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Modena e Bologna insieme per la "super area vasta" a vocazione turistica

La nuova Destinazione conterà 21 memebri nel suo organismo di governo e punta a conquistare i fondi del bando regionale atteso per agosto. Muzzarelli: "La nostra strategia è su Motor Valley e neve, non con i castelli di Reggio-Parma-Piacenza"

Il nuovo patto sul turismo tra Bologna e Modena fa maturare nuovi posti nelle 'stanze dei bottonì. Nel board della Destinazione turistica Bologna metropolitana, una delle nuove aree di attrazione dell'Emilia-Romagna scandite dalla nuova legge regionale e quella dove approda Modena, entrano infatti sei componenti modenesi su 21 complessivi. Due in quota alla Provincia, dunque pubblici, e altri quattro, privati, in rappresentanza delle imprese. Insieme ai loro colleghi bolognesi, tutti approderanno nella cabina di regia della Destinazione: così è chiamato l'organismo che la guida. 

Il tutto in attesa, entro agosto, del bando che affiderà la promozione non più della sola Bologna ma dell'esteso territorio in questione, che appunto si distende sulla via Emilia da Imola a Modena. Se n'è discusso oggi pomeriggio alla conferenza metropolitana dei sindaci, di scena nella sede dell'ex Provincia a Bologna. 

La questione turistica sotto la Ghirlandina ha sollevato polemiche tra fine giugno e inizio luglio, quando il presidente della Provincia Gian Carlo Muzzarelli aveva dovuto motivare a più riprese l'autonomia di una Modena, di fatto l'unico territorio rimasto fuori dalle Destinazioni, che ha scelto una sola e particolare alleanza, quella col capoluogo. A chi ha chiesto lumi sulla mancata presenza modenese dentro la naturale Destinazione "Emilia", così, Muzzarelli ha spiegato: niente Reggio, Parma e Piacenza perchè "la nostra strategia si intreccia con la Motor valley e con la neve, non coi castelli". Ebbene, la convenzione sulla Destinazione a Bologna è stata chiusa in questi giorni e a breve, dopo il passaggio di oggi coi sindaci, passerà in Consiglio. "L'allargamento a tutta l'area modenese, che ne era rimasta fuori, ci permette di avere un'offerta più ampia nel bando pubblicato ad agosto", premette oggi il capo di gabinetto metropolitano Giuseppe De Biasi. 

Muzzarelli ne aveva parlato per smentire le preoccupazioni, modenesi, secondo le quali Modena alla fine avrebbe perso i contributi in ballo: "Non sono ancora stati emessi i bandi della Regione per le Destinazioni turistiche ma solo i bandi inerenti la fase di transizione dal vecchio piano, in cui Modena ha presentato progetti che sono stati finanziati", spiegava ancora il sindaco di Modena. Nella convenzione affrontata a Bologna, si cita l'asse regionale Bologna-Modena in piedi "da tempo", coi tanti turisti che nella Motor valley spaziano dai musei Ferrari alla Lamborghini e alla Ducati, per non dire della "gastronomia" di eccellenza (su questo Modena batte Parma, ritiene Muzzarelli) e della neve, ambito in cui il consorzio del Cimone gestisce anche il bolognese Corno alle scale ("Sta meglio il primo", si precisa oggi a Bologna). 

Oltre a motori, cibo e neve, il quarto ma non ultimo titolo del patto Bologna-Modena è diventato quello dei grandi eventi: "Il recente concerto di Vasco Rossi lo ricorda, i grandi eventi sono davvero grandi se coinvolgono tutta l'area circostante e non solo la città dove si tengono", evidenzia ancora in riunione De Biasi. Intanto, all'ordine del giorno di oggi in via Zamboni c'era anche, tra l'altro, il protocollo triennale Modena-Ferrara-Bologna, lo stesso bacino della nuova Confindustria Emilia, "per rendere quest'area ancora più competitiva e attrattiva". Si punta, di nuovo, a consolidare e rilanciare accordi su infrastrutture, pianificazione urbanistica, investimenti e grandi opere, dunque anche coi ferraresi.

(DIRE)

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