Motus Mandolin Quartet, al Teatro San Carlo un concerto sulle note del maestro Raffaele Calace
Sabato 9 novembre 2019 alle ore 18,00 (ingresso libero) presso il Teatro della Fondazione Collegio San Carlo, Via San Carlo 5 Modena, il cartellone di questa decima edizione della rassegna Protagonista il Mandolino propone il concerto Raffaele Calace – Music for mandolin quartet del Motus Mandolin Quartet, ensemble napoletano di altissimo livello, che presenterà tutte le opere per quartetto a plettro scritte dal celebre compositore Raffaele Calace.
Quello di Raffaele Calace (Napoli, 1863 - 1934) è senza dubbio il nome più importante nella storia del mandolino napoletano: egli fu uno dei protagonisti di quella che è stata definita "l’epoca d’oro del mandolino", ovvero il periodo tra la fine dell’800 e i primi trent’anni del '900. Figlio d’arte in una famiglia di liutai da quattro generazioni, sperimentò con successo migliorie importanti nella costruzione del mandolino che resero lo strumento più ricco di sonorità e preciso nell’intonazione. Calace creò il mandolino da concerto, che si distingueva per la tastiera allungata fino al ventinovesimo tasto, e che è considerato ancora oggi uno standard per i mandolinisti di tutto il mondo. Inoltre trasformò il mandoloncello, strumento adatto essenzialmente alla musica d’insieme, in liuto cantabile, aggiungendo una coppia di corde acute ed ottenendo così uno strumento dalle possibilità solistiche, per il quale scrisse numerosi brani. Successivamente creò anche l’arciliuto, una sorta di contrabbasso a plettro, che permetteva alle orchestre mandolinistiche di sostituire il contrabbasso. Davvero innumerevoli sono gli strumenti da lui firmati, finiti ormai in ogni paese, molti dei quali di notevole pregio artistico, attività che si affianca alla rivalutazione della musica strumentale italiana, per la quale profuse con orgoglio il suo impegno. Risponde a questa esigenza anche la stampa della rivista Musica Moderna, che si distinse per l’eleganza raffinata tipicamente liberty, firmata dagli esponenti più prestigiosi della cultura partenopea: musicisti, letterati ed artisti figurativi. Come egli stesso affermava, “Il Quartetto Classico a Plettro ha per scopo di far rilevare l’insieme di questi deliziosi e delicati strumenti, Mandolini, Mandola e Liuto. Gli effetti che si traggono da essi sono nuovi, omogenei, dolci e tali, che più strumenti insieme non possono imitarli. Il Quartetto Classico a Plettro entrerà in Orchestra offrendo nuovi effetti musicali, che gli scrittori moderni non possono ancora immaginare.”