Affidi in calo, dal Pd una mozione per rilanciare dopo il "caso Bibbiano"
I dem puntano il dito contro lo screditamento dei servizi dopo il caso giudiziario di Bibbiano e lamentano una situazione che mette a rischio la tutela dei minori
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Dopo il manifesto "abusi zero" presentato a Reggio Emilia, anche a Modena si registrano prese di posizione a favore della tutela dei minori. Come? Rilanciando l'istituto degli affidi screditato dal caso Bibbiano. Il gruppo del Partito democratico presenta infatti un ordine del giorno - a prima firma di Vittorio Reggiani - che prende le mosse dal calo dei minori allontanati dai nuclei d'origine e accolti in famiglie affidatarie o comunità educative a Modena. Nel 2021 erano 134 e l'anno successivo 114.
Per i dem modenesi, che citano anche i dati della Polizia criminale sull'aumento di abusi, esiste quindi "un'emergenza invisibile, ma reale e tragica, che riguarda i bambini e le bambine, che invece avrebbero necessità di maggior ascolto, cura e protezione da parte della nostra comunità". Questa emergenza, si legge ancora nell'odg, "è stata causata dal 'caso Bibbiano' e successive analisi propagandistiche su altri 'casi' in Regione e purtroppo ha già mietuto vittime. E le vittime sono prima di tutto loro: i minori". Infatti "sono state gettate ombre e sospetti su servizi e famiglie inducendo molti di loro a pensare che proteggere i minori fosse troppo rischioso, o addirittura sgradito, e non un servizio essenziale per la nostra comunità". Tutto ciò, afferma il Pd, "ha reso più indifesi i minori e più fragile la nostra comunità, perché ha creato una falsa contrapposizione tra famiglie d'origine e società". (
Inoltre "anche a fronte ad episodi acclarati di violenze -segnalate da scuola, Polizia, Carabinieri, Pronto Soccorso, medici pediatri- sono calate verticalmente le disponibilità delle famiglie aprendere in affido i minori in difficoltà, soprattutto quando ancora in tenera età. Gli operatori, i genitori accoglienti, gli insegnanti, sono ancora a rischio di minacce, dirette o via social, da parte di cittadini mal informati o, a volte, parte in causa". Con l'odg si chiede dunque al Comune di sostenere il lavoro di assistenti sociali e servizi "sempre più spesso minacciate, con azioni di protezione ambientale e personale, quando necessarie e con costanti iniziative di formazione e condivisione delle professionalità".
Poi di "promuovere l'affido come forma generativa di sostegno ai minori e ai loro genitori, nei modi e tempi necessari ad ogni singola situazione" e di sostenere tale istituto "con la costituzione di gruppi e associazioni di famiglie accoglienti e l'organizzazione di formazione congiunta tra famiglie accoglienti e servizi". Infine di relazionare ai consiglieri comunali su queste attività "con periodicità non superiore ai 12 mesi nella competente commissione 'Servizi'". (DIRE)