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Approvato il bilancio comunale, maggioranza e opposizioni a confronto in Aula

Numerosi gli interventi dei consiglieri nel dibattito prima dell’approvazione della manovra finanziaria 2023 - 2025

Sono diversi i consiglieri comunali dei gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Europa verde – Verdi e Modena civica) intervenuti nel dibattito che ha preceduto l’approvazione del Bilancio nella seduta di giovedì 30 marzo del Consiglio comunale di Modena.

Aprendo il dibattito per il Pd, Marco Forghieri ha affermato che si tratta di un Bilancio attraverso cui il Comune “garantisce ai cittadini gli stessi servizi nonostante l’inflazione e l’aumento dei prezzi”, evitando quindi, nonostante gli incrementi dei costi, di “gravare sulle tasche sui modenesi e, allo stesso tempo, senza rifarsi sui soggetti appaltatori”. Si tratta perciò di una condotta “contraria a quella adottata dal Governo, che, per esempio, ha tagliato il Fondo sociale per gli affitti”. La manovra finanziaria inoltre, aggiunge il consigliere, “permetterà di riqualificare la spesa corrente grazie a percorsi di efficienza come la riduzione della spesa per gli affitti delle sedi comunali in via Galaverna per mezzo milione di euro”. Per Lucia Connola è un Bilancio “ricco di progetti, con l’obiettivo di poter realizzare nel 2023 il più grande piano di opere pubbliche e investimenti infrastrutturali della nostra storia”. La manovra, inoltre, si concentra “sul potenziamento delle infrastrutture della mobilità sostenibile, costruendo una stazione di rifornimento a idrogeno, preparatorio all’acquisto dei bus a combustibili puliti, ma per migliorare il servizio di trasporto pubblico locale occorrono maggiori risorse statali”. Anche Alberto Bignardi si è soffermato sul tema dei trasporti: “A Modena – ha affermato – sono disponibili per i residenti e per turisti e viaggiatori tutti i principali sistemi di mobilità, dai monopattini al bike sharing passando per programmi di mobilità per i lavoratori. Si tratta di argomenti al centro del Bilancio, al centro di percorsi che guardano al futuro anche all’insegna della sicurezza stradale, del risparmio energetico e della creazione di posti di lavoro per lo sviluppo di nuove forme di servizi per la mobilità di domani”.

Stefano Manicardi ha sottolineato come attraverso il Bilancio sia possibile “investire in grandi progetti, come, per esempio, il comparto San Paolo, e allo stesso tempo continuare a prendersi cura dell’importante patrimonio cittadino”. Il Comune, ha precisato, “attraverso la manovra finanziaria e le politiche dell’Amministrazione sviluppa un’idea di società che si prende cura della città per renderla bella, attrattiva, vivibile e attiva”. Per Diego Lenzini si tratta di un Bilancio “coraggioso nelle politiche, solido nella gestione finanziaria e capace, attraverso gli investimenti, di guardare al futuro”. Con strumenti come il Pug, il Pums e il Piano del verde, infatti, “si mettono al centro la rigenerazione della città e la sostenibilità – ha rilevato – e si applica in maniera virtuosa il principio del co-finanziamento con i soggetti privati che moltiplica il valore degli interventi. Per portare alla città un beneficio ancora maggiore”. Ilaria Franchini ha messo l’accento “sugli investimenti pubblici effettuati dal Comune: rappresentano un catalizzatore di investimenti privati e un generatore di lavoro e opportunità per l’ecosistema imprenditoriale, nel segno dell’innovazione della transizione energetica e digitale”. E le ricadute positive “riguardano naturalmente anche il lavoro”. Tutto ciò nel contesto di un’economia “che cresce: le politiche di sviluppo e di spesa danno, infatti, risultati tangibili ed effettivi”. Vittorio Reggiani si è concentrato sull’attenzione che la manovra dedica ai temi del sociale e, in particolare, “al welfare comunitario, radicato nella città di prossimità. Si tratta della capacità di attivarsi di fronte alle criticità, anche grazie al volontariato che è in grado di intercettare bisogni e necessità”. È importante, dunque, “spendere le risorse nella maniera più efficace possibile, coinvolgendo i vari soggetti attivi sul territorio”.

