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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cultura

Premio del Tortellino d'oro. I migliori ristoranti del 2018

Il concorso ha permesso di premiare i migliori tra i 140 partecipanti al Trofeo, che è stato ridefinito l'Olimpiade del Tortellino

Nella mattinata di oggi è celebrato presso la Camera di commercio di Modena il Trofeo Tortellino d’Oro di Modena, bandito dalla Confraternita del Gnocco d’Oro in collaborazione con la Gazzetta di Modena e promosso, tra gli altri, da partner come l’associazione La San Nicola di Castelfranco Emilia, la Dotta Confraternita del Tortellino di Bologna, la Confraternita del Cappelletto Reggiano, l’Associazione Tour-Tlen, L’Associazione Modena a Tavola, Il Tortellante e la Scuola Alberghiera Nazzareno di Carpi. Erano presenti inoltre il neoeletto presidente della Camera di commercio di Modena Giuseppe Molinari, il Gran maestro della Confraternita del Gnocco d’Oro Luca Bonacini, il Presidente della Commissione Politiche Economiche della Regione Emilia Romagna Luciana Serri e 25 sindaci da tutta la provincia di Modena, in primis il rappresentante geminiano Gian Carlo Muzzarelli.

LA VIDEO INTERVISTA AL GRAN MAESTRO

Il concorso ha permesso di premiare i migliori tra i 140 partecipanti al Trofeo nelle quattro categorie “Ristoranti”, “Ristoranti – Gazzetta di Modena”, “Pastifici prodotto fresco”, “Pastifici prodotto pastorizzato”. Più che un Trofeo, bisognerebbe definirla un’Olimpiade del Tortellino, sia per gli imponenti numeri in concorso sia per il rigore e la metodicità delle selezioni, sia per il sorprendente montepremi messo a disposizione da sponsor di tutto rispetto: 12 cofanetti di manufatti in cuoio pregiato dalla Vacchetta Grassa di Modena, 4240 uova offerte da Ovomontano di Serramazzoni, 35 kg della pregiata mortadella Favola di Palmieri, 60 kg di Prosciutto di Modena DOP del Prosciuttificio fratelli Guerzoni e per finire in bellezza 140 kg di Parmigiano Reggiano 24 mesi offerto dal Consorzio del Parmigiano Reggiano. Premi che rappresentano le nostre tipicità e che sono, non a caso, gli ingredienti fondamentali del tortellino.

Per arrivare a individuare i fortunati – ma soprattutto meritevoli – vincitori di un simile bottino è occorso più di un anno di lavoro – questa grossomodo la durata del progetto – numerosi assaggi in incognito dei Cavalieri della Confraternita e una seduta di tasting presieduta da una giuria di esperti e qualificati. A consacrare ancor più solennemente il rito laico del Tortellino c’era poi – ospite d’onore – la famiglia pavironica, che ha arringato la folla dopo un siparietto che ha avuto come protagonista divertitissimo Muzzarelli. Ma come nelle più belle favole, quando la strega cattiva piomba nel bel mezzo della festa, una platea attonita di 300 persone ha visto piombare, come un fulmine a ciel sereno, il dottor Balanzone, sopraggiunto da Bologna per dire la sua in tema di tortellini. Non sono mancate, a questo punto, le scintille. Le due storiche maschere hanno infatti dato vita a un duetto che resterà negli annali della cultura popolare emiliana e che ha lanciato una sfida per il prossimo anno: dedicare un concorso al miglior tortellino di Bologna. 

Placati gli animi e riconciliati i petroni con i geminiani, è stata proclamata solennemente la classifica dei vincitori. Per la categoria “pastifici prodotto pastorizzato” ha vinto Forno Aia Vecchia (Castagneto di Pavullo), seguito da La pasta di Celestino (Savignano sul Panaro) e il terzo posto è stato aggiudicato da Il Matterello (Pavullo). Per la categoria “pastifici prodotto fresco” ha vinto L’angolo della pasta (Modena), al secondo posto Sgarbi pasta fresca (Medolla), seguito da La bottega della pasta (Castelfranco Emilia). Per la categoria “ristoranti Gazzetta di Modena” ha vinto Antica Trattoria Ponte Guerro (Spilamberto), seguita da Trattoria la Spiga (Vignola), al terzo posto Taverna Paradiso (Prignano sul Secchia). Infine, al concorso “Ristoranti” della Confraternita del Gnocco d’Oro si è aggiudicato il prezioso trofeo l’Hotel ristorante Parco (Palagano), seguito da Strada Facendo (Modena) e dall’Agriturismo Lorena (Serramazzoni). A due passi dal Podio: Vinicio, La Lumira, Cà Marta, il Calcagnino, il Luppolo e l’Uva, l’Erba del Re, l’Osteria della Cavazzona, l’Antica Moka. 


 

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