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Cultura

Cinque castelli modenesi da riscoprire, tra antiche prigioni e sale affrescate

Dal Castello di Montecuccolo, con la sua cella di aceto più alta del mondo, al Castello di Guiglia che nasconde le origini del borlengo. E ancora il Castello di Formigine, cuore della comunità

Primavera, tempo di gite fuori porta. Perché non alla scoperta dei castelli della nostra provincia, mete perfette per un'avventura in giornata da fare con tutta la famiglia, a partire dai più piccoli? Ecco quindi una selezione di cinque castelli del modenese da riscoprire, affascinanti e misteriosi, dalle sale affrescate alle prigioni. 

Il Castello di Guiglia

Il primo Castello costruito a Guiglia si trovava sulla collina di Montevallaro, appena fuori dal centro abitato attuale, ad opera dei signori Da Guiglia che ebbero il comando sul territorio dal 1115 all'inizio del Quattrocento. Montevallaro venne raso al suolo nell'epico assedio del 1266, durante il quale sarebbe stato inventato il borlengo, per resistere alla fame con le poche provviste a disposizione. I Da Guiglia costruirono una nuova fortificazione rivolta verso la valle del Panaro. I primi documenti che attestano la presenza di questo edificio risalgono al 1309. 

Dopo un lungo avvicendarsi di famiglie, gli Este concessero il territorio di Guiglia a Francesco Montecuccoli nel 1630. I Montecuccoli erano senza dubbio la famiglia più potente del Frignano che concentrava il proprio potere nel castello di Montecuccolo (Pavullo) e nella rocca di Montese. Francesco Montecuccoli e i suoi eredi rinnovarono profondamente il Castello trasformando la fortificazione trecentesca in una ricca dimora signorile. A partire dal 1630, venne realizzato il fastoso ingresso loggiato sormontato da stucchi e distrutto l'antico ponte levatoio medioevale.

Dopo la fine rovinosa dei Montecuccoli, nel 1897 il Castello venne battuto all'asta e acquistato da un ingegnere svizzero, Giovanni Beusch, per trasformarlo in uno stabilimento idro-elettro-terapico. Beusch aveva scoperto infatti una sorgente d'acqua ferruginosa, chiamata ramencia, ai piedi della collina del castello a cui attribuì proprietà curative. A Beusch si deve anche una nuova trasformazione del castello in pieno stile liberty, visibile ancora oggi in alcuni arredi e ambienti del Castello.

Nel 1946 il Castello riaprì le porte dopo la guerra e le due sale più grandi del piano nobile vengono arredate per accogliere un casinò con tavoli da gioco per la roulette, il baccarà, le carte realizzati dalla prestigiosa casa milanese Ducrot.
Solo pochissimi mesi dopo l'apertura, viene imposta al Comune la chiusura del casinò. Ma all'interno dell'edificio continuerà ad essere presente un circolo per il gioco per alcuni decenni.

Le visite al Castello di Guiglia sono riprese dal 1 aprile e continueranno fino al 13 ottobre 2024. Dal 12 maggio sarà visibile il nuovo allestimento del Piano Nobile e il Museo del Borlengo nel sotterraneo. 

Il Castello di Montecuccolo

“Nel tranquillo e poetico Frignano vi è un punto che è come il compendio, il centro storico e leggendario di quelle montagne. E’ il castello di Montecuccolo”. In questo sintetico bozzetto di Pier Biagio Casoli sta tutto il significato di Montecuccolo per il Frignano e per il territorio pavullese in particolare, la cui storia plurisecolare è stata segnata dalla famiglia che in quella rocca ebbe origine e che ebbe il dominio su gran parte della montagna modenese. Il castello è dunque sede della memoria della famiglia Montecuccoli, ma racchiude anche la storia del territorio e delle popolazioni che i Montecuccoli signoreggiarono.

Il Castello di Montecuccolo è una struttura molto complessa formata da un borgo superiore e da uno inferiore. Il primo è delimitato dalla terza cerchia di mura ed è costituito dalla rocca e dai fabbricati minori annessi; il secondo è composto da edifici pubblici e privati, disposti intorno alla piazza, al di fuori delle mura. Dal 1961 il castello appartiene al Comune di Pavullo nel Frignano che ne ha curato il restauro e vi ha allestito il Cem-Centro Museale Montecuccolo, con il Museo Naturalistico del Frignano - una raccolta naturalistica che comprende scienze della terra, botanica e zoologia, dove sono esposti animali e piante che vivono fino oltre 2000 metri di quota - e le collezioni permanenti di dipinti di Gino Covili e la Donazione Raffaele Biolchini.

Tra le mura del castello si trova la Locanda, una foresteria con camere e ristorante. La stanza del condottiero, la stanza del conte, la stanza Anna Bigi, la stanza Regina Cristina e quella dei bambini, rappresentano gli spazi ideali per respirare la magia della storia, rivivendo un’atmosfera unica, tra ambienti originali ed unici, coerenti e rispettosi dell’ambiente. Nei locali della foresteria è possibile rilassarsi, degustare prodotti tipici del territorio, conoscere i piatti della tradizione montanara e della storia della famiglia Montecuccoli.

