 

Il cartellone si aprirà il 14 maggio alle 20.30 al Teatro Comunale Pavarotti-Freni con la celebre cantante Irene Grandi e lo spettacolo Io in Blues (14 maggio, Teatro Comunale Pavarotti-Freni) omaggio ai grandi del genere e delle sue tante derivazioni, dal soul, al rap, al jazz, al rock, al funk con brani di Etta James, Otis Redding, Pino Daniele, Battisti, Mina e naturalmente successi originali come "Bruci la città", "Bum Bum", "La tua ragazza" sempre proposti in nuovi arrangiamenti.

Il 16 maggio (sempre al Comunale alle 21.30) il Festival presenta uno spettacolo di musica elettronica nel contesto di Modena Città Unesco delle Media Arts: una doppia serata con un progetto in prima assoluta della cantante giapponese Hatis Noit con le installazioni ipertecnologiche di Akasha, alias Riccardo Franco-Loiri, e con Marina Herlop, compositrice, cantante e pianista catalana che si esibisce in trio con acrobazie vocali aliene, musica carnatica dell’India meridionale e composizioni chimeriche.

Il 21 giugno alle 21 al Parco XXII Aprile si ascolterà l’ensemble Atse Tewodros Project, collettivo di musicisti tradizionali italiani ed etiopi guidato da Gabriella Ghermandi. La band, unica nel suo genere, ha debuttato con successo nel 2016 con il primo album a cura di Arc Music Records, distribuito in sessantacinque paesi, e dal 2018 ha iniziato un originale percorso con musiche ethio/traditional-jazz. A Modena porterà Maqeda, progetto dedicato alle figure femminili della cultura africana.

Sempre al Parco XXII Aprile alle 21, domenica 23 giugno si ascolterà AYOM in Sa.Li.Va, una band multiculturale guidata dall’affascinante cantante e percussionista Jabu Morales che presenta un viaggio musicale sulla rotta della diaspora africana attraverso l’Atlantico, fra Brasile, Angola e Capo Verde. Gli AYOM hanno partecipato a più di cinquanta festival internazionali, tra cui il Womad Cáceres, l’Amsterdam Roots Fest, La Mercé, il Copenaghen Jazz Festival e il Transmusicales.

Dall’11 luglio i concerti si terranno al Cortile del Melograno sempre alle 21, presso l’Istituto “A. Venturi” (Via dei Servi, 21). Primo appuntamento sarà una novità di quest’anno, "L’odore delle mandorle amare": una lettura musicata tratta da L’amore ai tempi del colera che viene proposta nel decennale della morte di Gabriel García Márquez, con l’attore Alessio Vassallo, noto per i tanti ruoli interpretati al cinema e in televisione, e con la chitarra di Giacomo Bigoni che eseguirà brani dalla letteratura sudamericana di Heitor Villa-Lobos, Astor Piazzolla, Miguel Llobet e Agustín Barrios.

Il 14 luglio sarà la volta dell’Italian Saxophone Quartet, gruppo guidato da Federico Mondelci con quarant’anni di storia e con successi da New York a Mosca, da Atene a Tokyo. Il concerto propone una letteratura di brani originali e trascrizioni, spaziando dall’Aria “Sulla quarta corda” di J. S. Bach alle Sonate di Gioachino Rossini, dalla Spagna di Pedro Iturralde al jazz di George Gershwin e Scott Joplin.

Giovedì 18 luglio tocca a "Lezioni di tenebra", speciale concerto che unisce alla musica di Couperin i testi biblici del Libro di Geremia, affiancando voci liriche a cantori sacri di tradizione cristiana, ebraica e musulmana. La parte strumentale è affidata agli strumentisti de L’Arte dell’Arco, ensemble attivo da trent’anni nell’ambito della musica antica e fra i più accreditati in contesto europeo, guidati da Federico Guglielmo, tra i più importanti violinisti internazionali nel campo della musica antica.

"Canti de la dimenticanza", il 21 luglio, ci porterà nel sud Italia e più precisamente a Napoli, con l’idea antologica e unitaria di un arco di musica napoletana che spazia dalle villanelle cinquecentesche alle arie dell’opera buffa, dalle melodie ottocentesche alla canzone popolare. Un programma arrangiato da Roberto De Simone e interpretato da un ensemble con strumenti tradizionali che comprende, oltre alla voce di Raffaello Converso, plettri, archi e chitarre.

Il Festival si concluderà il 25 luglio con Bach Academy, iniziativa nata dal progetto Europa Creativa “European Music Trails” che vedrà a Modena un gruppo di giovani musicisti eccellenti da tutta Europa per una settimana di studio guidata dal direttore Mario Sollazzo. Il workshop si concluderà con il concerto a Modena, con musiche di Johann Sebastian Bach, per proseguire al Festival di San Donat, in Francia e a Lipsia nel mese di novembre. Nel contesto del medesimo progetto, si potrà visitare al Melograno anche un’interessante mostra itinerante dedicata al legame tra danza e musica e sul movimento delle idee in Europa in rapporto alla musica di Bach.

Il ciclo di incontri collaterali "Dentro le note"

Oltre agli spettacoli, il Festival presenta come ogni anno "Dentro Le Note", ciclo di incontri collaterali nato dalla collaborazione tra Università di Modena e Reggio Emilia con lo scopo di coinvolgere un pubblico di studenti e appassionati spinti dal desiderio di esplorare il mondo della musica attraverso il racconto dei suoi protagonisti. A partire dal 2022 l’iniziativa si avvale anche della collaborazione del Centro Stranieri del Comune di Modena e presenta incontri interculturali che coinvolgono le diverse persone e comunità con background migratorio e che sono da tempo integrate in città. Dopo gli incontri che nel 2023 hanno visto protagoniste la Comunità Cilena e Albanese, il progetto del 2024 coinvolge nuovamente l’indagine e la valorizzazione delle vite di persone che vivono a Modena da diversi anni e che nella nostra città hanno continuato a coltivare e nutrire le proprie passioni musicali e artistiche.  

Sabato 13 aprile, al Ridotto del Teatro, il programma prevede "Viaggio col rebetiko: Smirne Modena solo andata", incontro dedicato alla musica rebetika e alla diaspora dei Greci di Smirne con racconti, musica e danza tradizionali e una mostra con le opere di Yesim Hatapkapulu. Sabato 4 maggio sarà la volta di "La musica ci ha fatto incontrare", racconto di tre coppie – le mogli italiane e i mariti originari del Perù, del Marocco e del Senegal – accomunate nella nostra città dalla musica come origine delle loro unioni. Le storie narrate si uniranno alle sonorità e agli strumenti tipici delle terre di origine e – attraverso il confronto e la contaminazione – con la nuova cultura che li ha integrati.

Lunedì 13 maggio si terrà un incontro dedicato alla danza, nel contesto del progetto Europa Creativa dedicato a J. S. Bach, che assocerà una mostra multimediale e una performance di danza antica e hip-hop a musica barocca. Ospiti e performer, il ballerino e coreografo Hubert Hazebroucq, la ballerina Maria Picardi e la violoncellista Aude Walker- Viry.

Biglietti

I concerti al Parco XXII Aprile sono a ingresso libero senza biglietto. Per tutti gli altri spettacoli, con prezzi fra i €15 e €30, i biglietti sono in vendita presso la biglietteria del Teatro di Corso Canalgrande 85 dal 19 marzo, anche telefonando al numero 059 2033010 oppure online sul sito www.teatrocomunalemodena.it. Per informazioni si può anche scrivere a biglietteria@teatrocomunalemodena.it. 

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