Neri Marcorè sul palco del teatro Storchi con "La buona novella" ispirato al disco di De Andrè
Attore noto e amato dal grande pubblico, Neri Marcorè fa tappa al Teatro Storchi di Modena giovedì 28 e venerdì 29 marzo alle ore 20.30 con La Buona Novella, uno spettacolo di prosa e musica ispirato all’omonimo album del grande cantautore italiano Fabrizio De André. Scritta e diretta da Giorgio Gallione, la pièce coinvolge Paolo Silvestri per gli arrangiamenti e la direzione musicale, e sul palco, insieme a Marcorè, l’attrice Rosanna Taddeo.
La Buona Novella è il primo concept-album di De André, in cui partitura e testo sono composti per dare voce ai personaggi di Maria, Giuseppe, Tito il ladrone, il coro delle madri, un falegname, il popolo. Fortemente influenzato dal clima sociale e culturale dell’Italia degli anni Settanta, all’indomani del Sessantotto e del Concilio Vaticano II, il disco si ispira ai temi dei Vangeli Apocrifi con grande rispetto etico e religioso: l’attualizzazione appare solo a tratti, mentre ricche e variegate sono le suggestioni immaginifiche, fantastiche e simboliche delle Sacre Scritture. «Compito di un artista – dichiara De Andrè – credo sia quello di commentare gli avvenimenti del suo tempo usando però gli strumenti dell’arte: l’allegoria, la metafora, il paragone».
Da qui prende le mosse il progetto teatrale, pensato come una sorta di Sacra Rappresentazione contemporanea, che alterna e intreccia le canzoni di De André con alcuni spezzoni tratti dai Vangeli Apocrifi: dal protovangelo di Giacomo, al Vangelo dell’Infanzia Armeno, fino a frammenti dello Pseudo-Matteo. I brani parlati, come in un racconto arcaico, evidenziano la forza evocativa e il valore delle canzoni originali, svelandone la fonte mitica e letteraria. La drammaturgia, interpretata in gran parte da Neri Marcorè, narra l’antefatto de L’infanzia di Maria, rivelandone la nascita “miracolosa”, e riempie il vuoto che va dall’infanzia del Cristo alla Crocifissione.
«La Buona Novella – commenta Neri Marcoré – è un’opera polifonica che mediante metafora e allegoria parla dell’arroganza del potere, il quale mal digerisce gli uomini troppo liberi di pensiero, intralcio per l’esercizio del potere stesso, sia esso famigliare, religioso o politico. La spiritualità, intrinseca nel momento in cui si parla di Gesù e della Madonna, è però qui contemplata nella sua dimensione terrena, laddove “il più grande rivoluzionario della Storia” resta prima di tutto un uomo, con una fisicità che non lo rende diverso dai suoi simili. Eppure, nonostante i suoi limiti, ogni essere umano può compiere imprese straordinarie e dar vita a nuovi corsi ogni volta che non si pone al primo posto ma si mette al servizio di un bene superiore, collettivo.
«L’idea più importante per la realizzazione degli arrangiamenti musicali di questa nostra versione de La Buona Novella di De André è stata la scelta della formazione, tenendo presente che si tratta di uno spettacolo teatrale e non di un disco. Neri Marcorè ha una voce che si muove su una tessitura molto simile a quella di De André, al quale assomiglia timbricamente. Quindi in molti casi le tonalità utilizzate rispecchiano quelle originali. Ma in scena ci sono anche cinque donne che cantano, e volutamente non è un coro di voci omogenee. Ognuna di loro ha caratteristiche vocali e culturali diverse. Rosanna Naddeo è la protagonista femminile ed è un’attrice che canta, Giua è una cantautrice che si accompagna con la chitarra e le percussioni, Barbara Casini è una cantante specializzata nella musica brasiliana, percussionista e chitarrista, Alessandra Abbondanza è una cantante jazz e soul che suona la fisarmonica e il basso, e Anais Drago è una violinista virtuosa con un’impostazione sia classica che jazz e inoltre canta. E questo quintetto femminile così particolare è accompagnato da Francesco Negri che è un pianista jazz, ma con spiccati interessi verso altri generi musicali. A ciascuno di loro però viene chiesto di fare una musica diversa da quella che fa abitualmente e le varie caratteristiche diventano solo dei colori musicali che si incontrano e si fondono. E questo assieme un po’ inusuale è l’identità musicale dello spettacolo. Sulle mie partiture non ci sono i nomi degli strumenti, ma i nomi delle persone, con parti scritte appositamente per le specifiche qualità vocali e strumentali. Pur rispettando le versioni originali ogni canzone ha subito delle modifiche ritmiche, o armoniche senza mai cambiare la melodia, e la centralità degli arrangiamenti è quasi sempre il coro femminile presente in ogni brano. La caratteristica del violino è il continuo trasformismo. A volte è classico, virtuosistico o lirico, a volte popolare o addirittura etnico, altre modernissimo con l’ausilio di effetti elettronici. Il pianoforte sostituisce spesso ciò che nell’originale è la chitarra, ma con una funzione più orchestrale specialmente nei brani d’assieme, in qualche caso in maniera simile ad un’opera lirica, e in altri invece come in uno spettacolo di strada».
La Buona Novella
di Fabrizio De André
con Neri Marcorè
drammaturgia e regia Giorgio Gallione
arrangiamenti e direzione musicale Paolo Silvestri
e con Rosanna Naddeo
scene Marcello Chiarenza
costumi Francesca Marsella
luci Aldo Mantovani
produzione Teatro Stabile di Bolzano, Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano – Milano, Teatro della Toscana, Marche Teatro
Informazioni
Teatro Storchi
Largo Garibaldi 15 - Modena
tel. 059 2136021 | biglietteria@emiliaromagnateatro.com
Biglietteria: dal martedì al sabato ore 10.00 – 14.00; martedì e sabato anche ore 16.30-19.00
Vendita online: modena.emiliaromagnateatro.com | www.vivaticket.com
Prezzi: da 7€ a 27 €