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Partito Democratico, duello Maletti-Bursi sui futuri incarichi

L'ipotesi di Lucia Bursi in Giunta non piace all'area renziana, che chiede di distinguere tra incarichi di partito e amministrazione. Per Francesca Maletti un negoziato tra carica di capogruppo e quella di Presidente del Consiglio Comunale

Forte dei 33 punti percentuali di vantaggio sul candidato avversario – che diventano 50 se proiettati su un ballottaggio a due – il Partito Democratico di Modena apre in via informale alcuni scenari post voto. Alcuni nomi e alcune dinamiche di spartizione delle future cariche amministrative incominciano a serpeggiare sottotraccia e a destare i primi malumori. Come logico che sia, a confrontarsi sono le due anime del Pd, quella renziana di Francesca Maletti e quella legata all'apparato Ds, già reduci da primarie laceranti.

Non piace proprio nell'area cattolico-renziana del Pd l'ipotesi dell'entrata in giunta di Lucia Bursi, attuale segretario provinciale del Pd, che si era fatta avanti in queste ore. A bocciare l'idea ricordando l'esperienza di Giuseppe Boschini (divenuto assessore al bilancio della giunta Pighi mentre era ancora segretario cittadino), è la stessa Francesca Maletti. Per la Maletti "bisogna ricordare che la soluzione Boschini non è stata positiva, a suo tempo", e che "doveva essere un valore aggiunto che poi non si è rivelato tale, mettendo in difficoltà lo stesso Boschini", spiega Maletti. Se "le condizioni attuali siano le medesime di allora non so dirlo – aggiunge – ma in ogni caso su questa prospettiva bisognerà fare valutazioni attente", che "vanno fatte dopo l'8 giugno, insieme a tutte le altre valutazioni".

A criticare aspramente Bursi, come anche il segretario cittadino Andrea Sirotti, sono stati in particolare i renziani, ma l'entrata in giunta del segretario per liberare la casella di via Scaglia non sembra l'ipotesi più gradita. A rincarare il no, infatti, interviene la segretaria cittadina dei Giovani Democratici, Federica Di Padova, membro della segreteria Pd. Per Di Padova "in questo momento a Modena c'è bisogno di un lavoro radicale sul partito", e di "avviare una fase nuova di ricostruzione di alcuni pezzi di partito". Dunque "sarebbe molto importante in questo momento tenere separate partito e amministrazione", e "distinguere bene tra chi ha ruoli all'interno del Pd e chi ha ruoli amministrativi".

Da queste prime schermaglie si delinea il leit motiv della prossima consigliatura – sempre posta la vittoria di Muzzarelli nel secondo turno di domenica 8 giugno – che ruoterà intorno al peso conquistato dai malettiani in Consiglio e all'interno del partito. Proprio Francesca Maletti, forte delle sue 2.540 preferenze e degli otto fedelissimi portati in consiglio, dovrà decidere tra il ruolo di capogruppo e la presidenza del Consiglio Comunale. Un incarico molto più istituzionale, quest'ultimo, ma sul quale pare che Maletti potrebbe capitolare, se verranno inseriti tra gli accordi clausole che le permettano una più cogente azione politica sugli atti del civico consesso. (fonte DIRE)

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