Mara Bergonzoni ha parlato di “errore del Governo nella scelta di non rifinanziare il fondo per gli affitti: prevediamo nella nostra città oltre 5mila richieste d’aiuto. Chi risponderà a queste famiglie?”. La consigliera ha osservato, quindi, che “questa emergenza peserà sul territorio, minando la coesione sociale”. “Siamo in un contesto sociale ancora fragile, con il 20 % dei modenesi che vive con 10 mila euro all’anno: possiamo permetterci di abbassare le tasse?”. È la domanda di Antonio Carpentieri che ha spiegato l’importanza di “tenere le risorse per aiutare proprio quella fetta consistente di cittadini”. Tuttavia, il capogruppo ha anche affermato che “questa manovra sa guardare pure al futuro perché 146 milioni di investimento, incentrati soprattutto sulla rigenerazione, danno un’idea concreta di prospettiva”. Rispondendo alla questione sicurezza sollevata dalle opposizioni, ha precisato che “Modena è dotata di un buon sistema di videosorveglianza e che ulteriori azioni dovrebbero provenire dallo Stato che è primo competente in questa materia”. Per Federica Venturelli “si tratta di un Bilancio ambizioso e con importanti investimenti nel 2023”. La consigliera ha parlato di “Comune affidabile, lontano dal rischio dissesto e capace di intervenire a sostegno dei cittadini, a fronte di insufficienti interventi del Governo”. A questo proposito, ha sottolineato l’importanza di un bilancio che “tutela i servizi alle persone, rilancia l’occupazione e che dà impulso alla semplificazione della Pubblica amministrazione”.

Annunciando il voto a favore di Sinistra per Modena, Vincenzo Walter Stella ha comunque auspicato che “nei bilanci del futuro si ponga maggiore attenzione alle necessità soprattutto delle fasce di cittadini più deboli, per riequilibrare giustizia sociale e fiscale”. Intanto nell’immediato, ha suggerito il consigliere, il Comune potrebbe destinare “all’ampia platea” di cittadini in difficoltà “una parte delle risorse programmate per gli investimenti come pure una quota dei dividendi percepiti dall’ente locale”. Per Camilla Scarpa lo scenario internazionale attuale, segnato dalla crisi economica, sociale ma anche energetica, deve implicare “un ripensamento del ruolo del settore pubblico, soprattutto in termini di ricerca e sperimentazione”. A questo proposito, la capogruppo ha fatto presente che la manovra riconferma il ruolo centrale del Comune “nella sua funzione di primo riferimento per i cittadini e di sportello di ascolto”. La consigliera ha sottolineato l’importanza degli investimenti previsti per ambiente e mobilità sostenibile: “Grande obiettivo è la sicurezza stradale, per la quale occorre, per esempio, rivedere i limiti di velocità, promuovendo “Zone 30”.

Katia Parisi (Modena Civica) ha spiegato che “questo è un Bilancio che dà risposte ai cittadini, soprattutto a quelli fragili”. In particolare, la consigliera ha puntualizzato che “l’Amministrazione è pronta a mettere in atto azioni concrete per le famiglie senza sacrificare il sistema del welfare”.  Parisi ha specificato quindi che interventi importanti riguarderanno i servizi alla persona, con particolare riguardo per istruzione e cultura. La consigliera ha affermato che “l’Amministrazione dimostra qualità nel saper pianificare investimenti nonostante il complesso clima geopolitico internazionale e lo scarso sostegno del Governo ai Comuni”.

Paola Aime di Europa Verde - verdi ha sottolineato l’importanza di un Bilancio che mette al centro bisogni e desideri dei cittadini. Rigenerazione, riqualificazione e tutela della salute e dell’ambiente sono, per Aime, “strade maestra da seguire”. In particolare, la consigliera ha voluto sottolineare il valore strategico dei degli investimenti, soprattutto di quelli provenienti dal Pnrr: “Interventi di mobilità sostenibile, ma anche di sicurezza per pedoni e ciclisti, saranno in grado di dare a Modena un volto moderno, alzando la qualità sociale”. La consigliera, inoltre, ha messo l’accento “sull’impegno per il verde” previsto nel 2023: “Si punterà a integrare meglio ambiente e territorio, in una città, come la nostra, particolarmente esposta all’inquinamento”.

Gli interventi dei consiglieri dei gruppi di minoranze nel dibattito

Aprendo il dibattito per le opposizioni, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) ha parlato di un bilancio che presenta una “visione distaccata dalla realtà”. In particolare, la consigliera, evidenziando un incremento complessivo delle entrate per l’Ente, ha affermato che “sarebbe doveroso ridurre le aliquote dell’addizionale all’Irpef riportandole a quelle in vigore prima del 2020: questa riduzione porterebbe infatti ristoro ai cittadini modenesi”. A questo proposito, Rossini ha anche invitato l’Amministrazione a “rivedere” le tariffe Tari: “Anche questo sarebbe opportuno, considerati i numerosi disservizi legati al nuovo sistema di raccolta differenziata. Sottolineando “le importanti misure adottate dal Governo”, Rossini ha poi puntualizzato che “a queste devono affiancarsi anche contributi da parte di quegli enti locali, come il nostro, che dispongono di risorse per intervenire”.

