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Nuovo insediamento alle porte del paese, Progetto Nonantola 2030 si oppone

Critiche dal gruppo di opposizione alla variante urbanisticha che prevede la realizzazione di un comparto sia residenziale che produttivo del quale si parla da decenni

Il prossimo giovedì 25 giugno al Consiglio Comunale di Nonantola sarà chiesto di decidere se adottare o respingere una variante urbanistica al Piano Regolatore Generale relativa al “Fondo Consolata”, chiesta dai proprietari dei terreni a inizio dicembre 2019 ed elaborata successivamente dall’Amministrazione comunale. La variante interessa quell’area verde esterna alla tangenziale che, provenendo da Modena, si incontra alle porte di Nonantola subito prima della rotonda di ingresso alla tangenziale, sulla sinistra, alle spalle del distributore di carburanti. 

Si tratta di una proposta di urbanizzazione che ha in realtà una lunga storia, che risale addirittura gli anni ’80, con previsioni volumetriche che nel tempo si sono ridotte. Le varie crisi economiche hanno infatti stoppato e pian piano ridimensionato il progetto, che ora ha trovato una nuova soluzione, in vista della scadenza dei diritti edificatori che avverrebbe nel 2024.

La nuova variante prevede infatti un diverso perimetro del comparto (che si sposta poco più a nord-est rispetto all’originale), una superficie territoriale di 87 mila mq ed una consistente riduzione degli indici di urbanizzazione. Cambiano anche le destinazioni d’uso delle aree dove, oltre alle funzioni commerciali e ricettive già previste, si introduce anche la possibilità di edificare aree produttive fino al 50% della superficie utile.

Molto critico verso il nuovo progetto il Gruppo Consigliare Nonantola Progetto 2030, la sinistra civica rappresentato da Alessando Di Bona: "Pur valutando positivamente la riduzione delle previsioni edificatorie sul Fondo Consolata, giudichiamo incongruo il persistere della previsione di funzioni commerciali, specialmente quelle alimentari, su un’area così lontana dal paese, anche perché si trova a ridosso di un nodo viario (Navicello) estremamente problematico e piuttosto lontano da una possibile soluzione. Riteniamo infatti quantomeno schizofrenico teorizzare sull’esigenza di una mobilità alternativa all’automobile e allo stesso tempo sostenere operazioni che accentuano il traffico in una zona già ora congestionata".

"Ma la vera e sconcertante novità proposta dalla variante del prossimo 25 giugno, sulla quale non ci può essere il nostro accordo, è il trasferimento sull’area Fondo Consolata di funzioni produttive, al di fuori del perimetro previsto dall’attuale Piano Regolatore per gli insediamenti di tale natura - spiega il gruppo, che aggiunge - Siamo convinti che lo stato della programmazione urbanistica a Nonantola sia ai più sconosciuto, mentre necessiti di un ragionamento organico, sulle sue prospettive e sulle sue criticità, che coinvolga i cittadini e porti al più presto alla stesura del nuovo Piano Urbanistico Generale. Procedere per varianti e piccoli interventi, a volte anche contraddittori, senza una visione generale non fa bene al nostro territorio. A nostro avviso, è giunto il momento di dichiarare fuori contesto storico, economico e culturale le espansioni urbanistiche di queste dimensioni e in questi luoghi e affermare la necessità di continuare nell’azione già intrapresa di ridurre fino ad annullare tali previsioni".

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