Il jazz di Paolo Fresu al Forum Monzani di Modena
Paolo Fresu è considerato il più importante esponente del jazz italiano. Ha suonato in ogni continente e con i nomi più importanti della musica afroamericana degli ultimi trent'anni: la sua produzione discografica è monumentale, con oltre 350 dischi di cui più di ottanta a proprio nome o in leadership. Curiosità e sensibilità lo hanno spinto a portare la musica jazz oltre i suoi territori tradizionali, lavorando con progetti "misti" di jazz, world music, musica contemporanea, etnica leggera, antica. E' rimasto, però, sempre legatissimo alla Sardegna e alla sua Berchidda, tanto da dare vita a un festival proprio lì 30 anni or sono.
"In principio era la passione, la musica e la banda – spiega Fresu - Fino a quando, dopo avere visto una piccola parte di mondo e frequentato alcuni festival nazionali e internazionali, non sentii l'esigenza di creare nel mio piccolo paese qualcosa che mettesse a frutto ciò che avevo appreso e raccolto altrove".
Domenica 26 novembre alle 17.30, Paolo Fresu presenta al BPER Forum Monzani il suo libro "Time in Jazz" (Franco Cosimo Panini), dedicato alla storia dell’omonimo festival da lui ideato tre decenni fa, dialogando con Stefano Salis del "Sole 24 Ore". Splendide fotografie scattate da professionisti ma anche da persone che hanno partecipato e vissuto il festival, fanno entrare nell'atmosfera magica di Berchidda. Fresu racconta come trent'anni fa, grazie a "un gruppo di persone che hanno creduto nell’impossibile" siano riusciti a far nascere "un festival di jazz in un piccolo paese del Logoduro, di sole tremila anime, lontanissimo dalle centralità culturali dell'Italia e del vasto mondo". Da allora il festival è cresciuto fino a comprendere all’interno del programma altre forme di espressioni artistiche. Time in Jazz è un festival unico, un tutt'uno con il suo territorio, come lo dimostrano "i concerti nei boschi nelle chiesette campestri...", ma allo stesso tempo è un festival che ha saputo andare oltre, annullando i confini e avvicinando distanze, grazie alla musica e alle arti, diventando un esempio di integrazione fra le genti, le fedi e le razze.
Alla presentazione segue un live-set del trombettista accomapagnato da Daniele di Bonaventura e il suo bandoneòn, una specie di fisarmonica.