“Avremmo voluto che in quest’ultimo bilancio di consiliatura ci fosse qualcosa di più per la Modena del futuro”. Ad affermarlo è Barbara Moretti di Lega Modena che ha parlato di scelte poco coraggiose dell’Amministrazione: “È un bilancio che non investe sulle famiglie, non promuove la natalità e neanche un’azione di cura per gli anziani”. La consigliera ha quindi manifestato il proprio rammarico per la “mancata scelta di non ridurre la pressione fiscale nonostante la presenza di un margine adeguato”. Ricordando “la bocciatura del documento da parte del Consiglio del Quartiere 1”, Giovanni Bertoldi ha definito “deludente” il Bilancio, soprattutto perché “si continua a chiedere uno sforzo ai cittadini senza che se ne vedano i risultati: meglio, allora, abbassare il carico fiscale”. Il capogruppo ha spiegato che “l’anno scorso il Comune ha speso oltre 600 milioni di euro, con tanti elementi di spesa corrente ma pochi investimenti. Nonostante questo, rimangono diverse criticità”. Ha quindi fatto alcuni esempi: “Sul fronte ambientale la nuova raccolta dei rifiuti funziona male, mentre non si registrano politiche a favore delle famiglie. Inoltre, la Polizia locale non contribuisce alla sicurezza dei cittadini, limitandosi alle violazioni al Codice della strada visto l’obiettivo del Comune di fare cassa”.

Dopo aver sottolineato come il Bilancio comunale sia maturato in “un contesto di austerità perseguito dal Governo”, Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle) ha sottolineato che nel documento “troviamo investimenti presenti già nelle precedenti manovre finanziarie: vengono riproposti attestando le difficoltà dell’Amministrazione nel recuperare risorse e spenderle”. Il M5s ha suggerito, quindi, cinque temi da sviluppare. “Un necessario intervento sulla rete idrica, vista la dispersione preoccupante di acqua; la necessità di spazi di aggregazione giovanile in periferia nell’ottica della città di prossimità; la creazione di un bosco urbano spostando risorse dal parcheggio in zona Musicisti che si prevede di realizzare; la maggiore dotazione per le attrezzature nelle Cra; nuovi investimenti per sostenere la ciclabilità”.

Beatrice De Maio (Modena Sociale) ha condiviso il proprio “parere negativo” per un bilancio che “nonostante l’enorme avanzo non riduce la pressione delle imposte: il Comune, quindi, incassa ma non redistribuisce”. La consigliera ha poi manifestato la propria perplessità per le scelte compiute dall’Amministrazione a proposito delle politiche sociali: “Diritto alla casa, sostegno alle disabilità e all’istruzione, sono tutti campi in cui assistiamo a una riduzione degli investimenti”. De Maio ha quindi parlato di “scelta da bocciare poiché non in grado di accogliere le sfide sociali della Modena del futuro”.

Per Alberto Bosi (Alternativa Popolare) “questo bilancio manca di progettualità e visione”. In particolare, il consigliere ha parlato di “poco coraggio” per non aver ridotto la tassazione locale a imprese e famiglie. Bosi ha voluto manifestare quindi perplessità per un “mancato ascolto delle opposizioni e degli imprenditori che avevano chiesto riduzioni delle imposte, anche per scongiurare nuove chiusure delle aziende”. Maggiore sicurezza, superamento dell’“inverno demografico” ma anche stop all’incenerimento dei rifiuti provenienti da fuori provincia, sono i campi in cui il consigliere avrebbe osato di più: “Ma la giunta ha preferito non cambiare nulla, mantenendo lo status quo”.

Per Antonio Baldini (Gruppo Indipendente per Modena) occorre una “visione storica” per valutare il bilancio: “I dati propagandati dall’Amministrazione vengono smentiti dall’incremento Irpef avvenuto nel 2020 e dall’entrate di imposta in costante aumento”. Il consigliere ha quindi rilevato che nonostante l’avanzo di risorse, l’Amministrazione ha compiuto la “scelta politica” di non servirsene per sostenere i cittadini modenesi, “preferendo contare solo sui sussidi provenienti dallo Stato”.

Secondo Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia) il bilancio “non inserisce la marcia in più ma il freno tirato”: “Siamo in presenza di una manovra che resta nell’ordinaria amministrazione, senza progettualità, senza carica innovativa”. In particolare, il consigliere ha parlato di “città senza iniziativa privata e sempre meno attrattiva per giovani, famiglie di nuove generazioni e lavoratori”. A questo proposito, il consigliere ha rilevato la necessità di compiere scelte più coraggiose a sostegno, per esempio, di quegli operatori di Polizia e personale Seta in difficoltà nella ricerca di alloggi. Giacobazzi ha poi affermato che è una “scelta senza logica” quella di non “sfruttare” il disavanzo per la riduzione delle tasse.

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