rotate-mobile
Politica

Aumentano i rifiuti bruciati nell'inceneritore, M5S: "Porta a porta sta fallendo"

I pentastellati all'attacco dell'Amministrazione sulla gestione del servizio di raccolta rifiuti: "Dato agghiacciante perché costituisce la premessa per prevedere lo sforamento per il 2023 della soglia di 240.000 tonnellate di rifiuti destinati all’inceneritore di Modena". La Lega interroga la regione

"Purtroppo, il sistema di raccolta porta-a-porta realizzato da Hera nel Comune di Modena, che abbiamo ampiamente criticato e su cui abbiamo sempre indicato problematiche e, in modo propositivo, come e in che termine modificarlo, sta dimostrando il suo totale fallimento". Ad evidenziarlo nuovamente è il Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, alla luce di alcuni dati relativi all'attività dell'inceneritore di Modena.

Gli ultimi numeri disponibili (riferibili al mese di agosto 2023) sono riportati nella relazione mensile di Arpae e indicano come i rifiuti conferiti nell’inceneritore siano in netto aumento rispetto all’anno precedente. Per i primi mesi dell'anno parliamo di un aumento pari a poco più di 20mila tonnellate (16,4% in più) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Osservando più nello specifico i dati, è tuttavia necessario sottolineare come i rifiuti urbani prodotti in provincia di Modena e conferiti all'impianto di via Cavazza siano in realtà calati in un anno (da 69.336 a 68.250), mentre sono aumentarti in modo significativo i rifiuti urbani provenienti da fuori provincia (+61%) e i rifiuti speciali (+30%).

Numeri che devono però tenere conto di due elementi: il primo è il fermo dell'impianto nel mese di giugno 2022, quando i forni furono spenti per consentire le ordinarie operazioni di manutenzione tecnica, il secondo riguarda il conferimento maggiore di rifiuti dal mese di maggio di quest'anno a seguito del disastro alluvionale che ha colpito la Romagna. Due elementi che combinati insieme rendono più comprensibile lo squilibrio tra le due annualità.

Il M5S tuttavia commenta: "Questo dato è agghiacciante perché costituisce la premessa per prevedere lo sforamento per il 2023 della soglia di 240.000 tonnellate di rifiuti destinati all’inceneritore di Modena, con buona pace di tutti coloro, come noi, che auspicano la chiusura nel più breve tempo possibile di un impianto i cui effetti sulla salubrità dell’ambiente sono ben noti. Nonostante l’introduzione di un sistema di raccolta “porta a porta” dei rifiuti, il nostro Comune sta completamente fallendo il primo (e più importante) degli obiettivi che qualsiasi buona amministrazione deve porsi: la chiusura dell’inceneritore. E tutto ciò sta avvenendo nel clamoroso silenzio e nella totale inerzia dell’Amministrazione, della Giunta e del Sindaco".

"Allo stesso modo, al momento, i cittadini non hanno avuto alcun beneficio economico (anzi, i servizi aggiuntivi, come lo “spazzino di quartiere” graveranno sulla fiscalità generale dei residenti nel nostro Comune) e non è dato sapere quando e in che termini entrerà in vigore il sistema di tariffazione puntuale che, in base alla legge regionale, avrebbe dovuto entrare in vigore l’anno scorso", proseguono i pentatellati, che nei giorni scorsi hanno presentato un'interrogazione per chiedere alla Giunta quali siano le sue intenzioni alla luce di questi dati. "Abbiamo anche ribadito, per l’ennesima volta, come un sistema efficace necessiti di una netta separazione tra chi raccoglie i rifiuti e chi li smaltisce. Un sistema dove il gestore (Hera) opera la raccolta per poi destinare i rifiuti ad un inceneritore di sua stessa proprietà non può reggere e, soprattutto, non è rispettoso dei normali principi di buona amministrazione".

In questa ottica, il Movimento 5 Stelle, insieme a MVP e UP, ha organizzato una serata di confronto su questi temi per il 14 novembre (Sala Ulivi alle ore 20.45), che vedrà come relatori anche Mauro Marverti, del Comitato Modena Salute e Ambiente, e Rossano Ercolini, uno dei massimi esperti europei di economia circolare e di corretto funzionamento dei servizi di gestione dei rifiuti, la cui figura venne proposta dal WWF come candidatura  (appoggiata dal Movimento 5 Stelle) al ruolo di Vice Presidente di Hera, che spetta al Comune di Modena. Ovviamente, il Sindaco ha glissato su una candidatura così prestigiosa, preferendo indicare per la nomina un suo ex Assessore, del cui operato e delle soluzioni che, alla luce anche dei dati di Arpae sui risultati che il servizio di raccolta dei rifiuti sta dando, egli sta proponendo nell’interesse dei cittadini modenesi, nulla dall’Amministrazione ancora ci è stato detto", chiosa il M5S.

Sul caso dei rifiuti bruciati nell'inceneritore è intervenuto anche il consigliere regionale della Lega Stefano Bargi, che oggi ha depositato un atto ispettivo nel quale “chiede alla giunta regionale se non sia il caso di privilegiare, nell'ambito della raccolta differenziata, il riciclaggio al conferimento dei rifiuti nel termovalorizzatore di via Cavazza, il che consentirebbe di arginare il degrado nel quale è piombata la città, garantendo al medesimo tempo una riduzione dei costi dei cittadini”.

“Nel territorio modenese – spiega il leghista - è operativo un impianto di termovalorizzazione gestito da Herambiente SpA dal 1980, il quale svolge un ruolo cruciale nello smaltimento dei rifiuti non pericolosi. Tuttavia, nonostante l'implementazione di un nuovo sistema di raccolta differenziata, la quantità di rifiuti indifferenziati bruciati nell'inceneritore è aumentata, comportando una maggiore emissione di inquinanti e un'assenza di vantaggi economici per i cittadini”. Il consigliere leghista chiede alla Giunta “lumi sulla coerenza dei dati sull'incenerimento dei rifiuti con gli obiettivi del Piano Regionale sull'economia circolare e lo sviluppo sostenibile” e ribadisce “l'opportunità di privilegiare il riciclaggio nella raccolta differenziata piuttosto che il conferimento nel termovalorizzatore”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Aumentano i rifiuti bruciati nell'inceneritore, M5S: "Porta a porta sta fallendo"

ModenaToday è in caricamento