Una curiosità: il Castello di Montecuccolo ospita la cella di aceto balsamico più alta del mondo a 873 metri sul livello del mare. La Torre del Trebbo che si innalza sulla piazza del borgo ospita questa piccola cella, posta sopra l’ultimo piano al di sotto della tettoia.

Il Castello di Spezzano 

Il Castello di Spezzano, di origine medievale, fu trasformato dalla famiglia dei Pio di Savoia dal 1529 in palazzo nobiliare. Il nucleo centrale consiste nella corte porticata rinascimentale e nell'ambiente di rappresentanza, la Sala delle vedute, con un imponente ciclo di affreschi che rappresentano paesi, torri e castelli del feudo. Elegante residenza di campagna, destinata ad accogliere piacevolmente gli ospiti, è oggi sede del Museo della ceramica di Fiorano che occupa gli spazi del piano primo e i sotterranei del castello.

Il castello-villa è circondato da un ottocentesco romantico parco, dotato di zona attrezzata per picnic, e di un percorso ciclo-pedonale dal castello conduce alla Riserva Naturale delle Salse di Nirano. Nella torre pentagonale, una volta sede delle prigioni, oggi è collocata l'acetaia comunale. Un ambiente a piano terra, in passato Camera della Ragione e tribunale, nei primi anni del Novecento divenne cappella, impreziosita da un altare decorato con paliotto in stucco carpigiano del 1699 e da un inginocchiatoio del '700, donato dai familiari del Conte Alfonso Pignatti Morano, che fu proprietario del Castello di Spezzano.

Nella camera della Ragione si trovava una corda, collegata alla campana posta sulla torretta d'ingresso, destinata a chiamare a raccolta la popolazione in caso di incendi, calamità naturali e omicidi. La campana seicentesca venne poi sostituita da una risalente all'Ottocento, ancora conservata.

A febbraio/marzo e novembre, ogni anno, il castello di Spezzano propone la rassegna di domeniche per bambini Ospiti a corte, pomeriggi nella cucina del castello. Storie, laboratori a tema e merenda con gli abitanti del castello: il giullare, la dama, la cuoca e la balia. Per gli accompagnatori adulti: angolo tè autogestito, wi-fi free nella Galleria delle battaglie del Museo della ceramica e visite guidate.

Il Castello di Formigine 

Il Castello è il cuore del territorio formiginese. È il simbolo della comunità, il principale luogo della memoria collettiva. È anche il salotto cittadino, con numerose possibilità di fruizione. All’accoglienza dei visitatori è rivolto il punto informativo turistico dotato di bookshop, dove è possibile ricevere notizie sul monumento e sui percorsi di visita del territorio provinciale, del distretto e del Circuioto dei Castelli di Modena, costituito da 17 complessi fortificati. Rendono la permanenza nel Castello ancora più piacevole un ristorante e un'enoteca, dove è possibile gustare le eccellenze enogastronomiche locali.

Sede storica del governo cittadino, la rocca conserva tuttora un ruolo istituzionale: al primo piano sono collocate la sala del Consiglio comunale e la sala per i matrimoni, mentre la torre di nord-est ospita spazi di rappresentanza. 

Il Castello di Formigine, per la sua centralità rispetto al territorio, è un importante centro culturale cittadino, che accoglie ogni anno numerosi eventi musicali, teatrali, incontri con gli autori, visite guidate, rievocazioni storiche. Il Castello ospita anche il Museo archeologico multimediale che racconta le vicende storiche attraverso le installazioni multimediali di Studio Azzurro, noto centro di ricerca artistica milanese. Il parco, elemento di forte aggregazione per la possibilità di ospitare eventi, è un’oasi in pieno centro storico.

Il Castello di Sestola

Simbolo di Sestola da sempre, la Rocca, così chiamata dai sestolesi, svetta da un alto sperone di roccia e offre una vista panoramica sulle montagne e su tutta la pianura. Il parco della Rocca è raggiungibile attraverso due strade, la più antica via dei Governatori, che parte dal Campanile, e la strada carozzabile più dolce che consente l'accesso anche al trenino in estate. Il Castello ha al suo interno i musei, gestiti dall'associazione culturale E'Scamadul. Il parco è invece ideale per chi vuole fare una passeggiata e respirare l'aria della pineta. 

Dopo la ristrutturazione da parte del Comune di Sestola, la Rocca è diventata in questi ultimi anni un Centro culturale polivalente ed ospita nelle sue sale i Musei della Civiltà Montanara e degli Strumenti Musicali Meccanici e le mostre permanenti: Sale Teresina Burchi Reiter, soprano sestolese, i quattrocenteschi Affreschi di Roncoscaglia, Mostra del Castello e dei panorami e raccolta dei reperti archeologici. Vengono inoltre organizzate numerose mostre temporanee che arricchiscono l'offerta culturale del Castello.

Oltre a scoprire e visitare le numerose stanze del Forte e dai vari utilizzi nel corso degli anni, come le stanze delle prigioni o delle torture, si può salire anche sulla torre panoramica e godere della splendida vista. 

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