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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica San Cesario sul Panaro

I bagolari di San Cesario saranno abbattuti, esposto alla Soprintendenza

Salvo colpi di scena si procederà a breve all'abbattimento di 12 piante, vincolate dalla Soprintendenza. La Provincia le ritiene un pericolo per l'incolumità pubblica. Esposto presentato dalla consigliera Piccinini contro questa forzatura

La Provincia intende abbattere un intero filare di alberi di settant’anni l’uno, vincolati dal Codice dei Beni Culturali. Succede a San Cesario sul Panaro, dove i 12 bagolari di viale Vittorio Veneto sono da giugno 2016 al centro di una querelle che vede parti in causa la Provincia – che gestisce la strada – il Comune e la Soprintendenza. La decisione è stata notificata dalla Provincia alla Soprintendenza, che già nello scorso ottobre aveva richiesto una perizia aggiuntiva, dopo quella già realizzata in maniera meno approfondita a giugno.

Ora che anche la nuova relazione tecnica sintetizza i problemi di "cattiva salute" di questi alberi, la Provincia ha deciso di accelerare i tempi, ritenendo i bagolari un pericolo per l'incolumità (ad agosto vi era stato un crollo nello stesso viale, ndr). Da qui la "notifica" ai Beni Culturali che preannuncia l'abbattimento, senza attendere altre pronunce della Soprintendenza stessa, che certo non si muove in tempi rapidi.

Una "forzatura" che non è piaciuta all'ambientalista Sabina Piccinini, del Gruppo Consiliare "Lista Civica Nuovo San Cesario", che ha depositato un esposto, spalleggiata anche da Italia Nostra. "Tutti gli alberi prima o poi prendono i funghi del legno, la natura è fatta cosi, ma poi possono vivere ancora per anni senza cadere. La perizia tecnica redatta per conto della Provincia non si è avvalsa delle necessarie indagini strumentali dalla stessa Soprintendenza espressamente richieste. Anche ammettendo la presenza di funghi patogeni occorre capire quanto sia estesa la carie attraverso controlli strumentali di approfondimento. Siamo proprio certi che per tutti e 12 i bagolari sussistano condizioni di malattia, instabilità ed estremo pericolo per la pubblica incolumità? C’è anche un problema normativo: la legislazione nazionale è ordinata secondo una precisa gerarchia, siamo proprio certi che una Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici del 1966 sia superiore al Codice dei Beni Culturali?".

La Piccinini sottolinea dunque la necessità di far prevalere un approccio di tipo conservativo: "Perché non viene presa in considerazione la possibilità di curare i bagolari, visto che la precedente perizia risalente a marzo 2015, non attestava alcuna patologia. La Soprintendenza chieda un immediato sopralluogo congiunto presso il filare di bagolari insieme ai tecnici di Comune e Provincia, facendosi assistere da un esperto, dalla stessa Soprintendenza incaricato, affinchè venga redatta un’ulteriore perizia stavolta supportata dalla necessaria strumentazione tecnica".

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