"Fathers. Heart project": al Teatro delle Passioni il mondo negli occhi dei giovani
Durante i laboratori creativi sul territorio emiliano-romagnolo organizzati da ERT / Teatro Nazionale, i coreografi e performer Michela Lucenti e Maurizio Camilli hanno incontrato tanti giovani artisti, tra i quali Ana Balboni Rodrigues, Confident Frank, Cipriano Junior Riccardo e Seit Kibja, ora protagonisti di uno spettacolo da loro stessi creato, scritto e interpretato: Fathers. Heart Project, in prima assoluta nell’ambito del focus sulla drammaturgia fisica Carne, al Nuovo Teatro delle Passioni dal 5 al 7 aprile.
I talentuosi performer firmano la pièce con il nome di Collettivo Heart e sono stati affiancati nel percorso creativo da Balletto Civile, mentre Emilia Romagna Teatro ha sostenuto la produzione di questo originale lavoro, reso possibile grazie al Ministero della Cultura e al programma SIAE “Per Chi Crea”.
Fathers è dunque il primo atto formale di questo giovane collettivo artistico multiculturale, composto da quattro ventenni che hanno deciso di prendere parola attraverso la danza e il corpo. «Siamo una brasiliana, un africano, un albanese e un modenese. Sembra una barzelletta – scrive Collettivo Heart - ma siamo quattro emiliani. Atipici. Curiosi. Giovani. E vogliamo raccontarvi il mondo come lo vediamo noi».
Lo spettacolo si configura come il manifesto di una nuova generazione, in cui i quattro protagonisti affrontano alcuni temi a loro cari per poterli raccontare secondo il proprio punto di vista, lontano dalle retoriche degli adulti. Fra le questioni più accese c’è l’instabilità economica, sociale e lavorativa, che getta ombre buie sul futuro; ma anche il rapporto con le proprie origini e la relazione con i propri padri, accomunati dall’umile estrazione sociale e dai tanti sacrifici compiuti per garantire il benessere alla famiglia. Numerosi i dilemmi e le sfide per una generazione che, pur consapevole che molti dei propri sogni si riveleranno illusioni, vuole credere ancora nelle proprie aspirazioni e nei propri ideali.
«Ana, Confident, Seit e Cipriano Junior – commenta Balletto Civile – sono immediatamente emersi come giovanissimi talenti, di inattesa maturità scenica, espressione di una nuova generazione di artisti che si pensano contemporaneamente creatori e interpreti, caratterizzati da una multidisciplinarietà dei linguaggi pur nella scelta della centralità del corpo come mezzo espressivo. Emerge dal gruppo la fortissima urgenza di raccontarsi e di confrontarsi con i propri coetanei e le altre generazioni, affrontando, quasi aggredendo senza filtro e con coraggio, temi e istanze più che contemporanee, che partendo dalle singole esperienze di giovanissimi d’oggi si scoprano universali».